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mercoledì 21 settembre 2011

In media stat culpa

Libreria di fronte alla Mondadori - Domani, alle ore 19.30, a Milano, in Via dall'Italia 71, si celebrerà la presentazione del libro "In media stat culpa", con la presenza prestigiosa del suo autore, il Prof. Latín Noes de Izquierda, il più grande latinista ed esperto di storia antica del pianeta.
«Il rapporto tra media e politica è stato preoccupante fin dall'antichità: dall'analisi di alcuni antichi brocardi latini ci si può facilmente rendere conto: Media tutissimus ibis, diceva Ovidio nelle Metamorfosi, ossia "andrai sul sicuro, stando con i media"», narra il professore in un fluente italiano.
«O ancora, In media res, faceva notare Orazio nell'Ars Poetica, volendo dire che "ci sono molte cose nei media", cose oscure che tendono a controllare la realtà. D'altronde, Orazio è anche il poeta della celebre aurea mediacritas, cioè il magico potere d'oro attribuito ai media di condizionare la vita pubblica di un paese».
Questo volantino sarà un omaggio per tutti i presenti
«Senza dubbio, però, la mia locuzione latina preferita è quella di Petronio nel SatyriconQuum olla male fervet, amici de media, che si può tradurre con un "Quando bolle qualcosa di nocivo in pentola, è meglio parlarne con gli amici dei media". Fin dall'epoca romana, quindi, si dava per scontato che i media sapessero sempre qualcosa in più rispetto non solo ai comuni cittadini, ma anche ai loro indifesi rappresentanti politici, tutti vittime di una realtà manipolata dai mezzi d'informazione. 
La lezione della storia romana è chiara: bisogna controllare il maggior numero possibile di media per godersi una serena vita politica. Tale lezione è alla portata di tutti i giovani, che vorranno comprare questo libro, che contiene piccoli in- centivi come le versioni di latino degli esami di maturità fino al 2014 grazie al patrocinio del MIUR».

sabato 16 luglio 2011

Ballando con la scuola

Il latino ha ormai fatto il suo tempo, ma nessuno si aspettava che venisse del tutto cancellato con un colpo di spugna, così all'improvviso, nottetempo in un'ennesima riunione notturna del Parlamento. Non c'è più niente da fare: a partire dall'anno scolastico 2011/12 la lingua latina verrà sostituita dai balli latino-americani.
Immagine di una lezione
«I giovani non hanno bisogno di imparare cose inutili per il loro futuro professionale ed una lingua morta, che in molti utilizzano per darsi delle arie come tanti sapientoni, è esattamente ciò che non fa al caso loro», spiega Gabriella Culturella, prima firmataria del progetto di legge.
«Finalmente nessuno si sentirà più impacciato ai villaggi vacanze quando arriva il momento del Tiburón o di Mueve la colita. Per tutti sarà più facile trovare un partner, socializzare si convertirà in un compito meno duro grazie ai movimenti sexy dei fianchi».
«Tra l'altro, verrà abolita la versione di latino tra le prove di maturità al liceo, sostituendola con una bella coreografia di gruppo».
«La parte più interessante del provvedimento, però, è un'altra: la scuola pubblica sarà il posto ideale per reintegrare nella società centinaia di cubane e venezuelane, che sono ormai senza lavoro dopo la chiusura dell'Olgettina, di Villa Certosa e tanti altri posti simili. Per evitare che tornino a cadere in tentazione diventeranno da subito insegnanti con uno stipendio medio di quattordicimila euro al mese. Questo governo conferma ancora una volta, se ce ne fosse stato bisogno, che è sempre dalla parte dei più deboli».