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sabato 17 settembre 2011

Pauperismo à la carte

Palazzi del Potere - Le dichiarazioni di Castelli sul politico povero hanno fatto scalpore ed hanno portato a ripensare il sistema fiscale per questi soggetti sfortunati, che danno la loro vita per la politica con il loro conseguente impove- rimento. Nella finanziaria si vuole introdurre una dispo- sizione speciale per innalzare la soglia di povertà per tutti i politici italiani di spicco, che guadagnino solo più di 130.000 euro all'anno (dichiarandoli, addirittura).
Questi poveri bambini sono figli di politici italiani
«Per i politici poveri sono già pronte una serie di sovvenzioni che garantiranno alcuni dei diritti fondamentali per i nostri rappresentanti parlamentari: un'escort (o trans, a seconda dei gusti) al giorno ed una raccomandazione per un impiego in una struttura pubblica a settimana. Per i politici che dichiarano una cifra che sia al di sotto di almeno il 50% della nuova soglia di povertà si è pensato ad una semplice esclusione dalle successive elezioni, perché si tratta di veri morti di fame che probabilmente non si sono mai dissetati di Veuve Clicquot, sparso sui seni turgidi di una giovane e disponibile donna, disposta a dare piacere in cambio di riceverne almeno uno, motivo più che sufficiente per non essere considerati degni di sedere in Parlamento», annuncia il Dr. Spendispandieffendi, esperto consulente del Mini- stero delle Finanze, che ha ricoperto già svariate cariche politiche, per cui rientrerebbe in questa nuova disciplina normativa.
«Oltre al voto di fiducia, abbiamo intenzione di fare una piccola modifica costituzionale che introduca anche il voto di povertà, unico strumento utile per far capire ai cittadini che in Parlamento siede una casta, quella dei veri paria italiani, i dalit parlamentari, troppo poveri per essere veri», dichiara il politico leghista Castelli.

sabato 20 agosto 2011

Le mani nelle tasche del Papa

Arriva su internet l'onda lunga della crisi che intende abbattersi sul Vaticano con la fondazione dei soliti gruppi Facebook. Il motivo è, senza dubbio, valido: spingere la classe politica a togliere i privilegi da casta alla Chiesa, se almeno non può togliersi i propri. I soliti bene informati prevedono che nella messa finale della giornata della gioventù, che si terrà domani a Madrid, il Papa Benedetto XVI farà un annuncio epocale: Città del Vaticano diventerà ufficialmente un vero paradiso, un paradiso fiscale, con un'eventuale cambio di sede della Santa Sede. Ce ne parla il Profesor Jesús Desalmado, esperto spagnolo in tutte le cose relative all'anima ed alla loro influenza sulle cose del mondo.
Ecco il vero "paradiso" fiscale
«Sì, il Papa vorrebbe andare via dall'Italia», in verità ci dice Jesús.
«È preoccupato per il notevole accanimento contro la Chiesa dei poveri, la cui sola colpa sarebbe quella di alloggiare gratis nello stato italiano senza pagare le tasse e mangiandosi una parte delle tasse degli italiani. Si starebbero creando i presupposti per vivere una nuova Crisi Calabiana, che potrebbe portare a nuove leggi Siccardi e Rattazzi, fiore all'occhiello dell'Italia che fu (per non parlare della famose leggi eversive)».
«Ovviamente i suoi timori vengono acuiti nel paese in cui si è inventata la desamortización, il metodo spagnolo che meglio ha funzionato nel corso della Storia per privare le organizzazioni religiose cattoliche dei loro beni, decretando la fine di anni di manomorta (forse bisognerebbe meglio intervenire ai nostri tempi per debellare ben altro tipo di mano morta)».
«La cosa più probabile è che il Vaticano emigri a Niue o su qualche micronazione creata dal nulla per portare il Paradiso in Terra, cioè il paradiso fiscale in terra di nessuno. La nuova collocazione fisica della Chiesa servirebbe a ricreare un alone di santità e ad alimentare il turismo cristiano in Oceania, dove verrebbero trasferiti, pezzo a pezzo, tutti gli immobili siti nell'attuale Città del Vaticano. Tutto il resto dei beni ecclesiastici diverrebbero di proprietà dello Stato, che probabilmente li venderebbe immaediatamente, come mi ha confermato il mio amico antiquario Faust Mefisto, che ha in mente di trasformare una serie di chiese in una catena di agriturismo», conferma Jesús.
«"L'Italia è uno stato aconfessionale a chiacchiere", questa è la definizione che ho dato io a questa vicenda nel mio famoso libro "Date a Dio, quello che è di Dio, l'importante è che non sia mio"», si vanta il Dr. Spendispandieffendi, il più grande esperto di finanza del nostro paese, «il fatto è che in Italia si cercano disperatamente soldi per ripianare la crisi, ma tutti sanno che gli abiti talari non hanno tasche, per cui non si sa bene dove mettere le mani per attaccare il patrimonio ecclesiastico».

mercoledì 3 agosto 2011

Prova il tuo politico

Visto che il Parlamento è ormai in ferie, la società civile può liberamente fare esperimenti per migliorare la politica in Italia. Avendo saputo che a Budapest, in Ungheria, è stato aperto un supermercato dove si può fare la spesa gratis sulla base di un'esperienza totale di tryvertising (il classico campione gratuito di un prodotto qualsiasi), ovvero la necessità di dare un'opinione sul prodotto che si è ricevuto in omaggio. Tale innovativa forma di marketing ha stuzzicato l'ingegno di vecchi collaboratori di Notizie del Futuro, ossia il Prof. Nick Ads Brainstorming, esperto di viral marketing, e Demo Crazia, la persona che sa parlare di politica ed internet senza cadere in luoghi comuni.
Bisogna provare l'essenza per saperne di più...
«Tryvertisingpolitics.com sarà il nostro sito (esisterà anche la versione italiana provailtuopolitico.it), in cui renderemo conto dell'attività espletata. Vogliamo un sistema politico che si ispiri alla Repubblica di Platone, ovvero in cui i governanti siano saggi filosofi, capaci di fare il bene per i propri concittadini», spiega Demo. «Le primarie sono ormai superate, in tal senso, perché non garantiscono ai cittadini elettori nient'altro che la scelta di una persona, esulando dalle sue reali capacità di governo. Noi vogliamo instaurare le secondarie, nel senso di scuola secondaria, che significherebbe avere tra le persone che governano dei soggetti che abbiano superato il test INVALSI con buoni risultati».
«Per riuscire in questa impresa i cittadini non solo sceglieranno le persone, da cui potrebbero essere governate, ma avranno anche il diritto di valutarle alla fine di varie prove. I risultati saranno vincolanti almeno nel senso del marketing da campione gratuito: nessuno ricompra un prodotto inadatto alle proprie necessità, principio che andrà applicato alla politica».
«Tra le prove a cui abbiamo pensato c'è quella della casa chiusa: il candidato dovrà dirigere un bordello, una situazione limite in cui si possono riscontrare sia l'onestà sia la buona amministrazione di qualsiasi soggetto. Se i candidati vengono trovati a chiedere sconti alle prostitute (cosa che temiamo) sulla base della loro posizione dominante o, ancora peggio, se venissero sorpresi a fare la cresta sui vari pagamenti, se ne potrebbe solo dedurre il fatto di essere inadatti all'amministrazione della res publica».
«Speriamo che in tanti si iscrivano al sito, un vero paradigma della politica 2.0, per ricevere proposte su nuove prove da far affrontare ai futuri politici e, soprattutto, per avere una maggiore credibilità a livello tanto nazionale come internazionale e poter così trasformare in realtà il nostro sogno di valutare veramente le persone che decidono tante cose della nostra vita», assevera il nostro amico Crazia.
«Ovviamente chiedere anche solo una volta soldi, prebende, aumenti, emolumenti, sovvenzioni e quant'altro all'inizio di qualsiasi prova (ma anche durante, o alla fine della stessa) esclude automaticamente il candidato, perché si noterebbe subito la sua volontà di farsi casta», ci consiglia per email SpiderTruman, che ha dichiarato di voler partecipare con entusiasmo a questa nuova esperienza di antipolitica.
«"Tutti dovrebbero volere un campioncino di politica" sarà lo slogan dell'iniziativa (forse il di sarà sostituito con un in)», ci conferma con il suo solito occhiolino il Prof. Ads prima di andare via.

martedì 19 luglio 2011

Nuovissima casta

Un nuovo esempio di politica 2.0 è quello che stiamo vivendo con l'ormai celeberrimo blog dei segreti della casta, ma sicuramente sarà ancora più sorprendente ciò che si potrà leggere nel sito che sarà pubblicato a giorni da StoneTruth, isegretideisegretidellacasta.it, una sorta di spin-off che va molto oltre l'originale.
La Nuovissima Casta combatterà
«Ho lavorato come ghostwriter nei primi due giorni di vita del blog di SpiderTruman, personaggio della cui identità non sono al corrente», confessa Stone.
«Il modello era quello del telelavoro più spinto: redigevo i miei post sulla base delle note che mi venivano inviate ed il prezzo del post era di 7 euro fino a quando non abbiamo montato l'adsense (dietro ci sono le mie lamentele), però dopo siamo arrivati comunque a 12 euro. Tenendo in considerazione che facevo anche da social media manager e community manager (gestivo i commenti del blog, Twitter e gli infiniti account di Facebook), mi sono sentito sfruttato e sottopagato».
«In molti penseranno, quindi, che sono andato via solo per motivi economici e che ora aprirò un nuovo blog per vendicarmi. In realtà, c'è un motivo politico alle spalle: l'obiettivo dell'iniziativa online che mi sono lasciato alle spalle è fondare una Nuova Casta, che sostituisca quella attuale, gestendo i rapporti con i cittadini con un soft power basato su internet».
«Chi c'è dietro la Nuova Casta? Non lo so. I soldi che ricevevo per scrivere mi venivano inviati in una busta chiusa che mi veniva portata da un fattorino. Allora, chi c'è dietro il nuovo sito che sto per avviare? Non lo so, ma mi hanno fatto capire di essere la Nuovissima Casta (per quel che ne so potrebbe anche essere la vecchia Casta che ha solo cambiato nome), che mi paga la bellezza di 20 euro al post (più il diritto ad una escort di lusso al mese)».
«L'unica cosa che posso garantire è che presto tutti questi fenomeni online si cristallizzeranno in fenomeni politici sul territorio, veri e propri partiti, che riprenderanno a fare ciò che vogliono della res publica. Vi prometto, inoltre, che nel prossimo blog non ci saranno tanti errori di ortografia e strafalcioni sgrammaticati (che si iniziano a notare nel blog di SpiderTruman da quando me ne sono andato)».

domenica 17 luglio 2011

Social Italian Change

Dopo la primavera spagnola si avvicina il turno di una stagione (a caso) italiana? Sembrerebbe di sì: a causa della polemica innescata da una manovra finanziaria brutale, che ricade esclusivamente sui meno abbienti, e dai costi della politica, in Italia c'è aria di rivoluzione, vera rivoluzione, come si deduce dalla proliferazione dei gruppi Facebook in materia.
Sarà il vero cambio italiano?
«Ho creato un nuovo gruppo FB Non c'è da cambiare l'Italia, ma la casta, un gruppo rivoluzionario e del tutto differente dagli altri», afferma Mimmo Scilipoti.
«Il cambio in Italia va guidato, non si può pretendere che un popolo abituato da secoli a subire ogni tipo di soprusi si trasformi in una massa rivoluzionaria: basterà dare piccoli ritocchi al concetto di casta per far sì che gli italiani tornino a guardare la loro classe politica con occhi diversi. Tutti, se lo vogliono, potranno entrare a far parte della casta, usufruendo dei suoi privilegi: basterà unirsi al gruppo!».
«Dietro a tutti questi gruppi Facebook si nasconde qualcosa di losco», confessa preoccupato Demo Crazia, il nostro esperto di politica in rete e di rete in politica, «è incredibile che si moltiplichino così velocemente, c'è qualcosa che non va».
Italia nel baratro? Facciamo gruppo
«Siamo di fronte ad un nuovo complotto del mondo politico ai danni dei cittadini, ma stavolta nelle reti sociali?» si domanda Demo.
«In molti rideranno di una così strana teoria, immaginando che l'incapacità dei vecchi politici di utilizzare i nuovi media (ma anche solo di spiegarli) sia tale da impedire una strategia in stile anonymous da parte loro. In realtà, i gruppi FB hanno un potere immenso: puoi scaricarci la tua rabbia e, nel mentre, cliccare su di un banner che ti vende un massaggio di un'ora ai piedi per soli 7 euro, il diversivo perfetto per smettere di pensare nella disastrosa situazione politica italiana. Se la religione è l'oppio dei popoli, il gruppo Facebook sarà la cocaina del popolo italiano: dà una sensazione di potere, accelerando il metabolismo, ma poi ti lascia com'eri prima (o anche peggio, a volte). L'estate italiana 2011 sarà così: tutti a proporre online, qualcuno a prendere le mazzate dal vivo, mentre il Bel paese cade inesorabilmente nel baratro», conclude Demo in un tenero afflato dall'infinita tristezza contemporanea.