Il Ballo delle Meteore è il nostro ballo delle debuttanti: compiere 16 anni dava diritto a parteciparvi. Non si ballava nessun valzer di Strauss, non c'erano giovani cadetti o bei nobili europei: si potrebbe dire che era una sorta di mercato delle vacche in cui i compratori venivano a scegliere la migliore carne possibile a seconda dei gusti e delle tasche.
Dopo anni ed anni nella bambagia al DoppiaM lo choc era veramente duro da digerire, perché la realtà superava di gran lunga i nostri sogni di piccole mantenute: uomini famosi (di cui conoscevamo vita, morte e miracoli: nella brochure che ci veniva consegnata prima dell'inizio del ballo si potevano leggere biografie e rassegne stampa su ognuno di loro) si avvicinavano con fare disinvolto e goffo allo stesso tempo per invitarci a ballare al ritmo di Alors on dance o Mr. Saxobeat. La musica a palla causava i primi strusciamenti di membri flaccidi di uomini potenti contro le mie giovani natiche, ma aveva anche un'altra controindicazione: mi gridavano all'orecchio cose che non avevo sentito neanche nei peggiori film hard a proposito delle cose che sapevo fare con il mio ano o del mio livello di deep throat.
Il mio obiettivo era comunque piuttosto chiaro (la lettura dell'autobiografia della Santanchè mi aveva aperto gli occhi): scegliere un politico giovane per accompagnarlo lungo la sua carriera politica, avendo così l'occasione di crearmene una anch'io.
La mia scelta cadde sull'uomo giusto per me, un piccolo squalo a capo di un piccolo consiglio regionale: si vedeva benissimo che sarebbe diventato un ministro nel giro di una decina d'anni.
Il rituale era quello che ci avevano spiegato durante anni: avrei iniziato la mia nuova vita dopo essere stata battezzata con il mio nuovo nome in una sessione di pioggia dorata (era il succedaneo naturale dell'acqua santa al DoppiaM).
Così sono diventata Jessica Bottanazza, ragazza brasiliana dall'eterna età di 22 anni.
Dopo anni ed anni nella bambagia al DoppiaM lo choc era veramente duro da digerire, perché la realtà superava di gran lunga i nostri sogni di piccole mantenute: uomini famosi (di cui conoscevamo vita, morte e miracoli: nella brochure che ci veniva consegnata prima dell'inizio del ballo si potevano leggere biografie e rassegne stampa su ognuno di loro) si avvicinavano con fare disinvolto e goffo allo stesso tempo per invitarci a ballare al ritmo di Alors on dance o Mr. Saxobeat. La musica a palla causava i primi strusciamenti di membri flaccidi di uomini potenti contro le mie giovani natiche, ma aveva anche un'altra controindicazione: mi gridavano all'orecchio cose che non avevo sentito neanche nei peggiori film hard a proposito delle cose che sapevo fare con il mio ano o del mio livello di deep throat.
Il mio obiettivo era comunque piuttosto chiaro (la lettura dell'autobiografia della Santanchè mi aveva aperto gli occhi): scegliere un politico giovane per accompagnarlo lungo la sua carriera politica, avendo così l'occasione di crearmene una anch'io.
La mia scelta cadde sull'uomo giusto per me, un piccolo squalo a capo di un piccolo consiglio regionale: si vedeva benissimo che sarebbe diventato un ministro nel giro di una decina d'anni.
Il rituale era quello che ci avevano spiegato durante anni: avrei iniziato la mia nuova vita dopo essere stata battezzata con il mio nuovo nome in una sessione di pioggia dorata (era il succedaneo naturale dell'acqua santa al DoppiaM).
Così sono diventata Jessica Bottanazza, ragazza brasiliana dall'eterna età di 22 anni.
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Questo è un racconto in cinque puntate, scritto nella notte del 17 giugno 2011.
Un avviso è d'obbligo: ogni riferimento a fatti o persone realmente esistenti o esistiti è puramente casuale.
Sarà facile trovare le varie puntate, semplicemente cercando e cliccando sulla tag piccole memorie sciacquetta.
Oggi 22 giugno sarà possibile commentare per la prima volta il racconto, visto che il presente è l'ultimo capitolo.
Se ti piace quello che leggi, ti suggerisco di copiare ed incollare il link di questo pezzo (o di uno che ti è piaciuto) in un'email da mandare a persone con una sensibilità affine alla tua (alla nostra, diciamo) o semplicemente farlo girare sulle reti sociali. Ovviamente, se avvisate qualche editore, ancora meglio.
In poche parole, vorrei essere presentato a persone che forse potrebbero apprezzare le cose che scrivo.
Faccio affidamento, in particolare, sulle persone (followers e non) che mi seguono tutti i giorni in questa ennesima avventura pseudo-letteraria (chi vuole può leggere il precedente racconto in sette puntate "La solitudine dei responsabili primi", facilmente rintracciabile all'interno del blog con la tag solitudine responsabili primi).
Grazie,
Sei un grande... :-)
RispondiEliminaGrazie di cuore per il commento... ti ho reso più ricco ;)
CIAO!!!
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