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domenica 31 luglio 2011

Mondiali di calcio 2026

Dopo i sorteggi per la fase di qualificazione al Mondiale di calcio di Brasile 2014 ed i trionfi delle candidature di Russia 2018 e Qatar 2022, è già iniziata la rincorsa per la sede del Mondiale FIFA 2026. La prima candidatura trapelata è quelle della Ricconia, un paese che verrà fondato solo ed esclusivamente a seguito dell'assegnazione della rassegna iridata. Ce ne parla il portavoce, Eurito Van Sfondatissen de Solden.
Chi avrà i soldi per vincerla?
«Se li hanno dati a Russia e Qatar, non capisco perché non si dovrebbe darli anche a noi, i noti Ricconi, popolazione che dà lustro alla Terra da secoli», illustra Eurito.
«Grazie all'appoggio di onlus come l'FMI e di alcuni hedge funds solidali compreremo terreni nei punti più strategici del pianeta per costruirci gli stadi, gli aeroporti, gli hotel e tutte le altre cose per fare una manifestazione sportiva di grande livello. Avendo il territorio, saremo in possesso del primo elemento per fondare il nuovo stato (gli altri due elementi, popolo e sovranità, risultano piuttosto inutili): così avremo polizia ed esercito per garantire l'ordine, anche se in un paese liberale come il nostro non ci saranno né leggi né Costituzione, visto che ogni persona con il portafogli pieno sarà benvenuta e libera di fare quello che vuole. I poveri facinorosi non avranno così diritti e sarà più facile il discorso dell'ordine pubblico».
«La partita inaugurale sarà alle isole Cayman, la finale sarà ad Arcore».
«Visto che saremo il paese ospitante, dovremo anche approntare una nazionale all'altezza: l'allenatore sarà ovviamente Silvio Berlusconi, qualificato non solo grazie al suo patrimonio, ma anche a causa della sua esperienza in campo calcistico (fa la formazione del Milan da anni con risultati vincenti). I calciatori li otterremo grazie ad un procedimento di nazionalizzazione ad hoc: pagandoli fior di quattrini, saranno disposti a rinunciare al loro passaporto ed entreranno a far parte a pieno titolo della popolazione riccona. Il nostro DSS (Direttore Strategie Sotterranee) sarà Luciano Moggi. Il Mondiale non è solo un evento da organizzare, ma anche da vincere, mica siamo il Sudafrica».
«Tra i nostri patrocinatori avremo evasori di lungo corso, mafie, narcotrafficanti, banchieri e tutti quelli che vogliano garantire un appoggio economico a quello che sarà il primo Mondiale di Calcio dove i soldi saranno evidentemente al di sopra di ogni altra cosa», conclude l'amabile De Solden.

giovedì 14 luglio 2011

Boom, BOT e calciomercato

Le squadre di calcio della Serie A e di tutta Europa sono piene di debiti? Quanto più in alto arriva una squadra tanto più in rosso sono i suoi conti? Il famoso fair play finanziario (che consiste in una norma di senso comune: non spendere più di quanto tu abbia in tasca) potrebbe essere una soluzione, ma da Via Turati, storica sede della società con più titoli internazionali al mondo, l'A.C. Milan, cominciano a venire fuori soluzioni alternative.
Come erano i titoli del Milan
«Quest'anno abbiamo in serbo una grande novità per il tifoso milanista: il BOOM (Buono, Ottimo ed Originale del Milan), il rivoluzionario titolo obbligazionario che il Milan presto emetterà per finanziarsi (e non per coprire l'eventuale esborso del Lodo Mondadori o altre mancanze di liquidità del Gruppo Fininvest)», annuncia Adriano Galliani, eterno amministratore delegato dei rossoneri, «i campioni si pagano, non abbiamo nessuna intenzione di restare a guardare in questo calciomercato. Speriamo solo che non ci rubino subito questa idea geniale, che combina finanza e calcio come non aveva mai fatto nessuno, creando la condivisione con i tifosi anche dei debiti della propria squadra del cuore: da Madrid e Barcellona (dove l'azionariato popolare è una realtà) trapelano voci di voler spillare altri soldi ai propri tifosi, visto che il merchandising basato sulle emozioni ormai non basta più».«»
«Le modalità di riscossione dei BOOM sono semplici: ogni titolo dà diritto a giocare un'ora con Ibrahimovic nel giardino di casa propria, ad un appuntamento romantico di due ore con Pato (senza garantire il coito finale) o ad una notte tenendo Gattuso come cane guardiano. Altre modalità verranno via via elaborate dai tifosi creditori, anche perché il pagamento in effettivo è totalmente da escludere, altrimenti poi in sede di mercato non si riesce ad allestire una squadra per vincere la Champions League, la cui eventuale vittoria darebbe luogo ad entrate da reinvestire in questioni importanti per il Presidente».
«"Per far vincere titoli alla tua squadra è meglio che gliene compri un po' prima", sarà lo slogan di questa campagna», conclude in modo sornione Galliani, «solo così avremo "le obbligazioni" di vincere».