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domenica 25 settembre 2011

Il gioco della sfiducia

A grande richiesta torna "L'angolo De Mente", la rubrica nella quale si analizzano aspetti dell'attualità dal punto di vista delle più interessanti e recenti teorie della psicologia moderna.
Il Prof. De Mente torna da un lungo soggiorno all'estero in cui ha studiato i meccanismi della fiducia tra le tribù dei Kisifida delle foreste Bonga Bonga, conosciuti già tra gli studiosi per una loro peculiarità: non appena un membro della tribù si china, un altro membro è subito pronto ad abusarne "da dietro".
«Grazie all'interazione con gli indigeni allupati ho potuto verificare i meccanismi della sfiducia, un sentimento umano inversamente proporzionale al livello di attenzione: se si è sempre attenti, ci si può fidare di tutti quelli che sono intorno a noi», spiega il Prof.
«Quando Berlusconi afferma che andrà via solo quando sarà sfiduciato, quello che vuole dire in realtà è che il governo cadrà quando il suo livello di attenzione scenderà sotto soglie che lo preoccupano: tenere sotto controllo un contesto emotivo così complicato (dato dalla compene- trazione di diversi fattori come l'amore a pagamento, la politica a pagamento, le relazioni umane a pagamento e dalla circostanza ingrata della negazione di un numero conside- revole di soggetti di questo sistema di piaggieria e clientelismo a pagamento) potrebbe sfiancare chiunque, si ha bisogno di un livello di attenzione sovrumano. Senza dubbio, se continuano ad aprirsi tanti fronti, è difficile controllare tutto e la sfiducia negli altri sarebbe in agguato: il premier senza fiducia, ossia un Berlusconi sfiduciato, sarebbe già un premier perculato».
La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri
«Nell'ottica di quanto già affermato, ho preparato un conve- gno dall'argomento suggestivo "Fidarsi è bene, sfidarsi è meglio", in cui si cercherà di analizzare il rapporto tra sfiducia altrui e sfiducia in se stesso: sfiducia non vuol dire solo mancanza di fiducia da parte degli altri, ma anche la sensazione di non essere più all'altezza (o forse di non esserlo mai stato). È così che la sfiducia si trasforma in sfida: nessuno ha il diritto di toglierci la fiducia, fin quando ci sentiremo in grado di fare quello che vogliamo fare. La fiducia (e la sfiducia) alla fin fine ce l'ha chi la vuole avere, sono meri atteggiamenti psicologici, anche in politica.
Il gioco della sfiducia sarà la dimostrazione pratica di questa teoria: tutti i partecipanti al convegno potranno lanciare il proprio portafogli in un fossato pieno di politici, legandolo, però, ad un filo, che attiverà un doppio meccanismo. Se il politico si china a prenderlo, il portafogli potrà essere leggermente allontanato, tirando il filo. Ovvia- mente il politico avrà il riflesso per lanciarsi in posizione quasi prona: in quel momento verrà fuori dal nulla un indigeno dei Kisifida, che darà una bella lezione sulla fiducia allo sventurato ed avido uomo politico (potrebbe essere chiunque, il sindaco della tua città, un membro del governo o addirittura uno che potrebbe far parte dell'ormai famosa lista dell'outing)», conclude il Prof.

venerdì 23 settembre 2011

Tante altre liste da fare

Oggi, in Italia, è giorno di liste, si sa. La lista della spesa dei politici gay omofobi ha scatenato un vespaio di polemiche in attesa di essere ulteriormente aggiornata. In una giornata di outing (sebbene tutto da verificare) è importante sapere che nel nostro paese si può tirare fuori veramente tutto, purché la gente ne sia interessata.
La nuova creazione del webmaster Cris I. Maledetta, www.listafuoritutto.it, si ripromette di cavalcare l'onda lunga delle liste di persone da segnalare a causa di peculiarità fisiche o morali (ma anche di gusti o di hobbies), che possano risvegliare la curiosità dei consumatori di fenomeni culturali da baraccone.
«Il nostro sito garantirà liste di tutti i tipi», spiega Cris, «con lo scopo di calunniare gratuitamente personaggi famosi (senza alcun merito) e non. La prossima lista che pubblicheremo sarà quella dei politici che amano troppo gli animali (in senso biblico); poi verrà il turno della lista degli asessuali (individui che scandalosamente non hanno alcun interesse per il sesso, grave handicap in politica); succes- sivamente quella dei "politici che predicano bene e razzo- lano male"; ed infine quella dei leghisti musulmani e/o meridionali».
Presto tutti faremo parte di una qualsiasi lista, forse nera
«Stiamo lavorando a tanti altri vari tipi di liste, tra cui spicca una lista di politici intelligenti che fingono di non esserlo: al momento, ne abbiamo due, non so se questa riusciremo mai a pubblicarla. Stanno arrivando molte calunnie per email, visto che sono in molti a sostenere che esistano anche politici intelligenti tout court per farne una lista», termina Cris, immerso tra decine e decine di segnalazioni anonime, che assegnano vari vip alle liste più svariate.

sabato 17 settembre 2011

Pauperismo à la carte

Palazzi del Potere - Le dichiarazioni di Castelli sul politico povero hanno fatto scalpore ed hanno portato a ripensare il sistema fiscale per questi soggetti sfortunati, che danno la loro vita per la politica con il loro conseguente impove- rimento. Nella finanziaria si vuole introdurre una dispo- sizione speciale per innalzare la soglia di povertà per tutti i politici italiani di spicco, che guadagnino solo più di 130.000 euro all'anno (dichiarandoli, addirittura).
Questi poveri bambini sono figli di politici italiani
«Per i politici poveri sono già pronte una serie di sovvenzioni che garantiranno alcuni dei diritti fondamentali per i nostri rappresentanti parlamentari: un'escort (o trans, a seconda dei gusti) al giorno ed una raccomandazione per un impiego in una struttura pubblica a settimana. Per i politici che dichiarano una cifra che sia al di sotto di almeno il 50% della nuova soglia di povertà si è pensato ad una semplice esclusione dalle successive elezioni, perché si tratta di veri morti di fame che probabilmente non si sono mai dissetati di Veuve Clicquot, sparso sui seni turgidi di una giovane e disponibile donna, disposta a dare piacere in cambio di riceverne almeno uno, motivo più che sufficiente per non essere considerati degni di sedere in Parlamento», annuncia il Dr. Spendispandieffendi, esperto consulente del Mini- stero delle Finanze, che ha ricoperto già svariate cariche politiche, per cui rientrerebbe in questa nuova disciplina normativa.
«Oltre al voto di fiducia, abbiamo intenzione di fare una piccola modifica costituzionale che introduca anche il voto di povertà, unico strumento utile per far capire ai cittadini che in Parlamento siede una casta, quella dei veri paria italiani, i dalit parlamentari, troppo poveri per essere veri», dichiara il politico leghista Castelli.