mercoledì 31 agosto 2011

Urlaub macht Dummkopf

Visto che secondo una delle ultime provocazioni del Daily Telegraph le vacanze ci farebbero perdere un po' del nostro potenziale mentale, quantificabile in molti punti di QI, a Notiziedelfuturo avremo deciso di non chiudere mai i battenti per offrire sempre le più brillanti anteprime dal futuro.
In realtà, non andare mai in vacanza comporta un aumento smisurato del proprio quoziente d'intelligenza, che comporta a sua volta la necessità di trovare una scusa intelligente per andare in vacanza.
Per questo motivo, la redazione unipersonale di questo prestigioso quotidiano (che già ha guadagnato la stima di decine e decine di lettori) si dichiara in stato vacanziero per protestare contro i seguenti punti:
1) Il fatto di non avere ancora raggiunto neanche una volta i 3.000 lettori giornalieri (il mancato raggiungimento di questo obiettivo editoriale ha dato come risultato un'intensa autocritica, che continuerà durante el vacanze);
2) Il fatto di essere entrato in contatto con la redazione de "Il Misfatto", ma di non avere ancora niente di concreto tra le mani (consiglio vivamente di fare un po' di mail bombing per farmi assumere). In ogni caso, resto aperto a qualsiasi tipo di offerta o di segnalazione, che comporti il fatto di guadagnare per scrivere (o viceversa);
3) Il fatto di essere diventato un quotidiano no profit.
Balconing, ovvero diventare totalmente idioti in vacanza
Tali motivi danno a luogo a questa sorta di sciopero villeggiante (o stato di agitazione oziosa), che l'intruso (l'autore di questa prestigiosa testata di antigiornalismo deliberato) sfrutterà per fare del mondo un posto migliore in cui vivere.
Il ritorno alla pubblicazione di articoli è previsto per il 14 settembre, ma potrebbe darsi il caso di improvvise esclusive del futuro, che verrebbero pubblicate nonostante l'assenza di chi scrive.
In ogni caso al ritorno grandi novità, soprattutto letterarie: chi ha letto gli altri racconti a puntate pubblicati sul blog ("Piccole memorie di una sciaquetta" e "La solitudine dei responsabili primi" sa di cosa parlo).
Buone vacanze a tutti!

martedì 30 agosto 2011

Manovra Fake

La notizia rimbalzata oggi dall'Olanda ha dell'inverosimile: visto che nei Paesi Bassi non ci sono montagne, se ne costruiranno un po' di artificiali. L'idea della montagna artificiale (fake, direbbero negli States) ha scatenato la Dr.ssa Lagrana Quattrini, dell'Università di Cashville, che pensa di aver trovato la chiave di volta delle manovre finanziarie italiane. Ha deciso, quindi, di anticipare alcuni concetti che usciranno domani nell'editoriale del prestigioso Libero con la condizionale.
«L'uomo è in grado di creare cose dal nulla per soddisfare le proprie esigenze (anche le più impensabili o inverosimili, come le montagne in Olanda o le tasse sempre per i meno abbienti), cose che non dovrebbero esserci semplicemente perché non si dispone né del luogo né del momento adatto per metterle al mondo. È esattamente ciò che succede con le manovre finanziarie in Italia: i vertici di maggioranza ed i disegni di legge non sono leggi dello Stato, per cui non possono incidere sui diritti dei cittadini, ma se ne parla come se già fossero entrati in vigore non appena si partorisce una bozza di un qualsiasi provvedimento di natura economica».
«Se ne deduce che la tipica manovra finanziaria italiana è un fake, un falso di pessima fattura per tastare il polso di tutti gli individui capaci di azione sociale nel senso weberiano dell'espressione».
«Se si fa una manovra che ancora non è tale, in realtà, si parla di un argomento che non c'è: una finanziaria fake è il migliore esempio del fare politica all'italiana, visto che si tratta di introdurre soluzioni (per esempio, alla crisi) che saranno completamente diverse da quelle definitive (che, di sicuro, saranno anche più apocalittiche)».
Se la manovra non va alla montagna, creiamo la montagna
«D'altronde, è impossibile sapere a chi conviene realmente fare piaceri fino a quando gli attori sociali non esprimono le loro buone ragioni, lamentandosi del trattamento ricevuto in ogni nuovo provvedimento (il fatto che i sindacati si lamentino non vuole dire niente e non viene preso in considerazione, perché le lamentazioni sindacali sono previste nei loro statuti). La regola è semplice: una qualsiasi manovra ha bisogno di modifiche, se gli unici ad essere d'accordo sono Libero ed Il Giornale», ammonisce Lagrana, amica strettissima di Christine Lagarde, che forse le ha dato qualche dritta per scrivere qualcosa in materia di crisi economica in Italia (in particolare, in materia di "cose da non fare", del tipo "inventare manovre ogni due giorni con lo scopo di calmare i mercati, gli italiani, i ricchi, etc.").

Calcio sgnacchera

Dopo il basket in bikini a stelle e strisce e la proposta di far giocare in bikini le giocatrici del calcio femminile russo, lo sport femminile sembrerebbe in subbuglio, ma  forse lo è molto di più il calcio italiano. Dopo aver visto (in diretta) le concorrenti di Miss Universo giocare a pallone in un amichevole in Brasile, il Prof. Nick Ads Brainstorming ha avuto un'idea geniale per risollevare le sorti dell'immagine femminile in generale, ma anche per dare una soddisfazione alla divina  Eupalla: creare un campionato che soppianti quello attuale (a rischio di sospensione indefinita a causa dello sciopero), in cui le giocatrici siano solo miss, la Serie A Intimissimi.
«Tra l'altro, in Italia ci sono tante miss che il tessuto sociale non riesce più a riallocare nel mondo del lavoro, senza parlare delle migliaia di veline e vallette dei vari programmi televisivi, in possesso di un bel visino e di un corpo per far sbavare gli uomini (ma nient'altro), che sono tutte per strada e che potrebbero diventare presto anche un problema di ordine pubblico», precisa il Prof. Ads.
«Lo scopo della mia iniziativa non è benefico, sia chiaro, ma di natura totalmente commerciale: si punta a fare soldi, unendo due mondi, che occupano quasi il 100% del cervello di una maschio adulto: pallone e gnocca».
«Siamo in contatto con la FIGC e con le società per iscrivere rapidamente le ragazze (che sono veramente in forma, non avranno bisogno di nessun allenamento) al campionato e partire già la prossima domenica con tutte le partite di Serie A».
Il futuro del calcio: le Miss non troveranno di meglio
«I tifosi saranno sicuramente contenti: avere brasiliane, cubane e ragazze di ogni altra nazionalità non sarà più considerato un modo per affossare i vivai italiani, ma solamente un'apertura ovvia al mercato della bellezza internazionale. Il risultato in campo, poi, sarà secondario, anche se probabilmente passare da calciatori a modelle non dovrebbe alterare più di tanto i valori in campo: le grandi squadre avranno sempre maggiore potere economico per assicurarsi le prestazioni delle giocatrici più "buone"», conclude Nick, strofinandosi le mani come sapendo che questa idea potrebbe renderlo veramente ricco.

lunedì 29 agosto 2011

Comuni ed articoli

L'odierno vertice di maggioranza ad Arcore ha avuto l'inestimabile pregio di salvare i comuni di meno di mille abitanti dalla scomparsa. La manovra finanziaria, però, non intendeva affatto cancellare località come Barolo o Portofino: c'era stato, infatti uno strano refuso, laddove l'espressione "i comuni", in realtà, si riferiva a "le comuni". Tali comunità autogestite, che fanno dell'autogoverno la bandiera dietro la quale nascondono la propria voglia di non fare niente per la società (tanto meno pagare le tasse), presto spariranno nel nulla dei loro assordanti colori psichedelici.
Visto che non c'è neanche una comune in Italia con più di mille abitanti, sarebbero state cancellate tutte con un colpo di spugna, apportando all'erario incommensurabili benefici come i raccolti di pomodori e zucchine dell'ultima estate, seminati da qualsiasi comunità autogestita italiana. Inoltre, tali cittadini italiani torneranno a vivere una "vita normale", convertendosi in ulteriori soggetti su cui esercitare una certa pressione fiscale (che, in ogni caso, dipende dal livello di ricchezza, e non ci si riferisce esattamente alla ricchezza spirituale).
Il consulente più in gamba del Ministero del Tesoro, il Dr. Spendispandieffendi, ci ha dato la sua lapidaria opinione.
Anche comuni così spariranno
«Tutti i comuni sanno creare ricchezza con lo scambio clientelare di voti e favori, le comuni non sanno neanche cosa sia la ricchezza: saranno soppresse per il brutto esempio che danno, non si può più permettere ai giorni nostri lo sfacelo della cultura comunitaria, hippie, del farsi le canne senza pagare con le piantine che hai seminato da solo», afferma il consulente esterno, che guadagnerà (magari in nero, forse con fattura o più semplicemente ottenendo una quota di un appartamento al centro) per questa frase qualunquista dai 1.300 ai 2.750 euro.

domenica 28 agosto 2011

Padania un po' libera

A partire dal 31 settembre 2011 la Padania sarà libera, come qualsiasi altro stato riconosciuto a livello internazionale, nei giorni in cui le dichiarazioni degli esponenti della Lega siano in grado di vincere il DPC (Daily Politics Crap):  si tratta di un indice internazionale, frutto della comparazione dei giornali di tutto il mondo, che assegna il premio alla "stronzata politica della giornata". Dopo tanta insistenza sull'argomento indipendentista, ora la Lega potrà avere l'indipendenza che ha sempre voluto, ma i suoi leader dovranno dare il meglio: la dichiarazione di indipendenza della Lega è, quindi, vincolata quotidianamente con la capacità dei suoi uomini politici di dire la "peggiore vaccata" a livello planetario. L'allenamento del Trota degli ultimi anni darà forse risultati, ma la concorrenza mondiale sarà di grande livello.
Una t-shirt molto profetica
«Spararle grosse sarà una garanzia effettiva di ottenere qualcosa in cambio, era ora», dice Mario Adinolfi.
«L'indipendenza della Padania, allora, avrà i suoi peggiorni nemici nei vari alleati politici della Lega, anche se gli altri politici italiani non sono da meno».

sabato 27 agosto 2011

Numeri e contronumeri

In occasione dell'ennesimo controesodo vacanziero italiano, Piergiorgio Odifreddi, celebre matematico molto amato tra le gerarchie ecclesiastiche, ha deciso di pubblicare un instant book (scritto ieri, sarà pubblicato domani) dal suggestivo titolo "Numeri Contro-Numeri". È proprio l'autore a parlarcene un po' in un'intervista esclusiva (per un'altra testata giornalistica più importante, ma noi eravamo a due passi con un bel registratore portatile: pubblicando online, come per magia, questa intervista diventa una vera esclusiva, per noi).
Lui i numeri li crea dal nulla
«In questi giorni si parla di controesodo, come se si trattasse di un evento messianico e ciò mi ha portato a pensare all'Esodo, il secondo libro non solo della Bibbia ma anche della Torah».
«Si tratta del libro scritto, come vuole la tradizione, da Mosè, che libera gli ebrei dalla schiavitù in Egitto, portandoli fino al Monte Sinai dove verranno ricevuti i Dieci Comandamenti: da uno studio dell'Università di Salerno-Reggio  Calabria risulta che il villeggiante italiano, imbottigliato in una coda di più di venti chilometri, sarebbe disposto non solo ad osservarli tutti, i comandamenti, ma anche a crearne di nuovi pur di venire fuori dall'inferno di un ingorgo autostradale. Anche l'opzione Mosè nel Mar Rosso risulta molto gettonata: consisterebbe nell'accodarsi rapidamente dietro ad un veicolo d'emergenza che così "aprirebbe le acque" di un traffico altrimenti insuperabile».
«Oltre a queste giocose considerazioni esegetiche ho pensato agli altri quattro libri del Pentateuco per trovare il titolo del libro (il cui acquisto darà diritto ad essere scomunicato da ogni ecclesiastico che ve lo vedrà leggere): Genesi, Levitico, Numeri e Deuteronomio. L'unico che si sposava bene con la parola "contro" era il Libro dei Numeri, per cui è stato facile scartare gli altri».
«Parlerò di numeri, numeri arabi, quelli che si utilizzano su tutto il pianeta, una grande eredità del mondo orientale (quindi, non ci sono stati dati dal dio cristiano): i contronumeri sono esattamente quello che manca alle società occidentali, cioè degli strumenti per non fare calcoli e per vivere tutti più tranquilli: se lo dice un matematico (vilipendiato da Larussa), c'è da fidarsi. Il mio libro non parlerà, quindi, di niente, ma sarà "contro", posizione ideologica gratuita che aiuta a vendere nell'epoca di indignazione in cui viviamo», conclude il divulgatore.
«Sono contento della pubblicazione di questo libro: se io dicessi le stesse cose (e le dico, ma nessuno lo viene a sapere), sarei messo alla gogna. Il fatto di non essere famoso, come Odifreddi o Michel Onfray, ad esempio, mi impedisce di far arrivare le mie valide idee in quel posto in cui si vuole negare l'esistenza di Dio, pur non avendone gli strumenti ermeneutici, per cui ci si accontenta di semplici ed ingenue bestemmie», sottolinea affranto il nostro epistemologo del cuore, A. Teo Bestemmione.
«Numero! Non va», avrebbe commentato Sandro Piccinini quando è venuto a sapere del libro in questione.

venerdì 26 agosto 2011

Faccia da CEO

Uno studio dell'Università del Wisconsin di Milwaukee avrebbe individuato il tratto somatico fondamentale per dirigere un'azienda di grandi dimensioni: un volto più largo che lungo trasmette maggiore sicurezza.
Un grande luminare italiano della fisiognomica come il Dr. L'Ombroso (soprannominato così nella comunità scientifica per il suo carattere poco cordiale; il suo nome è, in realtà, Giuliano Bandito, celebre Rettore dell'Università dell'Uomo Delinquente di Muro Strada) ha deciso di dare la propria opinione sul tema.
«Dallo studio della classe dirigente italiana, sia in politica che in economia, ho tratto materiale a sufficienza per scrivere "Vis-de-cul: la deformazione antropologica del potere in Italia". L'anomalia genetica riscontrata in tutti i rappresentanti del Gotha politico ed economico consiste in un'alterazione del cervello rettiliano, che occupa l'intera scatola cranica, corredata da una malformazione della mandibola che ha bisogno di un incessante movimento (mangiare e parlare, da questo punto di vista, hanno la stessa utilità). Dal punto di vista somatico tali caratteri sono facilmente rintracciabili nel celebre "occhio sveglio". Se ne deduce che senza tale tara nessuno può arrivare in alto in Italia e nel mondo».
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Grandissima faccia di CEO
«Un CEO ha potere, per cui non può fare eccezione: da una gran faccia derivano grandi poteri, così come ci ha insegnato l'Uomo Ragno», dice L'Ombroso per non dilungarsi.
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giovedì 25 agosto 2011

Ben 10 per Steve Jobs?

Steve Jobs si ritira o, per meglio dire, non sarà più CEO di Apple (nei corridoi della sede di Cupertino già lo chiamano C'ERO) ed apre la successione nell'impero della Mela (da non confondere con il noto Impero del Male di reaganiana memoria, che oggi indica ben altro, ovvero lo strapotere del calcio spagnolo a livello mondiale).
«Vi racconto tutto io», propone orgoglioso Jean-Cloud Ordinateur, un uomo che sa veramente tutto della vita a Silicon Valley e dintorni, «Steve è cosciente del fatto che si scatenerà una lotta paragonabile solo a quella di Diadochi ed Epigoni dopo la morte di Alessandro Magno, per cui c'è bisogno di qualcuno di molto ma molto carismatico per sostituirlo. Senza dimenticare il fatto che Steve ha anche poteri paranormali che lo hanno portato ad essere il grande "innovatore" che ha cambiato la weltanschauung dei consumatori, che ora comprano cose fighe a prescindere dalla loro utilità ed a volte anche dal loro prezzo».
«Ovviamente tale profilo non corrisponde a quello di Tim Cook, ma a quello del giovane Benjamin Tennyson, da tutti conosciuto come Ben 10. I più piccoli lo adorano, per cui potrebbe fungere da volano per i prodotti Apple tra le nuove generazioni: d'altronde, tutti sanno che l'Omnitrix, lo strano apparato da cui Ben trae i suoi poteri, è stato disegnato dalla Apple per garantire una maggiore usability nella trasformazione di un minorenne in un mostro alieno».
«Ben 10, inoltre, sa esattamente cosa vuole la gente al giorno d'oggi: un gadget tecnologico che faccia cose fantastiche, trasformando una persona qualunque in un supereroe di un film o cartone animato di fantascienza. Se si affida l'Apple, l'azienda di maggiore valore al mondo, ad un bambino mutante abituato a vincere in situazioni limite, il mercato mondiale dell'informatica può iniziare a tremare veramente, anche se è piuttosto chiaro che l'obiettivo finale è la conquista del mondo, vincendo la lotta titanica con gli altri colossi economici mondiali».
Il design dell'Omnitrix è sempre stato da prodotto Apple
«L'ascesa di Ben 10 provocherebbe una vera e propria rivoluzione tra i prodotti Apple: alcune voci di corridoio scommettono già sul prossimo iPad (con cui sarebbe possibile lottare contro tutti i supercattivi del mondo come Gabriele Paolini, Vasco Rossi e Fabio Volo) o sul prossimo iPhone (con cui sarebbe possibile mettersi in contatto con gli extraterrestri a tariffe satellitari molto convenienti, risolvendo così l'annosa e spinosa questione dell'esistenza degli alieni, che in realtà sarebbero apparsi già in buona parte degli episodi della serie di cartoni animati di Ben 10)».
«Tra l'altro, Microsoft e Google, avendo capito dove tira il vento, sarebbero entrambe in trattative con Kevin 11 per farne il proprio CEO», conclude Jean-Cloud, quasi senza respirare.

mercoledì 24 agosto 2011

Bambini attenti, adulti sicuri

I CDC (Centers for Disease Control and Prevention) hanno appena pubblicato una notizia un po' allarmante: il 9% della popolazione statunitense dai 5 ai 17 anni soffre dell'ormai celebre sindrome da deficit di attenzione e iperattività con un aumento dei casi del 30 % in soli 10 anni. Tale sindrome, conosciuta anche con la sigla inglese ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), consisterebbe a grandi linee nella mancanza di concentrazione da parte di bambini ed adolescenti. Tale aumento dovrebbe far riflettere e condurre alle seguenti domande: i minorenni di oggi sono più indisciplinati di quelli di un secolo fa? C'è bisogno di psicofarmaci per arginare la scarsa attenzione dei giovani d'oggi? Non si drogano già abbastanza da soli?
Il Ritalin, il cui principio attivo, il metilfenidato (MPH), è una sorta di anfetamina, è il principale farmaco che cura questa malattia, anche se ce ne sono tanti altri. Tale disturbo non ha una causa ben definita ed i sintomi principali si possono riassumere nei comportamenti tipici da "bambino difficile" o "adolescente problematico".
La professoressa Libera Cazzata, esperta di complotti internazionali e gossip, ha deciso di fare delle rivelazioni che faranno parlare, visto che ha avuto modo di esaminare documenti segreti sulla /b/ di 4chan.
«Ovviamente si tratta di un complotto: tutti i bambini ed i ragazzi che dimostrano di poter cambiare il mondo con la propria creatività, accompagnata da un po' di sana irruenza, vengono "drogati" grazie ad un programma segreto, nato negli Usa degli anni '90, il cui nome è tutto un programma "Don't give them vegetables, turn them into vegetables" (che in Italia, come succede sempre con i film, è stato tradotto in modo approssimativo con "Anche i tuoi figli possono essere delle pacifiche zucche vuote", programma partito da poco anche nel nostro paese, più o meno da quando hanno iniziato a vendere il Ritalin, il cui principio attivo è presente anche nella tabella ministeriale delle sostanze stupefacenti proibite per legge). Tale programma, che si sta espandendo in tutto il globo terracqueo, ha lo scopo non solo di tranquillizzare i minorenni di oggi, ma anche di controllare i maggiorenni di domani», spiega tutta infervorata la Signora Cazzata (ha da tempo rinunciato al titolo accademico per darsi alla macchia e lottare contro le più preoccupanti cospirazioni e leggende metropolitane).
«Creando un alto livello di attenzione nei bambini e nei giovani (e generando un equivalente livello di calma farmacologica), si creano i presupposti per avere futuri adulti, che si limiteranno a fare il compitino per essere meglio accettati nel mainstream, il posto virtuale in cui tutti accettano tutti, purché rassegnati a fare tutti la stessa cosa, cioè vagare nel nulla di una vita senza infamia e senza lode (o, almeno, con una percentuale bassissima della seconda)».
«Saranno, quindi, un pugno di anfetamine a distruggere la creatività dei futuri rivoluzionari, che grazie ad un piccolo aiuto medico potranno avere le allucinazioni comuni a tutti i consumatori, illudendosi di poter comprare o rubare un futuro migliore magari per se stessi, ma mai per gli altri, rubando scampoli di vita comune senza rivoluzione: gli indignados in un futuro prossimo non avranno nessuna possibilità di esistere».
Non stai leggendo, ti distrai facilmente, forse hai l'ADHD
«Quando il programma avrà avuto effetto sulle generazioni future, l'unica controcultura che ci rimarrà sarà il titolo di un disco di Fabri Fibra».

martedì 23 agosto 2011

Mai più in coda per qualcosa

New Cheat - La brillante iniziativa del Duomo di Firenze (che consiste nel far saltare la coda ai visitatori disposti a pagare) ha trovato già un emulo nell'operato di Clever of the Little Quarter, un collettivo internazionale di inventori con sede in Italia, che ha brevettato un prodotto per non fare mai più la coda: il QueueDupe. Tale prodotto (la cui prima idea è stata dell'unico italiano del collettivo, che ci tiene a sottolinearlo) consiste in una app che trasforma il cellulare in uno strumento in grado di verificare la personalità di ogni persona che ci precede in modo da sapere in che tipo di situazione ci farebbe passare nonostante ci troviamo alle sue spalle in una fila. Subito dopo si assumono le sembianze di tali situazioni limite grazie ad un proiettore di ologrammi: madre con bambino piccolo, invalido, malvivente armato di pistola ed ogni altro tipo di soggetto che riesce a "saltarsi la coda" senza ricevere offese, improperi e bestemmie di ogni tipo in cambio.
Il prezzo varierà dai cinquatasettemila ai novantaduemila euro a seconda degli optionals che si possono abbinare al prodotto, come il generatore di suicidi di massa o il simulatore di vip. Lo abbiamo provato nei pressi di un monumento, la cui coda sarebbe durata 4 ore e siamo entrati dopo 5 minuti grazie alla versione più completa».
«Si può usare addirittura al supermercato o anche per conquistare una ragazza per cui c'è fila, ma l'utilizzo più significativo è quello che permette di andare al bagno nonostante ci siano 27 persone prima di te», ci spiega Clever, il tipo che ha dato il nome al collettivo.
Le altre persone in coda saranno praticamente invisibili
«In ogni caso, il metodo più economico per fare meno coda possibile resta sempre la classica flatulenza da 300 decibel (stiamo lavorando sulla app per far sì che riproduca il rumore, le vibrazioni sismische e l'odore nauseabondo di un signor peto, l'eterno lasciapassare dantesco: "ed elli avea del cul fatto trombetta", La Divina Commedia, Inferno, XXI, 139)», ci ricorda il membro più simpatico e colto del collettivo, nonché ideatore del QueueDupe, Loffa Toio.

lunedì 22 agosto 2011

Tutto al Brasile


Rio de Janeiro - Dopo l'annuncio del Papa a proposito della sede della prossima Giornata Mondiale della Gioventù (la cui XXVIII edizione si terrà a Rio de Janeiro, in Brasile) risulta piuttosto chiaro che il paese carioca nei prossimi anni accentrerà tutti gli eventi del pianeta. Oltre ai Mondiali di Calcio del 2014 ed alle Olimpiadi del 2016, il Brasile è pronto ad ospitare già dall’anno prossimo il Palio (che fu di Siena, ma che sarà di Porto Alegre, dove correranno le migliori puledre brasiliane), tutta la Serie A italiana ed il Cammino di Santiago di Compostela. Probabilmente agli inizi dell’anno prossimo verrà scatenata anche una piccola guerra, probabilmente contro il Paraguay (con la scusa di per riportare la democracia nel paese: anche se già ce l’hanno, se ne può avere sempre una versione migliore) tanto per assaggiare il ruolo di nuova superpotenza egemonica.
Brasile veramente pigliatutto?
«Forse è il potere di bunda brasileira», ci fanno sapere dal Ministero brasiliano per l'accaparramento di eventi mondiali.




NdR: a partire da oggi, per vari motivi che si potrebbero riassumere in una certa mancanza di tempo (dovuta ad un tentativo di fare un po' di vacanza, senza poter comunque tralasciare mai il lavoro e con la preoccupazione aggiunta di un imminente trasloco internazionale), ho deciso di pubblicare brevi aggiornamenti (che ho chiamato Prossima Ora, una sorta di Ultima ora dal futuro prossimo) per mantenere i contatti con la gente che legge le cose che scrivo (e che forse le apprezza). Tali news, o brevi notizie (pubblicate con cadenza giornaliera, ma si spera anche nell'ordine delle due-tre al giorno), saranno alternate con i classici articoli di maggiore estensione, questi ultimi pubblicati con una minore frequenza.

domenica 21 agosto 2011

Da domani niente paura

In un'università autraliana, il Queensland Brain Institute di Saint Lucia, hanno scoperto una bella molecola di Rna, il mir-128b, che sarebbe responsabile dei brutti ricordi e dei conseguenti traumi. Questa scoperta sembrerebbe favorire la possibile produzione di psicofarmaci in grado combattere su base fisiologica fobie, paura e stress post-traumatico. Senza dubbio, da questa pagina si può già annunciare in anteprima mondiale, che domani sarà disponibile in tutte le farmacie del mondo il farmaco in questione, il tuesouvenirs, realizzato dall'equipe del Prof. Tas To Jiñao (di origine cinese, ma vive da anni  in Francia), dell'Université de Le-Fric-Sur Mer.
«Il mondo è pieno zeppo di esperienze traumatiche, ma fortunatamente c'è chi pensa al benessere dei cittadini. I governi di tutti i paesi sviluppati hanno deciso di accelerare la ricerca per debellare i brutti ricordi e tutte le paure che ne derivano. In soli due mesi (in molti parlano male della ricerca, non sapendo che il successo della stessa dipende strettamente dai soldi stanziati e dagli interessi convergenti di settore privato, pubblico e militare) abbiamo sviluppato lo psicofarmaco, una bella medicina quasi omeopatica».
«Ora sarà più facile dimenticare una delusione d'amore, un incidente stradale, una partita persa dalla squadra del cuore,  il fatto di essere disoccupati o di essere in piena crisi (esistenziale, economica, di risultati, etc.). Solo così si potrà vivere in un mondo migliore, dove gli unici ricordi saranno quelli relazionati a situazioni gradevoli. Ovviamente quelli che non hanno brutti ricordi (o che proprio non riescono a ricordare cose brutte grazie ad anni di dispendiosa analisi) non avranno bisogno di assumere il medicamento. E se proprio ci fossero persone che della vita hanno solo brutti ricordi, tanto meglio per loro: grazie al tuesouvenirs vivranno senza pensieri».
Bastano un paio di pillole e la paura sparisce magicamente
«In molti penseranno che questo farmaco non sia alla portata di tutti, ma si sbagliano: il farmaco dal nome scioccante (ammazzaricordi) sarà a disposizione di tutte le persone che fanno delle proprie terapie uno status symbol, ma il farmaco generico sarà veramente disponibile per ogni tipo di tasca, visto che il principio attivo, la scordina, è facilmente ritrovabile in natura (viene estratto dalla spina dorsale dei soldati deceduti in guerra, che non hanno nessuna paura di partire in missione per pagare l'ipoteca)».
«Prepariamoci a vivere, dunque, in un'epoca in cui la paura sarà solo un brutto ricordo: in quanto tale, si potrà cancellare con una bella pillola colorata, convertendo la popolazione mondiale in una massa di accros, come se fossero giovani in cerca di ecstasy in un rave», conclude il Prof Jiñao.

sabato 20 agosto 2011

Le mani nelle tasche del Papa

Arriva su internet l'onda lunga della crisi che intende abbattersi sul Vaticano con la fondazione dei soliti gruppi Facebook. Il motivo è, senza dubbio, valido: spingere la classe politica a togliere i privilegi da casta alla Chiesa, se almeno non può togliersi i propri. I soliti bene informati prevedono che nella messa finale della giornata della gioventù, che si terrà domani a Madrid, il Papa Benedetto XVI farà un annuncio epocale: Città del Vaticano diventerà ufficialmente un vero paradiso, un paradiso fiscale, con un'eventuale cambio di sede della Santa Sede. Ce ne parla il Profesor Jesús Desalmado, esperto spagnolo in tutte le cose relative all'anima ed alla loro influenza sulle cose del mondo.
Ecco il vero "paradiso" fiscale
«Sì, il Papa vorrebbe andare via dall'Italia», in verità ci dice Jesús.
«È preoccupato per il notevole accanimento contro la Chiesa dei poveri, la cui sola colpa sarebbe quella di alloggiare gratis nello stato italiano senza pagare le tasse e mangiandosi una parte delle tasse degli italiani. Si starebbero creando i presupposti per vivere una nuova Crisi Calabiana, che potrebbe portare a nuove leggi Siccardi e Rattazzi, fiore all'occhiello dell'Italia che fu (per non parlare della famose leggi eversive)».
«Ovviamente i suoi timori vengono acuiti nel paese in cui si è inventata la desamortización, il metodo spagnolo che meglio ha funzionato nel corso della Storia per privare le organizzazioni religiose cattoliche dei loro beni, decretando la fine di anni di manomorta (forse bisognerebbe meglio intervenire ai nostri tempi per debellare ben altro tipo di mano morta)».
«La cosa più probabile è che il Vaticano emigri a Niue o su qualche micronazione creata dal nulla per portare il Paradiso in Terra, cioè il paradiso fiscale in terra di nessuno. La nuova collocazione fisica della Chiesa servirebbe a ricreare un alone di santità e ad alimentare il turismo cristiano in Oceania, dove verrebbero trasferiti, pezzo a pezzo, tutti gli immobili siti nell'attuale Città del Vaticano. Tutto il resto dei beni ecclesiastici diverrebbero di proprietà dello Stato, che probabilmente li venderebbe immaediatamente, come mi ha confermato il mio amico antiquario Faust Mefisto, che ha in mente di trasformare una serie di chiese in una catena di agriturismo», conferma Jesús.
«"L'Italia è uno stato aconfessionale a chiacchiere", questa è la definizione che ho dato io a questa vicenda nel mio famoso libro "Date a Dio, quello che è di Dio, l'importante è che non sia mio"», si vanta il Dr. Spendispandieffendi, il più grande esperto di finanza del nostro paese, «il fatto è che in Italia si cercano disperatamente soldi per ripianare la crisi, ma tutti sanno che gli abiti talari non hanno tasche, per cui non si sa bene dove mettere le mani per attaccare il patrimonio ecclesiastico».

venerdì 19 agosto 2011

Ostracismo da ricchi

Il Seasteading Institute sta progettando di costruire in acque internazionali piccole isole mobili (strutture artificiali sul modello delle piattaforme petrolifere), sulle quali creare micronazioni con nuovi principi, tra i quali spiccherebbe la mancanza delle convenzioni morali e delle tasse. Questo lo si sapeva (è lunga la storia delle micronazioni libertarie), ma l'appoggio di un magnate come Peter Thiel, cofondatore di PayPal, spinge a prendere un po' più sul serio questa storia. Nel suo ultimo libro "Anche i ricchi si-isola-no", il celebre sociologo Prof. Sturm Und Drang, dell'Università del Brennero, analizza gli aspetti più importanti della vicenda, che prospetta un futuro in cui tutte le persone abbienti si trasferiranno in una micronazione qualsiasi per non essere più alla portata dell'opprimente democrazia occidentale.
Tutti vogliono vivere su un'isola
«Le utopie allo stile della nota Christiania non avranno nessun futuro, perché basano la propria esistenza su principi nobili», legge il Prof., citando un passo del suo libro.
«Il vero futuro è in una distopia in cui tutti i ricchi vivranno in nonluoghi lontani dal resto dell'umanità, godendosi tutti i loro soldi. Ma quali sarebbero le conseguenze di questo ostracismo contemporaneo?»
«Gli scenari proponibili sono tre (i primi due di natura rivendicativa, il terzo di natura passiva): in primo luogo, il resto dell'umanità, composta dai poveri, potrebbe attaccare le varie enclavi di ricconi, cercando di prenderli alla sprovvista, perché probabilmente occupati a godersi la loro totale mancanza di morale. Tale scenario è di difficile realizzazione perché gli eserciti nazionali con tutte le armi disponibili nel pianeta sarebbero già stati comprati e posti a difesa dei vari seasteads»
«In secondo luogo, si potrebbe portare a termine una soppressione del denaro sul resto del pianeta, organizzando le macronazioni povere su nuove basi economiche. Anche tale opzione è difficilmente realizzabile, visto che non sono solo i soldi ad essere nella disponibilità dei "colonizzatori del mare", ma anche il know how per farne. Ciò vuol dire che i soldi (o qualsiasi loro succedaneo) finiranno sempre nelle mani delle stesse persone, visto che, tra l'altro, i poveri non saprebbero neanche cosa farsene».
«La terza ed ultima opzione consisterebbe nell'accettazione rassegnata di una situazione che rappresenterebbe solo ed esclusivamente la cristallizzazione dello status quo: è ovvio che il genere umano ha una tendenza naturale a soffrire al fine di alimentare pochi fortunati, che obiettivamente non traggono nessun vantaggio dal condividere la propria esistenza con i loro schiavi. Tanto vale godere dei frutti della schiavitù, persi nel bel mezzo dell'oceano ed immersi nel comfort più totale e nel lusso più sfrenato. Oggi isolarsi non è una scelta alla portata di tutti: ostracizzarsi sarà il prossimo status symbol».
Una volta conclusa la lettura, il Prof. ci invita a ricordare che tra tutti quelli che compreranno questa sua ultima opera verrà sorteggiato un posto di lavoro come addetto al trasporto di beni di prima necessità (escort, libri antichi e pomodori di Pachino, in prima istanza) verso il suo prossimo domicilio, un'isola artificiale nell'Oceano Indiano.

giovedì 18 agosto 2011

Campionato delle scimmie

In Spagna la Liga è già stata sospesa, visto lo sciopero già proclamato per le prime due giornate. In Italia potrebbe accadere la stessa cosa, vista l'aria di crisi che tira, soprattutto tra i famosi "calciatori viziati". Il grande biologo Primo Primate ha proposto, però, una soluzione alternativa abbastanza interessante: trasformare la Serie A in un campionato di scimmie, la soluzione più economica e più "umana" per mantenere un certo livello nel nostro calcio.
Il calcio d'inizio sarebbe così
«Vedendo il successo planetario del film con le scimmie capaci di dominare il pianeta (in Italia dovrebbe uscire verso settembre), mi è venuta questa idea brillante», dice Primo.
«Si potrebbe fare un bel 4-4-2: un agile lemure in porta, due rapidi uistitì come terzini, due rocciosi gorilla come centrali di difesa, a centrocampo bonobo, macachi, scimpanzé e babbuini, nonché una brillante coppia d'attacco con un gibbone ed un cercopiteco, senza considerare tutte le altre specie di scimmie da tenere in panchina. In questo modo svuoteremo gli zoo ed aiuteremo gli animali ad integrarsi nella società, sperando che non si montino la testa se diventano vere stelle del pallone».
«Mi hanno già contattato da Madrid (dove vogliono trasformare il Real Madrid nel Real Mandril, ossia Real Mandrillo), perché sono molto interessati all'idea: tra l'altro, come sempre, il calcio spagnolo avrebbe un grande vantaggio nella cantera, visto che solo in spiaggia vivono le fortissime bertucce di Gibilterra. Questa circostanza mi ha aperto gli occhi: il calcio da primati potrebbe riportare ad una nuova colonizzazione in Africa nel tentativo di prendere i migliori talenti scimmieschi per immetterli poi nel mercato europeo, ma forse è un rischio che va corso, sperando che le scimmie non capiscano l'importanza che avranno nella società occidentale, trasformandosi in "animali viziati" che in qualsiasi momento potrebbero mostrare il loro potere», conclude Primo.
«Dal punto di vista del marketing sarebbe una trovata geniale: potrebbe chiamarsi Serie A Orfei (dinastia circense che offrirebbe anche tutti gli arbitri, vista la loro esperienza nel domare animali selvatici) e sarebbe il migliore spot contro il razzismo. I razzisti che vanno allo stadio hanno l'abitudine di fare il verso della scimmia o di lanciare banane e noccioline per insultare i calciatori di colore: questo atteggiamento sarebbe da escludere se si vuole evitare una rivoluzione delle scimmie in campo», propone il nostro grandissimo esperto di marketing, il Prof. Nick Ads Brainstorming.

mercoledì 17 agosto 2011

Ingorgo a mare

Un'inquadratura dal satellite aveva fatto pensare ad un record del libro dei guinness dei primati, ma in realtà si è trattato di un fenomeno umano che ha sfiorato la tragedia. La famosa località costiera napoletana, Sandokanammare, ha rischiato di trasformarsi nel teatro della più grande carneficina marina della storia dell'umanità, sfiorata a causa dell'improvvisa agglomerazione di esseri umani di tutte le età (ma accomunati dalla crisi) con i loro coccodrilli e banane galleggianti, che minacciavano di far annegare l'insieme dei poveri villeggianti. Pino Marittimo, gestore del lido più esclusivo del litorale campano "Tintarella d'oro" (i maligni dicono che "d'oro" sono i prezzi), ha deciso di raccontare i lunghi attimi di paura, vissuti a pochi metri dal suo stabilimento.
Non c'è posto per tutti a mare
«Non capisco proprio perché si continua a far credere alla gente che si può andare a mare senza pagare: la spiaggia libera è un retaggio egualitarista da sconfiggere, visto che bisogna garantire sempre il bene più importante per una società moderna: l'ordine pubblico è fondamentale anche durante le vacanze, almeno per fare bella figura con i turisti», spiega Pino.
«Indubbiamente i clienti del mio lido si sentono dei privilegiati, visto che possono fare il bagno nelle piscine costruite direttamente in spiaggia ed alimentate con acqua marina (che un giorno potrebbe anche sporcarsi a causa della folla sovrumana, che si attesta nella spiaggia libera, limitrofa a quella di mia proprietà: tutti sanno che plebei e comunisti non si lavano)».
«All'improvviso, gli occupanti del pezzetto di spiaggia libera si sono riversati a mare per fare il bagno con salvagenti e braccioli colorati, in massa: li ho salvati io, facendo passare il venditore di cocco, che, su mio suggerimento, lanciava con grida lancinanti un'improbabile offerta 2x1, che ha richiamato fuori dall'acqua quasi tutti i bagnanti, evitando così una strage».
«Nonostante tutto, il termine vacanza ha la sua etimologia nel latino vacare, cioè "essere vacuo, sgombro, libero, senza occupazioni". Non si capisce, allora, perché la gente si ostini ad occupare il proprio tempo in modo plebeo, andando nei posti più affollati, solo per sfoggiare una povera abbronzatura e qualche misera foto. In realtà, il pericolo è molto più grande: questi assembramenti sediziosi di appartenenti ai ceti più umili (la stragrande maggioranza degli italiani, diciamocelo pure) potrebbero condurre un'estate tiepida dal punto di vista sociale ed economico al peggiore degli autunni caldi».

Crisi, politica e calcio

La Serie A minaccia lo sciopero? Il mondo politico e le sue istituzioni minacciano nuove tasse per i "calciatori viziati"? Un rappresentante SCAIP (Società Calciatori Anonimi contro Il Potere) ha deciso di dirci la sua, ovviamente senza rivelarci la sua identità ed usando lo pseudonimo di Javi Poves.
La politica non c'entra con il calcio
«Non si può vivere e giocare in condizioni così difficili dal punto di vista della tragica congiuntura sociale ed economica, e poi la situazione politica è veramente troppo tesa», adduce Javi.
«L'articolo 40 della Costituzione è applicabile a tutte le categorie di lavoratori e dedicarsi al calcio è un lavoro. Il problema reale è la politica e la sua attitudine da tre effe borboniche (Festa, Farina e Forca) rispetto al mondo del calcio: il fatto è che apportiamo Festa al popolo italiano, Farina nel sacco di tante persone (non bisogna negare che qualcuno la dovrà pur pagare) e, quando le cose vanno male, siamo l'ovvio bersaglio di tutti quelli che vogliono vedere appesi ad una Forca le persone che hanno avuto più privilegi nella vita, semplicemente a causa delle loro capacità atletiche».
«Vincolare l'ormai tristemente famoso contributo di solidarietà (nell'ennesima dimostrazione di retorica populista di cui è capace la politica italiana) ad un'immagine distorta dei calciatori non servirà a fare chiarezza sulla crisi, anche perché se si decidesse veramente per lo sciopero della Serie A le conseguenze per la politica in Italia potrebbero essere nefaste, letali. Non è una minaccia, è la realtà: la maggioranza degli italiani è composta da tanti piccoli Jack Torrance, pronti ad esplodere se si dovesse fare a meno del calcio».
«I calciatori sono stufi, ad esempio, di essere identificati con la destra o con la sinistra a seconda della zona del campo in cui giocano: stiamo pensando ad uno sciopero dei terzini e delle ali (anche se ne restano poche di queste ultime) per far sì che il gioco di tutte le squadre di Serie A passi per il centro, anche perché tutti sanno che alla fine in Italia tutti diventano di centro: sarà il nostro sciopero bianco», conclude Javi.

martedì 16 agosto 2011

Giornata mondiale del cristiano

Oggi inizia a Madrid il XXVI Incontro internazionale dei giovani cattolici, da tutti conosciuto come Giornata Mondiale della Gioventù 2011 (sorge un dubbio: un diciottenne che non sia cattolico può essere considerato giovane, allora? O forse è solo la gioventù ad essere un concetto cristiano, che lascia fuori i giovani? Questo spiegherebbe molte cose...), l'evento gestito dal Pontifio Consiglio per i Laici. Il tema dell'incontro sarà "Radicati e fondati in Cristo, saldi nella fede" (tratto dalla Lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi, 2, 7), ma dalle alte sfere ecclesiastiche si è considerato un argomento serioso che non può resistere alle tensioni della modernità durante i sei giorni dell'evento. È stato pensato, allora, un evento collaterale per dimostrare che anche i cristiani sanno spassarsela come veri parabolani: la Giornata mondiale dell'orgoglio cristiano. L'esperto del Pontificio Collegio per le festicciole, Monsignor Stonewall, ha organizzato il tutto per la giornata di domani.
Sarà un vero spasso da cristiani
«L'immagine che tutti hanno della religione è di ostentazione e di eccessiva seriosità», ci dice Stony.
«Ma ora non è più così: ho organizzato una sfilata tra la Gran Via e Calle de Alcalá che giungerà fino alla fontana della Cibeles, dove si farà vera baldoria con fiumi di vin santo (è stato scelto per il nome) nell'estasi indotta dalla musica sacra rivisitata per darle un po' più di ritmo e di capacità di proselitismo».
«Le vere attrazioni saranno due: una riproduzione enorme del papamobile all'interno del quale delle suore vestite di tutto punto (ma anche con la possibilità di ammiccare ai fedeli) balleranno una versione techno dell'Osanna, mentre le nostre mascotte in stile NBA (ovvero dei pupazzi di due metri e rotti, contenenti i migliori chierichetti, che raffigurano Gesù e la Madonna, nonché tanti altri protagonisti del Vecchio e del Nuovo testamento) spareranno verso la folla con dei cannoni delle magliette con le seguenti scritte "Sii giovane come Gesù" per lui e "Sii vergine come Maria" per lei».
«Abbiamo anche invitato La Famiglia (previa reunion), un gruppo che fa musica per i giovani ed il cui nome ci ha ispirato tanta fiducia».
«Tra l'altro, nello slogan dell'evento si fa riferimento ai "saldi nella fede": abbiamo pensato, allora, anche ad un'iniziativa commerciale, per cui, recitando tre Ave Maria e due Padre Nostro, si ha diritto ad uno sconto in tutti i negozi che aderiscono alla convenzione "Paga in natura, quella della fede"», conclude Stony con un tono quasi euforico.

lunedì 15 agosto 2011

Assunzione di Maria a Ferragosto

Questa è la storia di Maria. E della sua Assunzione (sì, proprio con maiuscola, vista la straordinarietà dell'evento). A FerragostoQuesto reportage in una giornata calda, normalmente dedicata all'ozio più sfrenato, vuole richiamare l'attenzione per l'ennesima volta sul miracolo di trovare lavoro.
Gli aiutini per un'Assunzione
«Ho sempre pensato di dovermi trovare un lavoretto estivo, visto che a casa mia non si naviga nell'oro ed io ci tengo ad andare all'università», narra Maria, una biondina diciottenne, che vuole raccontare tutto dopo il suo primo ed unico giorno di lavoro.
«Ho cercato per tutta l'estate, fino a ieri: il gestore di un lido mi ha squadrato bene e mi ha fatto un bel colloquio di lavoro. "Sei una bella ragazza, non dovresti passare il tempo a non fare niente, ce li hai 18 anni?", al che ho risposto "Sì, li ho compiuti a maggio ed ho tanta voglia di lavorare". "Non preoccuparti, ci penso io. Ho il lavoro ideale per te, pagato profumatamente  in nero: sono 100 euro al giorno, ma non devi fare molto, devi solo stare in spiaggia", mi dice ammiccante».
«In parte era vero: ho passato tutta la giornata in spiaggia, ma in topless, sfoggiando la mia "potente quarta di reggiseno... o forse è una quinta?" (parole del datore di lavoro). Mi ha spiegato che gli affari vanno male e che, quindi, ogni stratagemma deve essere provato per riportare gente al suo lido».
«Tra l'altro, c'era bisogno di un altro requisito fondamentale per poter fare questo lavoro: essere vergine (ed io fortunatamente lo sono), visto che "Le donne si devono decidere: o lavorano, o si mettono a sfornare bambini, facendo le faccende di casa. Per evitare questo problema faccio prima ad assumere solo vergini, quando si tratta di personale femminile. Nessuna discriminazione né religiosa, né sociale: le vergini hanno la pelle più tonica ed in estate al mare questo è un vantaggio"».
«Se avessi voluto, avrei potuto guadagnare anche di più: bastava fermarsi nel baretto dopo l'orario di chiusura del lido ed il datore di lavoro mi avrebbe dato 500 euro per dimostrargli "quanto sono dolce". A questo punto ho deciso di raccontare la mia storia per far sì che altre ragazze non cadano nel mio stesso errore: una volta che hai fatto vedere una tetta per soldi, anche il resto avrà presto una valutazione di mercato. E pensare che fin da piccola mi hanno detto che avrei trovato il lavoro che mi piace, sforzandomi e studiando: avrei dovuto saperlo subito che i soldi facili non esistono. "Chiunque ha un prezzo, anche te", mi ha gridato il tipo ributtante mentre andavo via schifata con i miei 100 euro in mano».
«Spero tanto che questa Assunzione di Ferragosto non assomigli per niente alle successive», confessa affranta la dolce Maria, che ha fretta di andare via perché vuole uscire con le sue amiche per offrire loro qualcosa da bere.

domenica 14 agosto 2011

Violenza Haute Couture

Grazie alle prime anticipazioni della collezione per l'autunno 2011 della prestigiosa firma di moda Cambio & Stabile, che a partire da domani si potrà trovare nelle migliori boutique del pianeta, possiamo già sapere quale sarà la principale tendenza per il prossimo autunno caldo: la violenza.
Mai stata così hot, la moda 
«Eravamo veramente stufi del fatto che il vero street style fosse considerato solo una prerogativa da gente comune in un'ottica da eterno prêt-à-porter», mugugna Bob Stabile.
«La rivoluzione on the road deve essere alla portata di tutti ed ovviamente la moda può aiutare in tal senso: creare dei capi di abbigliamento adatti alla rivolta, ma anche haute couture, non è stato semplice, ma ora abbiamo finalmente ideato il look ideale per fare tendenza in una festa chic, ma anche per bruciare e rubare proprietà altrui».
«Al centro della nostra proposta ci saranno ovviamente passamontagna e felpe con cappuccio, ma rivisitate per dare loro una maggiore modernità da abbinare alla solita comodità per rompere vetrine nel massimo del comfort, anche se solo si trattasse di pregiate vetrinette piene di oggetti di inestimabile valore nel salone della propria casa», avvisa Bill Cambio.
«"Vesti il teppista che c'è in te" sarà lo slogan della campagna pubblicitaria grazie alla quale persone ricche e rispettabili potranno sentire, almeno una volta nella loro vita, l'emozione di avere qualcosa per cui protestare in strada grazie ad un radicale cambio di stile da casual Black Bloc».
Una grande firma come Manco, specializzata in moda povera (come si intuisce dal nome) a prezzi incredibilmente alti, sulla scia del probabile successo di questo binomio tra moda e violenza, ha deciso di lanciare il prima possibile una molotov, ottenuta dal riutilizzo della classica bottiglia da 0,66 cl. della Peroni, ma dai colori più accattivanti. Il prezzo varierà a seconda della capacità distruttiva di questo accessorio incendiario dal design più sexy che si sia mai visto.