venerdì 10 giugno 2011

Riciclaggio di firme

A poche ore dai referendum del 12 e 13 giugno è venuto a galla un fatto scandaloso grazie alle indagini del NAF (Nucleo Antisofisticazione Firme). L'operazione "Metti la croce sulla firma" ha sgominato una banda di falsari, di cui non si conosce ancora l'identità (vista la loro abilità nel falsificare di tutto) che si dedicavano al riciclaggio di firme referendarie in un locale ricavato in parte dalle famose segrete di Castel Sant'Angelo, a pochi metri dal Palazzaccio (sede della Corte di Cassazione), da cui venivano prelevate le firme raccolte per gli ultimi referendum.
Quanto valgono la tua firma?
«Le indagini sono nate quasi per caso: avevamo per le mani degli assegni falsi, ma le firme delle girate erano autentiche. Ci siamo resi conto del fatto che forse c'era qualcosa che non andava. Facendo gli idonei accertamenti sulle identità dei giratari, abbiamo accertato che erano tutte di "Amanti della Democrazia" (così viene schedata la gente in Questura, quando si dedica attivamente alla politica senza chiedere nulla in cambio: le persone che raccolgono firme per un referendum per una causa nobile costituiscono un insieme di cittadini che vanno tenuti d'occhio). Da lì siamo risaliti ai falsari » rivela il Colonnello Sgamotutto, passato oggi al comando di questa nuova task force con l'unico scopo di prendersi il merito dell'operazione.
«Le firme venivano utilizzate non esclusivamente con fini delittivi, ma anche  in differenti altri ambiti come quelli delle raccolte di firme pro o contro: petizioni ralative alla TAV, all'Expo di Milano, al termovalorizzatore di Acerra, alla prostitute in strada, etc.».
«Il mercato delle firme referendarie è fiorente» ci spiega il Dr. Spendispandieffendi, esperto del Ministero del Tesoro, che collabora con gli inquirenti, «perché in giro non si trovano tante firme autentiche con cui fare magheggi di natura politico-economica».
«Una caratteristica importante di queste firme, che ne aumenta esponenzialmente il valore, è la loro motivazione: una persona che firma per un referendum ha normalmente degli ideali nobili, circostanza che rende la firma più credibile, seria e, quindi, capace di trarre in inganno poveri sprovveduti», argomenta il nostro grafologo di fiducia, il Prof. Scrivibene«se, in diritto ed in giurisprudenza, si parla di falso grossolano, qui ci troviamo di fronte ad un autentico grossolano».

2 commenti:

  1. è tutto molto credibile, spesso la realtà supera la fantasia!

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  2. Marisa, spero proprio che non rubino e riciclino firme referendarie...

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