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mercoledì 8 giugno 2011

Suicidi anonimi

Le dichiarazioni di Feltri e Mastella a proposito di eventuali suicidi in caso di successo elettorale di un avversario politico qualsiasi, quale può essere un Bersani o un De Magistris, hanno scatenato una rincorsa al nuovo trend in politica: la dichiarazione di suicidio. Domani si terrà a Milano (Via Cazzari, 23) il workshop intitolato "Togliersi di mezzo", in cui si discuteranno le nuove proposte relative al suicidio politico in Italia, che, secondo le direttive date dai giuristi e dai becchini organizzatori, potrà essere anonimo e anomico (quest'ultimo, secondo la dottrina di Durkheim).
Suicidio: forma d'arte polititica?
«C'è vero bisogno di dettare le regole sulla dichiarazione di morte politica» dice serioso, Mortimer Alutto.
«Non si può pensare che un politico o un giornalista possano dichiarare di togliersi la vita per poi non farlo, deludendo le persone che ci speravano».
«La regolamentazione sarà piuttosto snella: bisogna legiferare nel senso di una creazione delle SSA (Società Suicidi Anonimi), che dovrebbero gestire la morte volontaria di un vip in un paese in cui l'eutanasia resta comunque una materia non regolata», sostiene Lex Terminator, il grande giurista che dirige i lavori di questo workshop, «se qualcuno dichiara, quindi, di voler suicidarsi sotto la condizione sospensiva dell'altrui vittoria elettorale, vi saranno due opzioni possibili: applicare lo ius primae mortis, soluzione crudele ma equa, che dovrebbe consistere nell'eliminazione del prossimo congiunto più caro al dichiarantesi suicida; oppure garantire il suicidio del soggetto nel più totale anonimato e nella più completa assenza di norme (anomia), così come ci si aspetta da un paese civile. La morte, in ogni caso, sarebbe solo simbolica: la conseguenza reale sarebbe l'ostracismo del chiaccherone durkheimiano», conclude Lex, promettendo un'ulteriore approfondimento della materia qualora venisse presa in considerazione dal punto di vista legislativo.
«Speriamo che finisca presto questa danza macabra» commenta Memento Mori Schiattamorto, un brillante necroforo che terrà una relazione sul tema "Mors tua, vita mea in politica".

martedì 31 maggio 2011

TV Sorrisi ed Elezioni

Domani uscirà un numero speciale di una famosa rivista della Mondadori, "TV Sorrisi ed Elezioni", dedicato ai retroscena ed alle analisi più interessanti sulle recenti elezioni amministrative e sui ballottaggi.
Un bel sorriso quando si vince
«La foto in copertina la potete  vedere qui a fianco», dice Alfonso Signorini.
«È la celebre e poco simpatica "scrutatrice triste" che Berlusconi aveva invitato in più occasioni a provare a sorridere di più, non sapendo che un sorriso della ragazza avrebbe segnato la sua rovina».
«Quel sorriso appena abbozzato è stato il colpo di grazia per il nostro presidente» racconta Bondi, poco dopo le sue dimissioni da coordinatore nazionale del PdL, «Silvio mi ha confessato di avere un momento di vuoto immediatamente successivo alla consegna della scheda elettorale: il fatto di non aver fatto colpo sulla ragazza gli ha annebbiato la vista, tanto da non essere sicuro di aver votato per la Moratti; anzi, a dire il vero, pensa di aver votato per Pisapia, visto che il suo cognome che termina per la vocale "a" lo ha portato a pensare che fosse una nuova bella ragazza da conquistare. Questa è stata la grande sconfitta del centrodestra: aver perso il sorriso delle ragazze semplici».
«Ridere in faccia al potere, a denti stretti quando sia il caso, è un segno dei tempi. La morale di questa vicenda è che un bel sorriso, naturale e spontaneo, antitesi della politica e del suo narcisismo, può cambiare le cose: "un sorriso vi rifiuterà", parafrasando la citazione bakuniniana del maggio francese», argomenta Leonardo Nascimento de Araújo, nuova firma della rivista, in un editoriale dai toni vagamente critici. 
«Dobbiamo intervenire contro smiley ed emoticon prima che sia troppo tardi: il paese è troppo allegro, è quasi euforico, questo stato d'animo non è mai un buon segno per la gente che governa», afferma un politologo della taglia di Mortimer Alutto, «tenendo in conto che l'entusiasmo dei giovani ed il loro impegno in politica potrebbe portare ad un sovvertimento dello status quo: non possiamo permettere che i giovani siano liberi e felici grazie alle infinite possibilità della comunicazione dei nostri tempi. Di questo passo, presto, vivremo in una democrazia».