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martedì 31 maggio 2011

TV Sorrisi ed Elezioni

Domani uscirà un numero speciale di una famosa rivista della Mondadori, "TV Sorrisi ed Elezioni", dedicato ai retroscena ed alle analisi più interessanti sulle recenti elezioni amministrative e sui ballottaggi.
Un bel sorriso quando si vince
«La foto in copertina la potete  vedere qui a fianco», dice Alfonso Signorini.
«È la celebre e poco simpatica "scrutatrice triste" che Berlusconi aveva invitato in più occasioni a provare a sorridere di più, non sapendo che un sorriso della ragazza avrebbe segnato la sua rovina».
«Quel sorriso appena abbozzato è stato il colpo di grazia per il nostro presidente» racconta Bondi, poco dopo le sue dimissioni da coordinatore nazionale del PdL, «Silvio mi ha confessato di avere un momento di vuoto immediatamente successivo alla consegna della scheda elettorale: il fatto di non aver fatto colpo sulla ragazza gli ha annebbiato la vista, tanto da non essere sicuro di aver votato per la Moratti; anzi, a dire il vero, pensa di aver votato per Pisapia, visto che il suo cognome che termina per la vocale "a" lo ha portato a pensare che fosse una nuova bella ragazza da conquistare. Questa è stata la grande sconfitta del centrodestra: aver perso il sorriso delle ragazze semplici».
«Ridere in faccia al potere, a denti stretti quando sia il caso, è un segno dei tempi. La morale di questa vicenda è che un bel sorriso, naturale e spontaneo, antitesi della politica e del suo narcisismo, può cambiare le cose: "un sorriso vi rifiuterà", parafrasando la citazione bakuniniana del maggio francese», argomenta Leonardo Nascimento de Araújo, nuova firma della rivista, in un editoriale dai toni vagamente critici. 
«Dobbiamo intervenire contro smiley ed emoticon prima che sia troppo tardi: il paese è troppo allegro, è quasi euforico, questo stato d'animo non è mai un buon segno per la gente che governa», afferma un politologo della taglia di Mortimer Alutto, «tenendo in conto che l'entusiasmo dei giovani ed il loro impegno in politica potrebbe portare ad un sovvertimento dello status quo: non possiamo permettere che i giovani siano liberi e felici grazie alle infinite possibilità della comunicazione dei nostri tempi. Di questo passo, presto, vivremo in una democrazia».

lunedì 30 maggio 2011

Potere d'abuso

L'iscrizione al registro degli indagati di Berlusconi, Minzolini e De Scalzi per il reato di abuso d'ufficio ex art. 323 c.p. per l'occupazione televisiva del 20 maggio è la vera notizia del giorno, che va al di là della pesante sconfitta elettorale del PdL nelle elezioni amministrative. Potere ed abuso saranno le parole chiave della reazione della coalizione di governo alla débacle odierna.
Il cambio che ci si aspetta grazie alle ultime elezioni potrebbe essere compromesso, guardandolo nell'ottica dell'abuso di potere tipico del berlusconismo? Stavolta si andrà oltre: sarà "potere d'abuso", l'innovativo approccio politico per riportare il popolo sotto l'egida della libertà.
Di che tipo di cambio si parla?
«Abusare di tutto e di tutti, comprese le leggi: sarà la chiave del nuovo potere berlusconiano.
Se il sindaco di una città ha il cognome che inizia con il nome di un'altra città (Pisapia, Pisa-pia), sarà privato del suo incarico a causa della sua incoerenza.
Se il sindaco di una città ha il cognome di un famoso scopritore di continenti (Colombo come la vincitrice delle comunali ad Arcore), sarà esiliato verso lidi lontani.
Se il sindado di una città, è un ex-magistrato, la sua sorte sarà segnata: allontanato dal suo incarico, sarà sottoposto a processo», sono queste le idee che circolano a Via dell'Umiltà. «Basterà inventare norme sempre più autoritarie ed assurde per riconquistare il potere in qualsiasi roccaforte comunista».
«La grande offensiva berlusconiana è alle porte, sarebbe stato meglio non vincere le elezioni amministrative del 2011», ci fa sapere Viola Grillina, il capo della resistenza a Berlusconi nel 2027. È appena arrivata nella nostra epoca, dopo un viaggio dal futuro, con una missione: impedire all'elettorato di dare la vittoria ai ballottaggi del 30 maggio ai partiti dell'opposizione e del centrosinistra. Ormai, è troppo tardi...

martedì 22 marzo 2011

Profughi in piazza

L'emergenza dei profughi provenienti dala Libia, prodotto di una nuova guerra, ha riportato l'attenzione dell'opinione pubblica, per l'ennesima volta, sul fenomeno dell'immigrazione più o meno clandestina.
L'avete voluta la democrazia?
«Abbiamo trovato una gran bella soluzione, molto interessante» ha dichiarato il Dr. Maroni dopo un incontro con le Regioni. «Bisogna iniziare a pensare ai poveri immigrati come ad una risorsa, evitando di pensare che siano un problema», è stata la frase che ha causato più svenimenti durante la conferenza stampa. 
«Durante le campagne elettorali c'è un problema enorme per tutte le forze politiche: avere gente che riempia le piazze, persone che siano facilmente visibili per essere ben conteggiate dalla Questura competente. Per anni il mercato dei disoccupati ha alimentato le piazze italiane, ma attualmente le richieste delle agenzie di lavoro interinale sono diventate veramente insostenibili», ha argomentato il ministro.
«Per i profughi libici apriremo i nostri nuovi CPT (Centro Profughi TariffaFlat) per avere un approviggionamento libero di manifestanti a prezzi stracciati ed offerte molto vantaggiose. C'è da aggiungere che avere rifugiati politici in una manifestazione fa sempre un po' chic, per cui, non solo saranno più economici da affittare, ma daranno anche un tono di rivendicazione politica a qualsiasi comizio. Su suggerimento di Borghezio, noi della Lega, prenderemo quelli muti ed un po' più chiari di pelle per evitare problemi con il rappresentante medio del nostro elettorato».

«Siamo veramente soddisfatti» gongola Felice Paraculo, direttore del Circolo della Libertà di Lampedusa  (AG) e della filiale Adecco di Lampione (AG).

mercoledì 16 febbraio 2011

Il bambino Giovanni, probabile candidato premier del centro-sinistra

Vista la prossimità delle elezioni (da celebrarsi probabilmente dopo il 6 aprile 2011, data che alcuni storici come Marcello Veneziani definiscono già come "Seconda liberazione d'Italia"), i partiti dell'opposizione hanno deciso di accelerare la ricerca del prossimo candidato premier del loro variegato schieramento e la scelta sembra ormai essere caduta sul celebre "bambino Giovanni" (per chi non lo conoscesse, ecco il celebre comizio dalle argomentazioni più solide che si siano mai viste dai tempi di Berlinguer).

Il tono esacerbato e programmaticamente qualunquista del "bambino Giovanni" ha aperto gli occhi a molti leader vetero-marxisti, che finalmente hanno capito che la gente vuole sentirsi dire "verità come pugni", purché comprensibili, appunto, anche da un bambino.

Bambino Giovanni, il futuro premier
«La retorica gramsciana va in soffitta, ci servono forze fresche che ci ricordino che lottiamo contro gli uomini ricchi, mentre c'è gente che muore di fame», afferma un dirigente ex-PDS. «Un messaggio semplice è la chiave contro la proposta liberista del centro-destra, anche se, in realtà, l'unico mercato che forse riusciranno a liberalizzare sarà quello della prostituzione», chiosa un ex-leader PCI, amante della calunnia gratuita. «Questo piccolo virgulto post-sovietico è il "sol dell'avvenire" della nuova avanguardia comunista»ci ricorda, infine,  un ex-esponente del PCUS, immediatamente subissato da fischi per la scarsa chiarezza del suo messaggio, sebbene si trovasse seduto a casa sua nella poltrona ereditata da un amico che siedeva in un simpatico Politburo.
Poche righe sono già state tracciate per elaborare un programma vincente: il pugno sbattuto sul leggio tante volte dal "Bambino Giovanni" sarà il simbolo della sua azione politica (il Dr. Cazziemazzi, celebre esperto di marketing elettorale,  ha già evidenziato la necessità di definirlo "pugnetto", non solo per le dimensioni, ma anche per richiamare sane ed eleganti pratiche onaniste, tipiche dell'adolescenza, da contrapporre alla tipica attività da lenone di alcuni leader dell'attuale maggioranza), ma la lotta alla disoccupazione giovanile, evitando il favoreggiamento alla prostituzione delle più belle fra le elettrici, sarà un altro caposaldo di un programma infarcito di slogan accattivanti come "Berlusconi si fa i fatti suoi, mannaggia, ed io non sono più tanto sereno, quasi non riesco a giocare alla playstation" o il cattivissimo "Meno male che sono un maschietto, altrimenti durante la campagna elettorale, rischio di rimetterci il c..etto!".
 

venerdì 4 febbraio 2011

Erezioni anticipate

Si fanno insistenti le voci di corridoio dei soliti ben informati dei salotti della politica a proposito di un accordo di tutte le forze politiche in stile Große Koalition (che in tedesco significa "Grande Nonsobenecosa", ma l'importante è che sia grosso).

L'accordo raggiunto nella notte di ieri garantirebbe una soluzione riconducibile nell'alveo costituzionale per uscire dall'impasse della vita politica italiana: le erezioni anticipate, che finalmente darebbero di nuovo la voce ai cittadini per poter scegliere i rappresentanti politici che potrebbero tirarci fuori (e metterci dentro, tirarci fuori e metterci dentro, tirarci fuori e metterci dentro, tirarci fuori e metterci dentro, tirarci fuori e metterci dentro, in un infinito coito tra elettori e politici) dalla crisi che attanaglia il Belpaese.

"L'Italia dei calori"?

Le modalità per l'espletamento della nuova tornata (o venuta, a seconda dei casi) elettorale sarebbero tutte da discutere, ma ogni forza politica pensa di poter fare sua (sic!) la Repubblica, risolvendone i problemi.

I rappresentanti della Lega Nord sono convinti di fare man bassa di voti grazie al "celodurismo" genetico del partito, mentre i "membri" del PDL, sebbene "tesi" come quello di un pornodivo (anni ed anni di assunzione di Cialis possono avere delle controindicazioni), contano con schiere di procaci fans per "tenere duro" durante una campagna elettorale che sarà estenuante.

L'opposizione, dal canto suo, si è dichiarata unita ed entusiasta per i nuovi orizzonti che aprono le "erezioni anticipate", anticipando che non verrà portata avanti un'attitudine "passiva".

Pronti già gli inni delle due coalizioni: le coriste di Lega Nord e PDL (tutte diplomate in una non precisata scuola di canto Olgettina, il cui motto è "L'importante è fare faville con il microfono in mano") canteranno "Qualcosa di grande" in ogni convention, guardando il cavallo dei pantaloni dei leader presenti.

Un'imprecisata coalizione di centro-sinistra ha deciso di presentarsi con "Macho Man" dei Village People per evitare che le "erezioni" possano diventare troppo "calde". Non si conosce ancora la composizione del gruppo, ma quasi sicuramente sarà Rosy Bindi a ricoprire il ruolo dell'Operaio del gruppo, anche se è il preferito di Nichi Vendola.