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martedì 19 luglio 2011

Nuovissima casta

Un nuovo esempio di politica 2.0 è quello che stiamo vivendo con l'ormai celeberrimo blog dei segreti della casta, ma sicuramente sarà ancora più sorprendente ciò che si potrà leggere nel sito che sarà pubblicato a giorni da StoneTruth, isegretideisegretidellacasta.it, una sorta di spin-off che va molto oltre l'originale.
La Nuovissima Casta combatterà
«Ho lavorato come ghostwriter nei primi due giorni di vita del blog di SpiderTruman, personaggio della cui identità non sono al corrente», confessa Stone.
«Il modello era quello del telelavoro più spinto: redigevo i miei post sulla base delle note che mi venivano inviate ed il prezzo del post era di 7 euro fino a quando non abbiamo montato l'adsense (dietro ci sono le mie lamentele), però dopo siamo arrivati comunque a 12 euro. Tenendo in considerazione che facevo anche da social media manager e community manager (gestivo i commenti del blog, Twitter e gli infiniti account di Facebook), mi sono sentito sfruttato e sottopagato».
«In molti penseranno, quindi, che sono andato via solo per motivi economici e che ora aprirò un nuovo blog per vendicarmi. In realtà, c'è un motivo politico alle spalle: l'obiettivo dell'iniziativa online che mi sono lasciato alle spalle è fondare una Nuova Casta, che sostituisca quella attuale, gestendo i rapporti con i cittadini con un soft power basato su internet».
«Chi c'è dietro la Nuova Casta? Non lo so. I soldi che ricevevo per scrivere mi venivano inviati in una busta chiusa che mi veniva portata da un fattorino. Allora, chi c'è dietro il nuovo sito che sto per avviare? Non lo so, ma mi hanno fatto capire di essere la Nuovissima Casta (per quel che ne so potrebbe anche essere la vecchia Casta che ha solo cambiato nome), che mi paga la bellezza di 20 euro al post (più il diritto ad una escort di lusso al mese)».
«L'unica cosa che posso garantire è che presto tutti questi fenomeni online si cristallizzeranno in fenomeni politici sul territorio, veri e propri partiti, che riprenderanno a fare ciò che vogliono della res publica. Vi prometto, inoltre, che nel prossimo blog non ci saranno tanti errori di ortografia e strafalcioni sgrammaticati (che si iniziano a notare nel blog di SpiderTruman da quando me ne sono andato)».