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giovedì 14 luglio 2011

Boom, BOT e calciomercato

Le squadre di calcio della Serie A e di tutta Europa sono piene di debiti? Quanto più in alto arriva una squadra tanto più in rosso sono i suoi conti? Il famoso fair play finanziario (che consiste in una norma di senso comune: non spendere più di quanto tu abbia in tasca) potrebbe essere una soluzione, ma da Via Turati, storica sede della società con più titoli internazionali al mondo, l'A.C. Milan, cominciano a venire fuori soluzioni alternative.
Come erano i titoli del Milan
«Quest'anno abbiamo in serbo una grande novità per il tifoso milanista: il BOOM (Buono, Ottimo ed Originale del Milan), il rivoluzionario titolo obbligazionario che il Milan presto emetterà per finanziarsi (e non per coprire l'eventuale esborso del Lodo Mondadori o altre mancanze di liquidità del Gruppo Fininvest)», annuncia Adriano Galliani, eterno amministratore delegato dei rossoneri, «i campioni si pagano, non abbiamo nessuna intenzione di restare a guardare in questo calciomercato. Speriamo solo che non ci rubino subito questa idea geniale, che combina finanza e calcio come non aveva mai fatto nessuno, creando la condivisione con i tifosi anche dei debiti della propria squadra del cuore: da Madrid e Barcellona (dove l'azionariato popolare è una realtà) trapelano voci di voler spillare altri soldi ai propri tifosi, visto che il merchandising basato sulle emozioni ormai non basta più».«»
«Le modalità di riscossione dei BOOM sono semplici: ogni titolo dà diritto a giocare un'ora con Ibrahimovic nel giardino di casa propria, ad un appuntamento romantico di due ore con Pato (senza garantire il coito finale) o ad una notte tenendo Gattuso come cane guardiano. Altre modalità verranno via via elaborate dai tifosi creditori, anche perché il pagamento in effettivo è totalmente da escludere, altrimenti poi in sede di mercato non si riesce ad allestire una squadra per vincere la Champions League, la cui eventuale vittoria darebbe luogo ad entrate da reinvestire in questioni importanti per il Presidente».
«"Per far vincere titoli alla tua squadra è meglio che gliene compri un po' prima", sarà lo slogan di questa campagna», conclude in modo sornione Galliani, «solo così avremo "le obbligazioni" di vincere».