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lunedì 15 agosto 2011

Assunzione di Maria a Ferragosto

Questa è la storia di Maria. E della sua Assunzione (sì, proprio con maiuscola, vista la straordinarietà dell'evento). A FerragostoQuesto reportage in una giornata calda, normalmente dedicata all'ozio più sfrenato, vuole richiamare l'attenzione per l'ennesima volta sul miracolo di trovare lavoro.
Gli aiutini per un'Assunzione
«Ho sempre pensato di dovermi trovare un lavoretto estivo, visto che a casa mia non si naviga nell'oro ed io ci tengo ad andare all'università», narra Maria, una biondina diciottenne, che vuole raccontare tutto dopo il suo primo ed unico giorno di lavoro.
«Ho cercato per tutta l'estate, fino a ieri: il gestore di un lido mi ha squadrato bene e mi ha fatto un bel colloquio di lavoro. "Sei una bella ragazza, non dovresti passare il tempo a non fare niente, ce li hai 18 anni?", al che ho risposto "Sì, li ho compiuti a maggio ed ho tanta voglia di lavorare". "Non preoccuparti, ci penso io. Ho il lavoro ideale per te, pagato profumatamente  in nero: sono 100 euro al giorno, ma non devi fare molto, devi solo stare in spiaggia", mi dice ammiccante».
«In parte era vero: ho passato tutta la giornata in spiaggia, ma in topless, sfoggiando la mia "potente quarta di reggiseno... o forse è una quinta?" (parole del datore di lavoro). Mi ha spiegato che gli affari vanno male e che, quindi, ogni stratagemma deve essere provato per riportare gente al suo lido».
«Tra l'altro, c'era bisogno di un altro requisito fondamentale per poter fare questo lavoro: essere vergine (ed io fortunatamente lo sono), visto che "Le donne si devono decidere: o lavorano, o si mettono a sfornare bambini, facendo le faccende di casa. Per evitare questo problema faccio prima ad assumere solo vergini, quando si tratta di personale femminile. Nessuna discriminazione né religiosa, né sociale: le vergini hanno la pelle più tonica ed in estate al mare questo è un vantaggio"».
«Se avessi voluto, avrei potuto guadagnare anche di più: bastava fermarsi nel baretto dopo l'orario di chiusura del lido ed il datore di lavoro mi avrebbe dato 500 euro per dimostrargli "quanto sono dolce". A questo punto ho deciso di raccontare la mia storia per far sì che altre ragazze non cadano nel mio stesso errore: una volta che hai fatto vedere una tetta per soldi, anche il resto avrà presto una valutazione di mercato. E pensare che fin da piccola mi hanno detto che avrei trovato il lavoro che mi piace, sforzandomi e studiando: avrei dovuto saperlo subito che i soldi facili non esistono. "Chiunque ha un prezzo, anche te", mi ha gridato il tipo ributtante mentre andavo via schifata con i miei 100 euro in mano».
«Spero tanto che questa Assunzione di Ferragosto non assomigli per niente alle successive», confessa affranta la dolce Maria, che ha fretta di andare via perché vuole uscire con le sue amiche per offrire loro qualcosa da bere.

sabato 2 luglio 2011

Miracoli da disoccupati

L'Istat rivela che l'Italia è al massimo storico per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. Stante la situazione disperata dei giovani nel Bel Paese, un gruppo di neolaureati ha deciso di fondare l'associazione Curriculum vitae mortis et miraculorum con lo scopo di dare consulenze gratuite a tutti coloro che stanno provando ad entrare nel mondo del lavoro.
Disoccupati a spasso sull'acqua
«Scrivere un CV è difficile», avvisa Dora Etlabora, giovane ma esperta in materia di prima disoccupazione spuria, disciplina che viene studiata senza volerlo in quasi tutte le facoltà italiane.
«Tutti sanno che il CV bisogna pomparlo un po' per trovare lavoro: l'esempio è la foto qui a fianco, che abbiamo già fatto allegare a decine di curriculum, in cui si riproduce un'allegra camminata sull'acqua di neolaureati in grado, quindi, di fare miracoli».
«Visto che il boom economico ed il miracolo italiano non esistono e non esisteranno mai più, ai miracoli ci dovremo pensare noi giovani, magari manipolando foto con il photoshop».
«Il fatto è che i giovani d'oggi non hanno voglia di lavorare: invece di studiare ed imparare lingue (magari anche morte per poi rimproverare il povero Matteo Salvini di ignorare il significato della locuzione latina casus belli), dovrebbero semplicemente fare i portaborse, un lavoro nobile che continuerà ad essere pagato bene, nonostante i ventilati tagli ai costi della politica, e che potrebbe sempre garantire un futuro in politica» argomenta il nostro adorabile giuslavorista Jimmy Andatealavorare.

venerdì 24 giugno 2011

Ci pensa la Madonna

Nel comune di Sandokanammare, una ridente località turistica sul litorale napoletano, si grida già al miracolo. Una piccola madonnina, come se ne vedono tante, sul sagrato della chiesa locale, ha iniziato ad emettere una straordinaria puzza. Si tratta di Maria de' Rifiuti, una vergine che avrebbe dovuto fungere da attrazione turistica per giovani innamorati appena lasciati o per fidanzatini che mai avrebbero voluto affrontare il dramma di una rottura in materia amorosa. L'indotto creato sarebbe stato superiore a quello del ferramenta nei pressi di Ponte Milvio.
Maria de' Rifiuti agli inizi
«In pochi giorni, però, si è convertito in uno dei tanti punti dove venivano lasciati i rifiuti», denuncia Don Limpio (che i fedeli chiamano con affetto Don Zella a causa dell'incipiente calvizia e dei modi piuttosto effemminati).
«L'idea ha sempre avuto l'appoggio totale della diocesi: pensavamo che un'immagine sacra con il potere di consolare tutte le pene d'amore presenti, future o passate, avrebbe risollevato l'economia della parrocchia».
«Purtroppo, l'immondizia la fa da padrona, ma forse avremo un ritorno economico dalle conseguenze dell'accostamento della statuetta di Maria ai sacchetti di spazzatura».
«Sono già venuti gli esperti del Vaticano: anche se l'area circostante e la piccola Maria vengono ripulite e disinfettate, la statua continua a puzzare in modo nauseabondo, sebbene la sua composizione chimica non sia stata alterata dalla presenza dell'immondizia: si può gridare (e si deve gridare, bello forte e chiaro, per attirare prima la stampa e poi i turisti) al miracolo».
«Questa vicenda è piuttosto strana», dichiara il sindaco Monnezza Spa Rita«ma sapremo fronteggiarla: abbiamo già pensato a dei cassonetti appositi per la raccolta differenziata di figure sacre, anche se il problema sarà poi stabilire il metodo più opportuno per riciclare le statuette, visto che ci sono solo due opzioni legali (dovendo escludere per ragioni d'opportunità l'opzione normale, cioè la camorra): termovalorizzatore o magia nera».

giovedì 9 giugno 2011

La religione, nuova energia

Le dichiarazioni odierne di Papa Benedetto XVI a proposito della necessità delle energie rinnovabili al fine di correggere il rapporto tra l'uomo e la natura rappresentano la punta dell'iceberg di un percorso scientifico e teologico che sta seguendo l'Accademia FOCUS delle Scienze e della Fede (lo sponsor è arrivato da poco) in relazione a tale materia. Il premio Nobel per la Fisica e la Chimica (nonché di tutte le altre materie noiose del liceo) Elettra Diotipaghi Lebollette, membro dell'Accademia, avrebbe scoperto una nuova fonte di energia. «Una volta, in chiesa, mi hanno detto che la Parola di Dio dà energia per andare avanti; un'altra volta mi hanno detto che Dio è luce: da lì sono partite le mie ricerche».
Prototipo della centrale religiosa
«Non è misticismo, è proprio scienza», ci spiega Elettra.
«Nelle centrali da me progettate è la Parola del Signore quella che alimenta le turbine: la Congregazione che si occupa di miracoli ci ha già messo gli occhi addosso, ma sappiamo che l'unico miracolo è quello di creare un'energia realmente pulita, usando semplicemente il Verbo».
«Molti esponenti politici mi hanno già chiesto se è possibile far funzionare la mia scoperta grazie alle parole degli uomini (in politica se ne sprecano, la produzione energetica in Italia ci permetterebbe di fornire elettricità a tutto il pianeta), ma sono stata costretta a rivelare loro il nuovo modello di centrale verboelettrica non può funzionare con qualsiasi parola umana».
«Si tratta, in realtà, di una nuova trovata della Chiesa per poter recuperare il potere, in questo caso sul mercato energetico, il vero problema per il futuro del nostro pianeta», afferma il grande epistemologo A. Teo Bestemmione, «sono solo chiacchiere e centrali, solo chiacchiere e centrali».