lunedì 7 marzo 2011

Abolite le voci di corridoio

Nella sessione parlamentare di ieri (si lavora anche la domenica in Parlamento quando devono essere approvati provvedimenti utili per il Paese) è stato approvato un decreto legislativo che abolirà le voci di corridoio dal 29 febbraio 2011 con effetto retroattivo applicabile a tutti i soggetti che siano stati indultati, amnistiati o che più semplicemente possano avvalersi di un qualsiasi tipo di immunità, anche a titolo di legge ad personam.

Nei corridoi succedono cose
La ratio di questo provvedimento è risparmiare risorse: il continuo spreco di pensieri, parole, opere ed omissioni, basato sulle voci che alimentano l'informazione in generale, non è più sostenibile per un paese moderno come il nostro. Finalmente si metterrano al bando complotti e dietrologie (cose che si fanno dietro, ma è meglio non specificare).

Anche le classiche dichiarazioni anonime del tipico beninformato, in grado di far riempire pagine e pagine di carta stampata, saranno penalizzate. All'articolo 1 della già ribattezzata legge "Shhh" si prevede, infatti, una pena di 3 anni di carcere per i beniformati, anche se tale pena può essere convertita nella pubblicazione di foto di nudo integrale su Chi (la legge, sul punto, non è chiara, ma probabilmente saranno sempre e comunque foto osé di Sara Tommasi).

Anche nei salotti succedono...
Si sta pensando ad un provvedimento restrittivo anche per i famosi salotti dove nascono tante voci grazie alla logorrea di gente annoiata che non ha mai lavorato in vita sua. Se i salotti romani sono al centro della polemica, non si è ancora trovata una soluzione per i salotti Ikea.

«Come faremo ora a costruire notizie di qualità? Molti di noi saranno costretti a reinventarsi, intervistando gente in strada su temi di attualità come dove comprare un regalo di Natale o San Valentino o come cucinare la polenta in modo genuino: lavoro nei tg nazionali non ci mancherà, avremo l'opportunità di continuare a fare vera informazione», è il commento addolorato di Pinuccio Zozzone, presidente GSF, Giornalisti Senza Fonti.


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