Alla manifestazione nazionale, "Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta", che ha riempito piazze e strade d'Italia, c'è stata un'assenza illustre: quella di San Precario. Nel giorno in cui i giovani precari italiani rivendicavano un futuro migliore, il simbolo del precariato non è potuto esserci per i motivi che spiega nella lettera che pubblichiamo in esclusiva.
Serve una rivoluzione vera... |
«Mi dispiace molto di non essere lì con voi, che forse avete più tempo libero di me», ammette con un po' d'amarezza San, «il fatto è che ho il turno al call center (dalle 23:00 del 7 aprile alle 12:00 del 10 aprile: è il turno più breve con due pause pranzo) e proprio non posso permettermi di mancare. Ho studiato per anni al fine di apparire in un santino come un vero professionista (ho un master in santinologia pagana), ma ho scoperto che oggi è impossibile avere un minimo di progettualità facendo bene il proprio lavoro, checché ne dica il rivoluzionario Saviano. Non ho nemmeno i diritti d'autore per tutte le volte che appaio in Facebook o sugli striscioni, per me è una soluzione insostenibile, per cui lavoro facendo qualsiasi cosa. Tengo famiglia».
Ci ha dato, inoltre, un annuncio da pubblicare nella sezione Cerco Lavoro: "Giovane plurilaureato (con vari master veri, non come quello della Santanché) offresi per la creazione di qualsivoglia immagine dall'equilibrio precario. Grande esperienza e flessibilità, la posizione a 90º è quella che mi riesce meglio".