mercoledì 20 luglio 2011

Foutez-vous-en

Foutez-vous-en (con un eufemismo si può tradurre come Abbiate poco interesse per le cose, ma i più volgari lo chiameranno Fottetevene) sarà il prossimo best seller che potrete trovare in tutte le librerie a partire dal 31 settembre, circostanza che darà l'opportunità di augurare a tutti un buon autunno caldo con un bel regalo, un libro che tutti dovranno leggere. Rital Bassecaste ha voluto scriverlo come risposta ai due capolavori di Stéphane Hessel, gli ormai celebri Indignez-vous ed Engagez-vous (si potrebbe dire Indignatevi ed Impegnatevi).
Lo dice anche il Capitan Ovvio
«Le mini bibbie per rivoluzionari moderni, cioè i testi di Hessel, sono dei veri e propri bignami in cui si discute di indignazione nel senso del tipico sentimento da bar, una valvola di sfogo per le frustrazioni della vita quotidiana», spiega Rital.
«Indignarsi rappresenta solo la frustrazione per non essere in grado di godere dei privilegi di cui godono altri "fortunati" (a questa parola può essere sostituita con politici, mafiosi, vip, etc.). Bisogna tornare alla mancanza di interesse verso ogni tema, tipica dell'Italia, ovvero alla cura del proprio giardino del Candido di Voltaire».
«Sono francese, ma di chiarissime origini italiane: non posso non sottolineare le peculiarità italiane, cioè quelle di un popolo che ha inventato un modo dire come "chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni". Tale forma mentis non può essere stravolta da questa specie di strana moda (sicuramente passeggera) dell'indignazione. Sappiamo benissimo che in Italia l'impegno è guardato sempre con grande sospetto, per cui il mio libro vuole solo ricordare al popolo italiano che la sua principale caratteristica è fottersene».

Fatti i cazzi tuoi finché puoi
«Non si può e non si deve dimenticare che il sottotitolo del libro è "il buono fotte e se ne fotte"», conclude Rital, «per ricordare il classico culto italiano dedicato a tutti i protagonisti della vita pubblica capaci di approfittarsi del prossimo senza sentire il minimo rimorso, anzi magari vantandosene al bar (che non deve essere assolutamente lo stesso al quale va la plebe)».

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