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venerdì 16 settembre 2011

Creatività abolita

In sede europea si cerca di arginare in tutti i modi la crisi che attanaglia i paesi dell'Unione. L'ultimo escamotage è stato suggerito dall'astuto Trots Van Der Maloren, Commis- sario per gli Affari Europei Vari ed Eventuali, che tanto sta facendo dal punto di vista politico per arginare questa eterna recessione economica. Si sta discutendo la Direttiva 2011/29cAz, con la quale verrebbe abolita la creatività su tutto il territorio UE.
Sarà una delle ultime idee?
«La classica arte di arrangiarsi non è più di aiuto nella situa- zione disperata in cui ci troviamo, anzi, ser- vono soluzioni serie», dichiara Trots.
«La creatività, che da molti punti di vista continua ad essere un valore aggiunto, sta portando l'Europa al collasso. Se non si inventassero tante soluzioni alternative a problemi piuttosto normali, saremmo già venuti a capo di una situazione dif- ficile ma in fondo semplice. Il disprezzo per il Rasoio di Occam è incomprensibile».
«Abolendo la creatività, eviteremo la gestazione di milioni di idee che avranno destini diversi: quelle più assurde ser- viranno per guidare intere nazioni, mentre quelle più brillanti cadranno nel dimenticatoio di un blog qualsiasi. Anche in politica la mancanza di creatività si farà sentire: ci saranno meno proposte strampalate, per cui si favorirà la leadership seria per qualsiasi paese».
«La produzione di idee sarà assegnata ad un organismo ad hoc: il think tank "Palate di Idee", sponsorizzato da Endemol. Finalmente le grandi idee saranno prodotte, dietro lauto compenso, da grandi professionisti».
«Forse hanno ragione i tecnocrati di Bruxelles: ci sono troppe idee in giro, il tessuto sociale è saturo, vista la loro inutilità: tanto vale che qualcuno pensi per noi, magari mettendoci un po' di serietà» avvisa Cris I. Maledetta, webmaster di troppocreativi.it, un sito che si occupa di capire quante idee brillanti ci siano in giro (le statistiche delle buone idee mainstream del 14 settembre 2011 in Italia sono tanto desolanti quanto indicative: nemmeno un'idea degna di nota in tutto il Bel Paese).

lunedì 11 luglio 2011

Doppio lavoro, niente lavoro

Il doppio lavoro è sempre stato un fenomeno tipico della vita sociale italiana, consistente nel fatto che un dipendente pubblico abbia anche un lavoro in ambito privato, da gestire esclusivamente in nero. La posizione estrema e forse un po' patologica del doppiolavorismo è il doppioderetanismo, in cui a duplicarsi sono solo le cariche pubbliche.
Sintomo di doppioderetanismo
«Tale disturbo si può manifestare nei politici che vincono più volte delle elezioni nel breve periodo: sentono che le loro natiche iniziano a crescere a dismisura, a pesare più di prima e ad avere bisogno di un maggiore riposo», prova a spiegare il Dr. Cazziemazzi, grande esperto di marketing politico e di malattie professionali della politica, «sicuramente si tratta di una reazione somatica, ma di sicuro porta i politici nostrani a credere che un paio di poltrone servano entrambe per garantire uno spazio ai loro accresciuti glutei: è il famoso effetto placebo della poltrona, ossia la sensazione di sollievo di avere un comodo posto su cui sedere ovunque si vada».
«Tale concentrazione di poltrone è un'offesa ai grandi numeri che in Italia fa la disoccupazione: bisognerebbe distribuire meglio le poltrone, considerando che anche l'indotto della vita politica (portaborse, prostitute, logopedi, think tank, giornalisti) è una grande fonte di lavoro per i giovani», è la dura critica di Demo Crazia, il nostro webmaster esperto di politica italiana online, quindi dei giovani e per i giovani.
«La cura per questa strana alterazione è a portata di mano: basta rendere gratuiti tutti gli incarichi pubblici, così come avveniva nelle democrazie dell'età classica», sottolinea il politologo, scienziato e sociologo J. Poltrone«mica è vero che poi così la politica si convertirebbe in qualcosa di elitario: in realtà, se ci si dovesse portare la poltrona da casa, ci sarebbe una rapida evoluzione verso un modello di politica in piedi, come se si trattasse di un vagone della metropolitana: senza posti a sedere, c'è più posto per tutti. Il risultato sarebbe un calo immediato della disoccupazione a livello nazionale».
«In realtà, i politici italiani sono come gli immigrati: fanno un lavoro che nessuno vuole fare. In molti dicono che "ci vuole culo" per fare politica, oltre ai giusti agganci: tale caratteristica innata (così come spiego nel mio ultimo libro "Terga graves, un elogio delle natiche pesanti") del politicien assis va coltivata, garantendo spazio pubblico al didietro di una persona che può fare molto per i didietro degli altri», precisa il Dr. Amato Poltrona, esponente politico di un partito a caso.

mercoledì 29 giugno 2011

Le migliori offerte dei saldi

Sabato 2 luglio inizieranno i saldi estivi in tutta Italia e già fioccano le offerte di ogni tipo e per ogni tasca. Chiunque potrà comprare cose realmente utili, che non aveva mai comprato prima solo perché non ne aveva sentito il bisogno secondo l'ottica di una strategia push nell'ambito del marketing emozionale.
Abituati a vendersi e svendersi
«Anche in politica si deve affrontare la crisi al meglio: i prezzi dei politici sono alti, ma ora grazie ai saldi un onorevole vale il 50% meno. Le vendite di politici responsabili si faranno con garanzia di un anno: vendersi e svendersi sarà alla portata di qualsiasi gruppo parlamentare», si può leggere in un comunicato stampa dei Responsabili, «ed in barba al divieto di mandato imperativo ex art. 68 della Costituzione Italiana, anche un gruppo di cittadini qualsiasi potrà comprarsi un bel parlamentare per provare a far passare le leggi più popolari: siamo alla lobby 2.0»
«La Grecia quest'anno va a prezzi stracciati» ci fanno sapere dall'agenzia di viaggi SfruttaTour, specializzata in crociere nei paesi in crisi, «un viaggetto di una settimana costerà pochi euro, ma soprattutto si riceverà in omaggio un pezzo di qualcosa di greco (una società statale, una squadra di pallacanestro, etc.), visto che ormai il patrimonio ellenico può essere comprato da chiunque».
«Le idee negli ultimi tempi hanno perso valore, però con i saldi ne offriamo con il 90% di sconto. Si possono trovare brillanti trovate per futuri programmi televisivi, future telenovele, future competizioni sportive e tutte le altre risorse tipiche per controllare i cervelli delle persone», ci fanno sapere dal think tank ItaliaInSvendita.
«È periodo di saldi anche per la compravendita di domini di internet: conviene comprare subito per solo 1 euro all'anno un dominio come tettetette.it o culiculi.it, visto che con l'avvento della prossima delibera dell'Agcom verranno chiusi molto siti, ed allora tanto vale lanciarsi in una nicchia che rende ed abbandonare i siti internet d'opinione e d'informazione», commenta il Dr. Smanettoni.
«I saldi, in realtà, non esistono, così come non esiste un valore economico reale delle cose. In Italia, come nel resto del mondo, si sfrutterà l'occasione per vendere tante cose di cui nessuno ha veramente bisogno. La felicità non si compra, neanche a prezzo di saldo», conclude il nostro esperto in marketing, Nick Brainstorming, con il suo solito occhiolino.