giovedì 31 marzo 2011

Rumore, rumore

Dopo le ultime performance dei parlamentari italiani, che hanno dimostrato di non avere niente da invidiare ai peggiori ultrà in materia di educazione ed autocontrollo, è saltato fuori di nuovo il Prof. Eustachio Di Tromba con la sua strampalata teoria sulle energie rinnovabili, che in parte è comunque appoggiata dalla comunità scientifica di Focus.
Na, na, na, na, na, na...
La grande invenzione è il "Tromba-rumori", un neologismo che unisce il nome dello scienziato e l'oggetto del suo studio.
Non ci sono immagini del prototipo, ma il geniale professore matto ce ne ha spiegato un po' il funzionamento. «Basicamente si assorbe il rumore e lo si converte in energia, per cui il miglior posto per avviare la sperimentazione è il Parlamento Italiano. C'è, però, dell'altro, la vera innovazione: l'energia prodotta è direttamente proporzionale non solo all'intensità del rumore, ma anche alla sua "qualità". Basandomi su Ghostbusters II, un vero bignami della scienza contemporanea, ho trovato il modo di convertire la malvagità umana in energia sicura, a buon mercato, ma potenzialmente più pericolosa del nucleare.
Dovrò capire bene come far funzionare una formula che non è stata correttamente interpretata fino ad oggi, E = mc², dove "E" sta per "energia", "m" sta per "minchiate" e "c" sta per "cattiveria" (il nostro parlamento, dove si sprecano minchiate e cattiverie, potrebbe essere, quindi, una fonte inesauribile) e stabilizzare il processo di fusione, vista la facilità con cui i singoli parlamentari si scindono e si riuniscono in movimenti e partiti politici, causa di grande instabilità».

mercoledì 30 marzo 2011

Un muro alto alto alto...

Domani si terrà all'Hotel KKK di Pantelleria un prestigioso convegno internazionale il cui titolo evoca la soluzione definitiva per i problemi europei, relativi all'immigrazione: "Un muro alto alto alto alto alto", patrocinato dall'Unione Europea ed organizzato da due grandi politici italiani come Carmine Rotunno e Michele Ramaglia.
Parte del muro in alto mare
La soluzione, di cui si discuterà durante tutta la giornata, sarà quella di creare un muro nel Mediterraneo, con il quale separare Africa ed Europa, garantendo la sicurezza (sic!) di quest'ultima.
Fondamentali saranno le dimensioni del muro che dovrà essere tanto alto quanto largo per poter installare basi militari sulla sua cima: sarà così più facile difendersi dai veementi attacchi delle barche piene di immigrati , armati di fame e disperazione (due temibili armi di ultima generazione) ed effettuare utili missioni di pace nei paesi limitrofi.
Il momento più importante del convegno sarà probabilmente il seminario "Ce n'est pas nous qui sommes racistes, ce sont eux qui sont immigrants", organizzato dalla Gendarmerie de Vintimille (ma che si svolgerà, in parte, nella nuova villa di Berlusconi a Lampedusa), in cui si discuterà sui motivi reali che portano i diseredati del mondo a voler invadere i ricchi paesi europei: «Non cercano una vita migliore, vogliono solo un livellamento verso il basso delle condizioni di vita dell'intero pianeta, condividendo la nostra vita di merda», afferma senza mezzi termini il leader dei raccoglitori di pomodori del Sud Italia, il Sig. Cirio Pomì.




COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Questo piccolo progetto mi sta molto a cuore, non posso negarlo.
Propongo, quindi, una piccola iniziativa per far crescere questo blog, creando i presupposti per convertirlo in un luogo dove sviluppare idee, sebbene il punto di partenza sia solo un abbozzo di satira.
Se ti piace quello che leggi (suggerisco di leggere più di un articolo: in poco più di un mese sono già stati scritti 28 "pezzi", compreso quello che hai appena letto), ti suggerisco di copiare ed incollare il link di questo articolo (o di uno che ti è piaciuto) in un'email da mandare a persone con una sensibilità affine.
In poche parole, vorrei essere presentato a persone che forse potrebbero apprezzare le cose che scrivo.
Questo è anche un esperimento per verificare quanti lettori hanno la volontà per arrivare fino in fondo ad ogni articolo.
Grazie

martedì 29 marzo 2011

Ci vuole la Marina

La situazione a Lampedusa è ormai insostenibile, per cui si attende l'intervento del classico deus ex machina per risolvere il problema «possibilmenente a tarallucci e vino», fa sapere Karima Ngo, la rappresentante degli sbarcati da poco a Lampedusa, evidentemente stremata dalla fame.
La Marina Sirenetta
Si reclama l'intervento della Marina, quindi, ma non quella Militare: sarà Marina Villa, l'ormai nota "cittadina aquilana" made in Mediaset a ridare speranza ai poveri immigrati.
«Il piano è semplice: mi travestirò da Sirenetta, facendo finta di essere quella originale. Sarà facile convincere l'audience, visto che canterò una versione alternativa di "In fondo al mar", accompagnata dal granchio Sebastian Maroni e dal pesciolino Flounder Borghezio», ci sussurra con aria da attrice consumata, passandoci il testo di "In mezzo al mar".
«Una volta conquistato il gentile pubblico, darò loro una buona notizia: tutte le belle ragazze magrebine appena sbarcate avranno da subito un posto nella vita pubblica italiana, visto il vuoto creato da Ruby». Più che soddisfatta, conclude: «Per tutti gli altri profughi non saprei cosa dire, non c'è scritto niente sul copione, in cui, tra l'altro, si suggerisce di elargire sorrisi e di ordinare alle mie due mascotte di sparare ad altezza d'uomo se provano ad infilzarmi con uno spiedo. Stavolta la mia performance sarà gratuita, sperando che questa nuova interpretazione mi apra le porte di qualche fiction importante».

Ecco l'incipit della canzone:
Le coste del tuo vicino
ti sembrano meglio, sai
Vorresti allontanarti dalla guerra
Non sai che gran sbaglio fai
Se poi ti guardassi intorno
Vedresti che il nostro paese
non è pieno di meraviglie
come credi tu
In mezzo al mar
In mezzo al mar
Stare in Libia è molto meglio
Credi a me
Quelli laggiù ci snobbano
In quel paese non vengono
Mentre con la fame
Ce la spassiamo
In mezzo al mar

lunedì 28 marzo 2011

Le dieci cose per cui fa pena vivere

Il successo di un'iniziativa si vede anche dal livello della gente che partecipa. Nella redazione di Villa Certosa di Repubblica è arrivata una nuova lista con il tipico formato pizzino sulla scia di quella pubblicata da Saviano.
Durante la redazione della lista
La firma è autorevole: Silvio Berlusconi. Il titolo della lista è commovente: 10 cose per cui fa pena vivere.
Abbiamo deciso di pubblicarla noi di notiziedel futuro:
1) i poveri (anche se sono sicuro che non esistono) o mangiarne i loro bambini come i comunisti;
2) Tutte le sigle del Bagaglino in cui non si fanno allusioni sessuali;
3) Visitare la tomba di sconosciuti come il Milite Ignoto, lasciando sola ed abbandonata quella di Craxi, che andrebbe visitato per gratitudine;
4) Tutti i gol contro il Milan, frutto di arbitraggi faziosi dal punto di vista politico;
5) Il fatto che mi abbiano confessato che "L'elogio della pazzia" di Erasmo da Rotterdam non sia un manuale di auto-aiuto;
6) La musica del denaro fatto in modo onesto;
7) Tuffarsi fra i propri contatti ed i prestanome più inconfessabili, sperando di non essere costretto a farli sparire nel fondo di qualche specchio d'acqua;
8) Sognare di tornare in Italia fra qualche anno grazie all'estradizione;
9) Fare sesso con amore, sapendo che l'amore è quella cosa per la quale servono soldi (non importano le nazionalità, né il posto dove si fa: ad una festa con bunga-bunga una volta, ho conosciuto, ma senza farci assolutamente niente, una napoletana-libica);
10) Dopo una giornata di duro lavoro (non si diventa ricchi, belli e grandi statisti senza lavorarci un po') sapere che ci sarà sempre qualcuno a difendermi: Ghedini.
C'era anche una to-do list
Dietro la lista c'era anche una sorta di to-do list, ma, non essendo firmata, è tutta da verificare la sua paternità.
1) Non chiamare più le gnocche, perché causano problemi;
2) Fare un film su di me, che non sia di parte e che dica la verità. Attore protagonista: Riccardo Scamarcio;
3) Comprare nuovi parlamentari;
4) Chiamare Fede, che chiami Lele, che chiami qualcuna;
5) Convincere tutti, ma proprio tutti, del complotto contro...

domenica 27 marzo 2011

Consumo responsabile

Da quando il "consumo responsabile" di alcol è diventato una moda grazie alle campagne pubblicitarie degli stessi produttori (più o meno, come se durante la campagna elettorale esistesse lo slogan "Votami, ma non esagerare"), la parola "responsabile" ha perso quasi del tutto il suo significato fino a sfociare nella corrente parlamentare italiana dei "responsabili".

La regina della tavola: la patata
Durante la cena di qualche notte fa, quella famosa in cui il Presidente del Consiglio non ha cantato, si sono verificati eventi simili a quelli del Nuovo Testamento, dei veri e propri miracoli: moltiplicazioni di pani, pesci e poltrone; la tramutazione dell'acqua in vino e delle patate servite a tavola in "gnocche"; la camminata sul piccolo specchio d'acqua formato dalle lacrime dei "responsabili" alla disperata ricerca di una poltrona. «Ma tutto all'insegna della sobrietà e della responsabilità», come si può leggere in un nuovo ed originale comunicato stampa della Presidenza del Consiglio. «L'importante è un consumo responsabile della cena e delle cariche politiche».
Si è pensato anche al nome per il nuovo partito: "Mangia&Bevi, Responsabile". Il probabile motto sarà "Paralleli, non tangenti", anche se il guicciardiniano "Franza o Spagna, purché se magna" ha una sfumatura internazionale che piace a molti.
Un requisito per l'accesso al nuovo partito sarà essere socio del MAH (Mazzettisti Anonimi per Hobby, dove l'anonimato risulta una condicio sine qua non per portare avanti l'hobby della mazzetta), un'associazione no-profit (sic!) con lo scopo di recuperare i soggetti "malati" che si dedicano a ricevere mazzette in modo professionale, aiutandoli a comprenderne l'aspetto ludico. La "mazzetta-dipendenza" colpisce in Italia il 7% della popolazione, secondo uno studio del MAH, che ammette di aver ricevuto mazzette da parte di un altro 5% per non fare nomi.

I bloggers incroceranno le braccia

L'agitazione costante nel mondo dei bloggers, causata soprattutto dalle loro pessime condizioni di lavoro e dallo scarso riconoscimento per il loro grande apporto al progresso dell'umanità, è sfociata nella dichiarazione dello sciopero mondiale per il 31 aprile 2011.
Bloggers al potere... forse...

«Le rivendicazioni dei bloggers sono chiarissime: tutti avranno diritto ad avere come minimo cinquemila lettori al giorno, che sua sponte scriveranno un sacco di bei commenti brillanti per alimentare dibattiti significativi per la crescita culturale di tutti gli esseri umani del pianeta. Ovviamente, tale capacità di stimolo intellettuale verrà premiata con lauti contratti a tempo indeterminato presso le migliori radio, case discografiche, case di produzione e distribuzione cinematografica, giornali, riviste specializzate ed addirittura si parla di Focus», dichiara il leader indiscusso dei blogger italiani, L'intruso.
«Vi spiego le modalità dello sciopero: durante la giornata tutti i bloggers si accerteranno che non sia stato scritto nemmeno un post. A partire dalle cinque del pomeriggio, quando il successo dell'iniziativa potrebbe sembrare chiaro, tutti i blog del mondo pubblicheranno un post con la speranza segreta di essere gli unici a pubblicare qualcosa per captare così la maggior parte possibile di audience online. Ci sarà, quindi, una produzione record di post a livello mondiale proprio il giorno in cui non si dovrebbe scrivere neanche una linea», afferma circospetto il webmaster di www.therealblogger.com

sabato 26 marzo 2011

Staccate la luce!

Luci, sipario, azione!
No, stavolta le luci proprio no, ma è fondamentale alzare il sipario e passare all'azione.
La sera del 26 marzo 2011 (oggi, NdA, quindi non ci sono scuse), dalle ore 20.30 alle 21.30, sarà possibile partecipare all'evento globale, promosso dal WWF, grazie al quale si spegneranno le luci in 130 paesi del mondo. L'iniziativa, volta a sensibilizzare l'opinione pubblica sul cambio climatica, sta avendo un grande riscontro in Italia.
Finalmente si potrà risparmiare della preziosa energia, spegnendo milioni di cervelli che sono da anni in stand-by, pur sembrando apparentemente accesi.
Fare qualcosa per la Terra
I sostenitori di Exit Italia sperano che questa iniziativa aiuti a capire l'utilità del concetto di "staccare la spina".
Uno dei testimonial sarà Gigi D'Alessio che canterà "Spegni la luce, facciamo la pace, non mettermi in croce", il vero inno di questa iniziativa.

venerdì 25 marzo 2011

Scimmie contro la FIAT

Un collettivo di scimmie dai modi terroristi ha sottratto dal Centro Tecnologico di Sviluppo della FIAT l'ultimo prototipo per rilanciare la casa automobilistica di Torino a livello mondiale: si tratta della  famosa Fiat APE (sigla di Automobile Per Esteti), che fa leva su di un gioco di parole, visto che "ape", in inglese, vuol dire "scimmia". La protesta del CASSSO (Collettivo Anarchico Scimmie Sulle Spalle Operaie) è incentrata sulla strumentalizzazione e sullo sfruttamento dell'immagine dei primati per fini commerciali, senza tralasciare la possibile confusione scimmia-ape in italiano dopo anni di privilegi per la Panda (animale in via d'estizione, è vero). Oltre a tale inaccettabile affronto è stato richiesto a titolo di riscatto che la sede FIAT non venga trasferito negli USA.
Scimmie sindacalizzate all'opera

Il CASSSO è formato da scimmie, che vivono in simbiosi con l'operaio FIAT, perennemente situate sulle loro spalle. Il mito della "scimmia sulla spalla" è nato proprio a Pomigliano d'Arco negli anni '70. Fino ad oggi non si pensava che si fossero organizzate in gran segreto con il fine di formare una nuova forza sindacale.

Ecco un leader del CASSSO
Marchionne ha dichiarato: «Non pensavo che la tipica frammentazione sindacale italiana portasse alla creazione di un sindacato di scimmie, anche se il dubbio mi era venuto dopo che, all'ultima riunione con i sindacati, mi era stata chiesta una pausa banana al giorno per tutti gli operai che ne volessero mangiare una e per tutti i quadri che volessero farne un uso alternativo», dando una dimostrazione pratica della sua capacità di rifare alla perfezione il gesto tipico delle "tre scimmiette".

giovedì 24 marzo 2011

Sul Retro: Diario di Ruby

In omaggio ad un classico della letteratura mondiale come il "Diario di Anna Frank", verrà pubblicato dalla casa editrice Amicidegliamici il diario segreto di Ruby, ovvero la famosa Karima El Mahroug, con il titolo "Sul retro: Diario di Ruby".
L'ispirazione viene dal titolo originale con cui venne pubblicato in un primo momento il triste diario di questa povera bambina olandese degli anni '40, ovvero "Het Achterhuis" (in olandese "il retrocasa").
Questo libro di pessimo gusto racconterà la storia toccante (nel senso che, se uno non si tocca da solo, sarà porbabilmente lei a toccarti, ma per pochi spiccioli) di una ragazza disposta a tutto per avere dalla vita quello che sognano quasi tutte le minorenni: soldi facili? Un Master qualsiasi? Un posto in Parlamento o in tv? Cosa, insomma? Lo scoprirete in questo "capolavoro" della letteratura autobiografica...
La prefazione, frutto della mente lucida di Giuliano Ferrara, può essere letta in esclusiva su notiziedelfuturo. Si può leggere: «Si tratta di una retro-spettiva post-moderna sulla libertà, anche la libertà di svendere il proprio corpo per soldi, che qualche illiberale chiama "prostituzione minorile", se il soggetto passivo è una minorenne.  Leggerete i retro-scena, saprete cosa succedeva nel retro di Ruby, che è il posto dove molti di voi vorrebbero essere. Noi non siamo retro-gradi e ci prendiamo cura della retro-guardia delle ragazze linciate dall'opinione pubblica, anche se forse Ruby non è stata attentissima agli attacchi che riceveva nelle sue retro-vie».
La linciata racconta la verità
«Sarà un mix tra "Il petalo cremisi e il bianco" di Michael Faber e l'Ubalda, tra la Traviata e la mitica Giovannona Coscialunga».
È quello che si potrà leggere in terza di copertina, ma l'entusiamo è ancora maggiore se si pensa che la copertina, raffigurata qui a fianco, viene già definita come un classico del neorealismo, anche se in realtà si tratta di un pessimo fotomontaggio, dove la volgarità di quelle labbra rosse è evidente, se si pensa alle cose che hanno detto e fatto.

mercoledì 23 marzo 2011

La memoria di Omero

Dopo aver scoperto che i nomi alle guerre vengono affibiati con la più totale libertà sulla base dei codici affibbiati alle varie parti del mondo dal Pentagono, non si sono fatte attendere le reazioni a questo eccesso semantico statunitense.
La reazione più sorprendente è stata sicuramente quella di Ares Hoplites, un venditore greco di souvenir, che da anni afferma di essere l'ultimo discendene in linea diretta del poeta Omero. «Farò causa a tutti quelli che usano in modo improprio i nomi delle opere del mio antenato, che mi è apparso in sogno per dirmi che Odissea e Odyssey Dawn forse hanno una sola cosa in comune: la durata infinita delle gesta di Ulisse e dell'ennesima operazione militare sotto l'egida ONU».
L'Odissea: poema, film e...
Nel mentre, si pensa ad un bel remake del film di Stanley Kubrick, il cui titolo sarà 2011: Odissea nel deserto, che sarà criptico come l'originale in rapporto alle motivazioni dei protagonisti.
Sebbene i complessi personaggi di HAL 9000 e del monolito si dimostrino difficili da reinterpretare in chiave moderna (anche se per il secondo si è pensato a Ferrara dopo cinquanta lampade abbronzanti, visto che è in grado di scatenare lo stesso tipo di reazioni violente), non c'è nessun dubbio che le scimmie della prima scena saranno rappresentati dai capi di Stato e di Governo che quest'epoca così triste ci ha regalato.

martedì 22 marzo 2011

Profughi in piazza

L'emergenza dei profughi provenienti dala Libia, prodotto di una nuova guerra, ha riportato l'attenzione dell'opinione pubblica, per l'ennesima volta, sul fenomeno dell'immigrazione più o meno clandestina.
L'avete voluta la democrazia?
«Abbiamo trovato una gran bella soluzione, molto interessante» ha dichiarato il Dr. Maroni dopo un incontro con le Regioni. «Bisogna iniziare a pensare ai poveri immigrati come ad una risorsa, evitando di pensare che siano un problema», è stata la frase che ha causato più svenimenti durante la conferenza stampa. 
«Durante le campagne elettorali c'è un problema enorme per tutte le forze politiche: avere gente che riempia le piazze, persone che siano facilmente visibili per essere ben conteggiate dalla Questura competente. Per anni il mercato dei disoccupati ha alimentato le piazze italiane, ma attualmente le richieste delle agenzie di lavoro interinale sono diventate veramente insostenibili», ha argomentato il ministro.
«Per i profughi libici apriremo i nostri nuovi CPT (Centro Profughi TariffaFlat) per avere un approviggionamento libero di manifestanti a prezzi stracciati ed offerte molto vantaggiose. C'è da aggiungere che avere rifugiati politici in una manifestazione fa sempre un po' chic, per cui, non solo saranno più economici da affittare, ma daranno anche un tono di rivendicazione politica a qualsiasi comizio. Su suggerimento di Borghezio, noi della Lega, prenderemo quelli muti ed un po' più chiari di pelle per evitare problemi con il rappresentante medio del nostro elettorato».

«Siamo veramente soddisfatti» gongola Felice Paraculo, direttore del Circolo della Libertà di Lampedusa  (AG) e della filiale Adecco di Lampione (AG).

lunedì 21 marzo 2011

ONU e crocifisso

L'ONU non era mai stata tanto produttiva né efficace in tutta la sua storia. Dopo la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (che si sta attrezzando anche per i diritti delle donne) relativa alla presenza del crocifisso in classe, che argomenta come "non ci siano elementi sufficienti a provare la supposta influenza sugli alunni dell’esposizione del crocifisso nelle aule" (alla parola supposta alcuni giudici hanno temuto che si parlasse di problemi costituzio-anali), è stata preparata una nuova risoluzione per appoggiare questa ennesima "crociata". Tutte le scuole che non esporranno questo simbolo religioso entreranno a far parte di una bella No Fly Zone per essere successivamente bombardate. 
Gesù, gegiù, geppiù?
Tante le reazioni del mondo della scuola. «Oh, my God!», non ha potuto fare a meno di esclamare ad alta voce una scandalizzata ed impaurita Tina Swan, maestra di English for you della Scuola Media Parificata "Cuore Santissimo di Gesù in Croce", non sapendo che nella sua, di scuola, non ci saranno problemi, visto il nome.
In una recente intervista, bisogna ricordarlo, Gesù si è opposto all'uso del crocifisso, affermando che non gli piace che la sua immagine sia associata alla sofferenza e che normalmente «stare in croce comporta avere una brutta cera. Ed in ogni caso a fare risoluzioni siamo buoni tutti...»
Nel mentre, l'ONU continua a darsi da fare: ci sarà una nuova risoluzione che minaccerà bombardamenti sulle case di tutti gli italiani, che cambiano canale subito dopo il TG1, visto che si considera "Qui Radio Londra" «come un programma a favore della libertà», si può leggere nella sua vaga formulazione giuridica.

Oggi è morta la poesia

Oggi, 21 marzo 2011, si celebra la Giornata Mondiale della Poesia, mentre in Italia si piange il suo decesso. 
«Ebbene sì, la poesia è deceduta stanotte in un letto d'ospedale qualsiasi, abbandonata a sè stessa. È stata rinvenuta esanime dall'infermiera del turno di notte, che voleva chiederle consigli per riportare un po' di romanticismo nella relazione con il suo ragazzo», annuncia mesto il Prof. Passero Solitario, (Solitario di nome, Passero di cognome: i suoi genitori amavano la poesia al di sopra di ogni altra cosa), presidente dell'associazione "Ei fu", fondata immediatamente dopo la notizia della scomparsa congiunta di tante muse della mitologia classica.
Cronaca di una morte annunciata
«È morta d'inedia, anche se non si sa bene cosa sia» dichiara il Dottor R. Panealpene, che dirige la clinica sovvenzionata "Adda passà a nuttata". «Non aveva parenti, né amici, per cui il suo destino sarà l'incinerazione, la soluzione migliore visto che è del tutto cartacea».
«Avevo capito che per lei era finita, quando pochi giorni fa ho declamato a mia moglie dei versi famosi, esclamando "Ed è subito sera"; la sua sorprendente risposta è stata: "Non la considerare una scusa per lasciare più di una luce accesa". Abbiamo deciso che le esequie si svolgeranno leggendo pagine scelte di Chi e TV Sorrisi e Canzoni, gli ultimi ridotti poetici in Italia». 

domenica 20 marzo 2011

Dichiarata guerra ad Amauroto

Nella confusione generale ingenerata dall'intevento militare in Libia è stata approvata una nuova risoluzione dell'ONU per risolvere in modo diplomatico la situazione della Repubblica di Amauroto, instauratasi da alcune settimane nello stato dello Utah, U.S.A. Cervelli in fuga di ogni parte del pianeta hanno deciso di nascondersi tra le comunità dei mormoni, vista la loro scarsa permeabilità, per fondare una piccola repubblica nascosta (il cui nome è un omaggio all'Utopia di Tommaso Moro). La soluzione, ovviamente, sarà attaccarla con aerei da guerra.

Mannaggia la guerra libica
Il povero staterello in questione voleva riorganizzare tutto lo scibile umano per ridare spinta all'umanità: creare progresso grazie a cultura e scienza è il loro obiettivo da fantascienza.
In questa nazione aconfessionale vige il ripudio della "guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali", ci riferisce un costituzionalista mattacchione che non aveva più posto in Italia. 
I Potenti del mondo sono d'accordo sul da farsi: «Non sappiamo molto bene a cosa serve l'intelligenza, ma siamo disposti a lanciare un sacco di missili per avere un po'». «Alcuni scienziati hanno riferito che i maschi intelligenti e colti esercitano un certo fascino sulle donne: vuol dire che la cultura non è così inutile come sembra», suggerisce un diplomatico italiano, il Dr. De Bello Gallico.
Invaderemo la Battonia?
Berlusconi ha poi provato ad inserire fra i vari interventi militari anche la riconquista della Repubblica di Battonia, creata da sue conoscenti per assicurare l'esistenza di un paese dal sesso facile e (relativamente) a pagamento, ricordando di non aver baciato solo la mano della loro leader, ma anche dell'altro.

venerdì 18 marzo 2011

Ferrara vuole cambiare nome

Da quando il direttore del Foglio è tornato in tv, c'è un'intera città in piena crisi d'identità: Ferrara, la città degli Este, il ridente comune emiliano, si vede associata alle frasi sconnesse pronunciate in tv dal giornalista neoconservatore.
Ferrara o...
«"Ferrara è una vera merda", questa è la frase che preoccupa parte del consiglio comunale», afferma veramente contrito Tiziano Tagliani, sindaco di Ferrara. «Ovviamente ognuno è libero di avere la propria opinione, ma è preoccupante il messaggio che viene captato dalle persone che leggono forum e blog.  Se continua così, la parola "Ferrara" sarà associata a "marchetta" grazie all'opera dei motori di ricerca, restando per sempre nell'immaginario collettivo. La conseguenza sarà l'idea che la città di Ferrara non sia una meta turistica degna di nota».
«Abbiamo già pensato ad una soluzione per risolvere questo problema di omonimia», dichiara orgogliosa Manuela Zappaterra. «A partire dal 2012 Ferrara cambierà il suo nome in "Estelandia" per richiamare i turisti grazie al glorioso passato medievale della città, trasformandola in una specie di Gardaland tardo-rinascimentale».
Ferrara?
La geniale idea della Zappaterra forse non vedrà la luce, anche e soprattutto a causa dell'opposizione dei piccoli commercianti della città, che da pochi giorni hanno lanciato un'originale campagna per attirare il turismo a Ferrara. Lo slogan: "Ferrara, a misura d'uomo. Giuliano, non tanto".

giovedì 17 marzo 2011

Dis-Fatta L’Italia...

... ora tocca disfare gli Italiani, si potrebbe dire facendo il verso ad una famosa frase attribuita dai più a Massimo D’Azeglio. 
Italia, rifatti sotto...
C'era bisogno di un grande scoop per celebrare in modo nichilista una festa così polemica e noi ce l'abbiamo.
Raccogliamo con grande orgoglio in un’intervista fiume il pensiero del Milite Ignoto, che taceva fin dai tempi della Grande Guerra.

«»
«Che ne pensa del Compleanno d’Italia?», domandiamo circospetti. La risposta potrà risultare scioccante per molti lettori: «Non mi piacciono le corone di fiori, eppure tutti gli anni me ne portano sia il 4 novembre che il 2 giugno, ma mi sembra veramente troppo che debba riceverne anche il 17 marzo. I fiorai devono vivere anche loro, è vero, ma non capisco questo accanimento terapeutico-floreale».

«Sono piuttosto stufo anche del mio epitaffio» continua infervorata la vittima di una delle tante stupide guerre del mondo, «lo posso recitare a memoria: "Degno figlio di una stirpe prode e di una millenaria civiltà, resistette inflessibile nelle trincee più contese, prodigò il suo coraggio nelle più cruente battaglie e cadde combattendo senz’altro premio sperare che la vittoria e la grandezza della patria". Sento spesso le guardie leggerlo per poi affermare che quello che lo ha scritto probabilemente si è mangiato un vocabolario».

Aggiunge puntiglioso: «Le polemiche sui festeggiamenti odierni sono state tante, ma la più importante, secondo me, è quella sulla scansione temporale: gli eventi più importanti si tengono a Roma, che forma parte dell’Italia da soli 140 anni, mentre io sono nel mio sacello solo da 90 anni. Se non si conosce la Storia, perché ci si sente orgogliosi delle sue imprecisioni».

Prima di ricadere nel sonno conclude: «Festeggiare la fondazione di un regno significa celebrare il proprio passato. Un grande paese dovrebbe brillare per il proprio futuro e non per il proprio passato. E poi, in realtà, io passavo di lì per caso, la guerra non mi è mai piaciuta, neanche se serve a fondare una patria».

Le parole di un eroe superano sempre qualsiasi tipo di editoriale, il significato di un simbolo serve a creare pathos laddove normalmente ci sarebbe bisogno di logos.

mercoledì 16 marzo 2011

Sgominata una banda di ballerine

Con il grande successo del film "Il cigno nero" è tornata di moda la danza classica. L'occasione era troppo ghiotta per le componenti del Teatro dell'Opera della Siberia Africana per vivere una vita migliore in Italia, dopo anni ed anni di studio.

Tutte accartocciate in un grand jeté, sono penetrate facilmente in Italia all'interno dei classici tubi portadisegni per poi darsi ad una vita dissoluta piena di coreografie in strada in puro stile flashmob. A Rotonda (PZ) è stato inscenato "Il Lago dei Macigni", una rivisitazione del famoso balletto di Čajkovskij (o Chaikovskij, come dicono le donne impellicciate che vanno a qualsiasi "prima" di un'opera a teatro, dimenticando spesso che la cultura inizia dalla "seconda"), in cui le ballerine fingono il suicidio, tirandosi in un specchio d'acqua di cartapesta con un masso legato al collo. Sebbene si sia sfiorata la tragedia in più occasioni, è stato allestito anche un altro balletto, "Lo Schiaccianoci di Cocco", storia strappalacrime che racconta le vicende di donne immigrate che, per richiamare l'attenzione sulla propria condizione, si associano con i tipici venditori di cocco di tante spiagge italiane, rompendo le noci con un arabesque o una testata.
Chi vuol essere cigno?
Avendo capito subito che la cultura in Italia non porta proprio da nessuna parte, si sono fatte arrestare come clandestine, chiedendo asilo. È stato decisivo, allora, l'inatteso intervento del neo-ministro dei Beni Culturali, Giancarlo Galan, che le ha regolarizzate ipso facto, facendole assumere in blocco da ricche famiglie del Nord-Est con funzioni ben precise: raccogliere cose cadute a terra con un grand plié o essere talmente magre da essere usate dalle facoltose madri padane come esempi di bambine africane, il cui stato di denutrizione deve essere scongiurato con una buona e costante alimentazione.

«A me piacciono più le gnocche che ballano funky, ma devo ammettere che una ragazza in tutù in giro per casa può fare sempre comodo... Oggi è facile avere delle ballerine di danza classica a propria disposizione, ce le hanno praticamente tutti... tranne te, tranne te, tranne te, tranne te... », ha dichiarato un ispirato Fabri Fibra in risposta all'affermazione di un ancora impacciato Ministro della Cultura, che ha affermato soddisfatto: «Non pensavo che la danza classica potesse essere catalogata come cultura e, comunque, non pensavo che la cultura potesse realmente servire a qualcosa».

lunedì 14 marzo 2011

Processo breve nucleare

Se in Giappone preoccupa la crisi relativa alla centrale nucleare di Fukushima, in Italia a questa preoccupazione comune si aggiunge quella del processo breve: facciamo una fusione, hanno proposto allora Zichichi ed Alfano (pur essendo d'accordo sulla parola, non si crede che abbiano voluto dire esattamente la stessa cosa).
Durante il convegno sullo "Sviluppo sostenibile dei processi a carico d'incensurati abbienti e rapporto con le fonti di energia rinnovabili come il denaro", i due illustri siciliani hanno annunciato una sinergia fra politica e fisica, i due campi dello scibile umano dove è possibile dividere un capello in due all'infinito. La soluzione per il processo breve si troverebbe nell'energia nucleare, e viceversa: le radiazioni nucleari garantirebbero un'abbassamento della vita media dei processi senza alcun bisogno di inventarsi un provvedimento legislativo di dubbia costituzionalità. A sua volta l'impegno dello Stato nel non punire condotte penalmente rilevanti, a distanza di un lasso relativamente breve di tempo, potrebbe dare il "la" ad una decadenza accelerata delle scorie («anche quelle della società o della magistratura», dichiara orgoglioso il Guardasigilli).

Godzilla, de lege ferenda
Godzilla, già eletto presidente della commissione sul processo breve nucleare, ha inviato un messaggio molto chiaro: «Non sono un kaiju», ricordando le dichiarazioni di un famoso allenatore di calcio portoghese. «Il nostro scopo non è far girare i protoni e gli elettroni alla gente, ma garantire un processo pulito per ottenere l'energia necessaria a far funzionare la giustizia in Italia. Grazie ai mostri come me l'umanità ha sempre sperimentato uno straordinario progresso in ogni campo».

domenica 13 marzo 2011

ZombiPhone

Tanta attesa per l'evoluzione di un cellulare, anche se si tratta del migliore smartphone in circolazione, sarebbe inspiegabile se non fosse per le rivelazioni esclusive di attentoalliphone.it, il sito attento alle malefatte di tutti i prodotti con la Mela.
iPhone 5?

«Il Melafonino è un telefonino dal nome ridicolo», ci ricorda Jack Adattator, il webmaster, «ma non è così semplice come sembra: non è da tutti mettere una "i" davanti ad un oggetto di uso comune, trasformarlo in un bene di consumo desiderato da tutti e far sì che un oggetto diventi qualcosa di più. Quello che non tutti sanno è che l'obiettivo finale degli iPhone è "zombificare" la popolazione mondiale». 
Strusciare le dita, lo sguardo assente, la testa perennemente china (sullo schermo, probabilmente alla ricerca di apps): sono i tipici sintomi già visti in milioni di film sui morti viventi. Steve Jobs, in realtà è un santone vudù, un bokor, che vuole annientare la volontà degli esseri umani per ridurli alla schiavitù, cioè a comprare tutti i prodotti della casa di Cupertino, senza chiedersi perché comprare la versione 4 dello stesso prodotto, uscito appena 6 mesi prima. Come se tutto ciò potesse garantire una singolarità tecnologica...


Zombi - iPhone, grande coppia
L'app che si può vedere nell'immagine a corredo di questo articolo tecnologico ci fa capire alla perfezione che "essere zombi" è oggi molto di moda. «Se non ti puoi permettere questo adorabile e costoso giocattolo, non potrai mai essere un vero zombi, sempre pronto a scaricare ogni tipo di app-arecchiatura per sentirti app-agato. Ma siamo app-ena all'inizio. L'app-arenza conta». «Di questo passo tutti ne vorranno uno?» domandiamo preoccupati. «App-unto!» ci risponde con il nome dell'app per tutti quelli che credono nell'estrema unzione.
 
 
 

mercoledì 9 marzo 2011

Commentare articoli: presto sport olimpico

Nessuno lo credeva possibile, ma il CCIO (Commissione Corrotti Internazionali Olimpici, che si occupa di approvare i nuovi sport olimpici e di intascare mazzette) ha annunciato che il sogno di milioni di lettori di giornali sportivi e non, nonché di forum e blog, presto diventerà realtà.

Commentare le imprese sportive dei nostri beniamini senza aver mai fatto sport o dare la propria opinione tecnica sull'ultima legge approvata dal Parlamento italiano senza essere mai stato neanche assessore comunale, sarà possibile già alle Olimpiadi brasiliane di Rio de Janeiro 2016.

Agonismo puro nel commenting
«È una grande conquista per le persone che commentano tutti i santi giorni le notizie sulle edizioni online dei giornali sportivi, anche se in un forum ho letto che è possibile scrivere commenti su altri giornali di cui non conosco l'utilità» dichiara emozionato cuorenerazzuro1978, che aggiunge «Mi sto già allenando a tempo pieno. Per esempio, oggi ho scritto "Vittoria schiacciante dei Lakers sui malcapitati Cleveland Cavaliers"  nei commenti NBA della Gazzetta ed ho anche inaugurato il thread corrispondente: evidentemente sono veloce e scrivo bene».

Il webmaster di www.tantoper.it ci segnala i problemi connessi alla pratica del commento libero a ciò che scrivono i professionisti della carta stampata o gli scrittori quasi-professionisti dei migliori blog o forum: «Ormai vengono trascurate intere famiglie per passare più tempo davanti allo schermo di un computer e sommare punti-esperienza agli occhi degli altri utenti grazie alla maggiore presenza online. Un altro fenomeno preoccupante è il doping: migliaia di utenti inizieranno ad usare iniezioni di Wikipedion o di Treccanus per simulare una maggiore conoscenza degli argomenti o per essere semplicemente più persuasivi nelle proprie argomentazioni».

«Se il frisbee ed il fistball (da non confondere con il fisting) fanno già parte del programma degli sport dei Giochi Mondiali (anticamera naturale per entrare nel novero dei Sport Olimpici), non si capisce l'opposizione a questa brillante idea: se lo sport è competere secondo le regole, mettendo alla prova le proprie capacità psico-fisiche, allora il "commenting" si deve considerare uno sport a tutti gli effetti in cui vince chi ha la migliore connessione adsl e riesce ad ottenere il maggior numero di adepti per la propria teoria sulle varianti offensive del 3-5-2», dichiara soddisfatto forzamagicocatanzaro84, un esperto di commenting, che intende restare anonimo, soprattutto dopo l'incidente che lo ha costretto in ospedale dopo 15 giorni consecutivi guardando partite di calcio ed incontri di curling, scrivendo opinioni e toccandosi contemporaneamente.

martedì 8 marzo 2011

Carnevale di Arcore 2011

Il 2011 è l'anno dell'Italia in Brasile, si sa, ma nessuno sapeva che ad Arcore (si pronuncia "Archiuri" e si trova nella fitta foresta dello stato brasiliano del Mato Grosso, ma «grosso grosso» dicono quelli che l'hanno visto) si sarebbe svolto un nuovo carnevale con tutte le maschere dell'attualità italiana.

Costume da brasiliana di Arcore
Iris e Marysthell (che si possono ammirare vestite nei loro costumi di Carnevale in questa pagina), esperte giovani politologhe grazie ad un contatto quasi intimo con qualcuno tra i protagonisti della vita politica in Italia, hanno apportato la loro esperienza in materia di frizzi e lazzi per ricostruire un ambiente gioviale, sbarazzino e ridanciano come quello della scena politica nostrana.

Ovviamente c'è una sorta di dress code obbligato: le ragazze si vestono, poco, ma si vestono, da infermiere e poliziotte, anche se molte hanno scelto di vestirsi da "brasiliana" perché lo trovano più naturale, mentre per gli uomini è stato scelto un abbigliamento da carnevale sardo: completo gessato, cravatta Marinella e mascherine con le faccine simpatiche dei più amati politici italiani.

La maschera da Schifani va a ruba, visto che causa ilarità perché nessuno è riuscito ad immaginare che rappresenti un essere umano, mentre il costume da La Russa è stato proibito perché spaventa i bambini.

Al Carnevale di Arcore
Interdetto il turismo sessuale (le autorità sono state categoriche sul tema: il sesso può venire solo a seguito di dimostrazioni di vero amore, come regalare un gran bell'anello di fidanzamento, gioielli, case e macchine), ci sarebbero pochi altri motivi per visitare questa importante manifestazione, ma al momento sul sito www.carnevalediarcore.it la sezione "motivi per esserci" risulta vuota.

Air Figon, la compagnia aerea che sta organizzando i charter per l'evento, garantisce che il turismo sessuale sarà possibile durante i voli, visto che i loro aerei battono la bandiera di Battonia, una nuova repubblica sudamericana, creata appositamente per questo scopo.

lunedì 7 marzo 2011

Abolite le voci di corridoio

Nella sessione parlamentare di ieri (si lavora anche la domenica in Parlamento quando devono essere approvati provvedimenti utili per il Paese) è stato approvato un decreto legislativo che abolirà le voci di corridoio dal 29 febbraio 2011 con effetto retroattivo applicabile a tutti i soggetti che siano stati indultati, amnistiati o che più semplicemente possano avvalersi di un qualsiasi tipo di immunità, anche a titolo di legge ad personam.

Nei corridoi succedono cose
La ratio di questo provvedimento è risparmiare risorse: il continuo spreco di pensieri, parole, opere ed omissioni, basato sulle voci che alimentano l'informazione in generale, non è più sostenibile per un paese moderno come il nostro. Finalmente si metterrano al bando complotti e dietrologie (cose che si fanno dietro, ma è meglio non specificare).

Anche le classiche dichiarazioni anonime del tipico beninformato, in grado di far riempire pagine e pagine di carta stampata, saranno penalizzate. All'articolo 1 della già ribattezzata legge "Shhh" si prevede, infatti, una pena di 3 anni di carcere per i beniformati, anche se tale pena può essere convertita nella pubblicazione di foto di nudo integrale su Chi (la legge, sul punto, non è chiara, ma probabilmente saranno sempre e comunque foto osé di Sara Tommasi).

Anche nei salotti succedono...
Si sta pensando ad un provvedimento restrittivo anche per i famosi salotti dove nascono tante voci grazie alla logorrea di gente annoiata che non ha mai lavorato in vita sua. Se i salotti romani sono al centro della polemica, non si è ancora trovata una soluzione per i salotti Ikea.

«Come faremo ora a costruire notizie di qualità? Molti di noi saranno costretti a reinventarsi, intervistando gente in strada su temi di attualità come dove comprare un regalo di Natale o San Valentino o come cucinare la polenta in modo genuino: lavoro nei tg nazionali non ci mancherà, avremo l'opportunità di continuare a fare vera informazione», è il commento addolorato di Pinuccio Zozzone, presidente GSF, Giornalisti Senza Fonti.


domenica 6 marzo 2011

La mimosa è in via d'estinzione

Si avvicina la Giornata Internazionale della Donna, ma è allarme per i fiorai di tutta Italia. Più o meno metaforicamente sembra che la mimosa si estinguerà in poco più di due giorni.

Le incerte condizione climatiche del Belpaese hanno quasi del tutto distrutto i bei fiori dell'Acacia Dealbata ed ora tutti si domandano: si potrà celebrare la Festa della Donna senza questi orribili fiori gialli? I fiori in questione hanno un odore pungente ed un colore che danneggia seriamente l'occhio maschile, secondo uno studio congiunto delle Università di Fleurs du mal de Paris e Pollena Trocchia sugli effetti dei fiori sul corpo umano. La Professoressa Libera Cazzata ci spiega meglio: «Gli uomini sono degli insensibili, pensano sempre a quella cosa lì e dicono che le mimose puzzano. Immaginavamo che lo scarso affetto per i fiori che tanto piacciono a noi donne fosse una scusa qualsiasi come il fatto di causarsi fratture agli arti nel periodo dei saldi, ma abbiamo scoperto degli ormoni che impediscono all'essere umano di sesso maschile di restare nella stessa stanza di un mazzolino di mimose senza sentire una gran voglia di vomitare».

Mimosa o complotto?
Tali studi scientifici vengono però superati dalla realtà: la mimosa è quasi già del tutto scomparsa.

In realtà, si tratta di un complotto mondiale, ordito per abbattere il "potere dei fiori" (meglio noto come Flower Power) ed anticipare la fine del mondo prevista per il 21 dicembre 2012, quando spirerà il tredicesimo Baktun del Calendario Maya.

Le fonti sono più che attendibili, visto che è tutto pubblicato in www.lafinedelmondo.it, il sito dove si affrontano temi scottanti come il rapporto fra gli avvistamenti ufo e la decadenza della televisione pubblica italiana.

Vediamo, quindi, il rapporto tra le mimose e la fine del mondo: l'8 marzo si riverseranno nelle strade italiane milioni (o miliardi, non si ancora bene) di donne, riprendendo l'iniziativa del 13 febbraio (per saperne di più, guarda il precedente articolo). I fiori gialli, in realtà, fungevano da tranquillante psichico  per evitare che le donne si rendessero conto di come agire concretamente per rivendicare i propri diritti. La mancanza del tipico fiore giallo manderà in tilt i cervelli delle manifestanti, abituate ad associare il risveglio della primavera con il risveglio della cosienza femminile. Il timore ingenerato da queste manifestazioni è che le donne non prestino più il proprio corpo a relazioni sessuali a causa della famosa statistica del pollo di Trilussa (ribattezzata della "patata di Silvio", per cui a qualcuno toccano molte patate, magari pagando, privando molti altri del piacere di sgranocchiarne una, sebbene dal punto di vista statistico risulta che ogni uomo sia provvisto di questi tuberi in casa). Tale processo scatenerebbe una rivoluzione in Italia, che si estenderebbe rapidamente al resto del mondo grazie allo slogan dell'associazione la Patata di Vanessa "fritta o lessa, me la tengo per me stessa".
Il pianeta nel giro di pochi giorni non sarà più come lo conosciamo: verrano distrutti il calcio, le auto sportive ed i film porno! La fine della civiltà, così come la conosciamo: ci attende il matriarcato a causa di un complotto internazionale ben riuscito.

In un esclusivo documento declassificato, sottratto agli archivi della Patata di Vanessa, a nostra disposizione si può leggere: "Non ci piacciono i fiori, non ci piace essere gnocche per ottenere cose, anche se invidiamo chi lo fa. Cerchiamo di rispettare il nostro inno: siamo donne, oltre le gambe c'è di più".

Tale teoria della cospirazione risulta essere la più attendibile fin dai tempi del Millennium Bug del 2000.

giovedì 3 marzo 2011

Nuovo iPad per la Lega: iPad-ano

Da quando Renzo Bossi è stato nominato "Ministro della Comunicazione leghista", si sprecano le trovate brillanti del Carroccio in ambito mediatico.

Per celebrare la recente approvazione del cosiddetto "federalismo municipale" ed in concomitanza con la presentazione del nuovo iPad a San Francisco, Steve Jobs ha presentato un prodotto pensato appositamente per l'Italia: l'iPad-ano.

Presentazione dell'iPad-ano
Questa meraviglia tecnologica, prodotta esclusivamente in colore verde padano, darà una nuova spinta al raffinato rapporto con i media che ha sempre avuto la Lega.

Il potente processore permette di avere Apps sempre più potenti: "Terun Translate" permetterà di comprendere l'incomprensibile linguaggio di tutti gli "italiani", che vivono da Roma in giù; "Immigramaps", invece, consentirà di trovare facilmente tutti gli stranieri da espellere da tutta l'Italia (l'App "Accendino" servirà per impaurirli, ma anche per fare bella figura ai concerti).

Steve Jobs ha affermato di essere orgoglioso di questo nuovo prodotto, con il quale sarà possibile eseguire il Talking Tom Cat con la faccia di Borghezio, che perderà le staffe ogni volta che si parlerà bene degli immigrati.

Gli esperti del sito Cupertinoedintorni.it, riconosciuti a livello internazionale per tutto quello che sanno sui prodotti con la Mela, ricordano come la parola "ano" aggiunta al nome del prodotto "iPad" per formare in un bel gioco di parole i termini padano e padania potrebbe creare confusione nei consumatori. Nessuno vorrebbe rimetterci l'ano per avere un'iPad, anche se il sondaggio di turno sul tema ha evidenziato come i clienti Apple sarebbero orgogliosi di migliorare il proprio deretano con il design Apple.

mercoledì 2 marzo 2011

Un nuovo reality: "La Squola"

In concomitanza con le strane polemiche suscitate sul tema della scuola pubblica, una famosa società produttrice di format televisivi di successo, ha deciso si lanciare un nuovo reality show sul tema dell'educazione, "La Squola".
Patrocinato dal Miur, l'Istituto Parificato Gelmini Berlusconi si occuperà di formare le nuove generazioni con un'impostazione didattica innovativa. 

Vediamo i requisiti: si potrà accedere a questa prestigiosa istituzione scolastica solo attraverso concorso pubico, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale di Arcore. Le prove da superare non saranno alla portata di qualsiasi giovane studente o studentessa, visto che la gara di rutti per i maschietti si dimostrerà proibitiva a causa dei decibel da raggiungere, mentre per le femminucce il problema reale sarà evitare la scoliosi dopo l'impianto di smisurate protesi mammarie in età adolescente.

Solo per i migliori studenti...
«Bisogna formare la gioventù per evitare il trauma che comporta l'entrata in un mondo del lavoro sempre più duro», ricorda Lele Mora, nuovo direttore della Squola. 
«I ragazzi e le ragazze avranno modo di formarsi grazie alle nuove tecniche didattiche, che valorizzano lezioni pratiche in detrimento delle classiche materie inutili come l'italiano». I migliori esperti internazionali di "bestemmia televisiva" e "farla drizzare anche ad un omosessuale, ad un ricco o ad un vecchio" daranno classi magistrali per innalzare il livello culturale degli alunni.
Il programma andrà in onda indifferentemente sulle reti RAI e su quelle Mediaset, per cui si potranno fare stage e tirocini retribuiti all'Isola dei Famosi, ad Amici ed al Grande Fratello, per mettere in pratica tutto ciò che si è appreso alla Squola.

Pronto il motto della Squola: "Inculare, non inculcare".