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domenica 10 luglio 2011

Associazione del non fare

La politica italiana è in grande subbuglio. La nascita della basilare associazione Fare Italia per una Costituente Popolare ed altri vari movimenti dei partiti politici italiani (da segnalare, ovviamente, l'iperattività del neosegretario del PdL, Alfano), stanno sconvolgendo la mappa dello status quo politico, generando grandi aspettative per il futuro del paese. In Italia sembra finalmente che le parole della politica ritornino ad una prospettiva fattiva.
Non cercare l'ultimo pezzo
«Tanto attivismo non si spiega in un paese come il nostro in cui la regola è lasciare sempre le cose così come sono», arguisce svogliato il fondatore del movimento Non Fare Italia, l'ignavo Tito Fancazzorum.
«Non Fare Italia non è un vero movimento, visto che ci si muove molto poco: in realtà, siamo a favore di una rivisitazione del darwinismo sociale (caduto troppo presto nel dimenticatoio, pur essendo in grado di spiegare l'italianità) e del ritorno dell'immobilismo più assoluto, tradizioni tipicamente italiane da recuperare di fronte alla minaccia della gente "del fare"».
«Se si continua così, si scoprirà che anche in Italia, come in molti altri paesi del mondo, si possono fare veramente le cose»
«Abbiamo un inno ed uno statuto (che, forse, è meglio chiamare la nostra To Do Not List delle cose che politicamente non faremo mai per evitare un'accelerazione innaturale dei meccanismi democratici): siamo pronti per iniziare una lunga stagione di dolce far niente, che dovrebbe restituire l'inerzia giusta al mondo politico italiano».

venerdì 1 luglio 2011

Il cattivo gusto degli onesti

Oggi, 1 luglio 2011 si è tenuto il Consiglio Nazionale del PdL, in cui il neoeletto segretario Angelino Alfano ha parlato di un nuovo inizio per il partito berlusconiano e della necessità di convertirlo nel Partito degli Onesti. Potrebbe essere il casus belli che porterà alla fine del mondo così come lo conosciamo.
Ecco la dichiarazione di guerra
«Questa è la goccia che fa traboccare il vaso, dichiaro guerra al mondo intero: lo conquisterò e riavrò indietro ciò che è mio: il cattivo gusto», ha dichiarato poche ore fa in mondovisione Lady Gaga.
«Insieme ad Hello Kitty abbiamo pensato che la situazione in Italia è troppo kitsch: vanno bene Corona, Tamarreide e Lele Mora (anche se l'elenco sarebbe interminabile), ma che un partito fondato e gestito da pregiudicati e indagati voglia farsi chiamare "degli onesti" mi sembra l'affermazione di cattivo gusto per antonomasia. Non si può andare avanti così: il cattivo gusto deve servire per vendere prodotti, non per governare paesi. L'Italia, simbolo della decadenza dei nostri giorni, sarà il punto di partenza per il dominio planetario».
«Il fatto che un politico possa fare un'affermazione di pessimo gusto è allarmante: il kitsch in politica sta rovinando la Terra. Il cattivo gusto dei ricchi e potenti è il fattore determinante dello sfacelo contemporaneo: se non si pretendesse di avere un elicottero per andare a fare sesso con una sgualdrina da premiare poi con un incarico politico, se non si pensasse a fare soldi in modo criminale ed immorale per poi comprarsi ville e locali all'ultimo grido, se non si propendesse per la volgarità in ogni situazione, se non ci fosse tutto questo, il mondo andrebbe molto meglio» ha puntualizzato Hello Kitty, l'adorabile gattina giapponese di Sanrio nell'insolita veste di generale delle Forze del Male(ducato), «il mondo sarà un posto migliore, infatti, quando tutto sia kawaii, quando tutti vestano con colori sgargianti e mal abbinati, quando la musica della mia alleata sia l'unica ad essere apprezzata come la vera ed unica musica classica e quando finalmente tutti siano convertiti in bravi consumatori con uno smartphone di ultimissima generazione (possibilmente rosa, non chiedo molto). Non ci saranno spargimenti di sangue, il mondo è con noi: sarà una rivoluzione del cattivo gusto, sarà il vero kitsch a dominare il mondo».
«Ho intenzione di contattare Stefani Germanotta ed il gattino rosa per proporre loro di formare un'alleanza all'altezza dell'Asse della Seconda Guerra Mondiale, del famoso Axis of Evil, di un qualsiasi triumvirato dell'antica Roma o della Triplice Alleanza. Tre è il numero perfetto per conquistare il pianeta, imponendo anche un po' del famigerao italian style» ha annunciato Fiammetta Cicogna in un'affollata e tempestiva conferenza stampa.

giovedì 14 aprile 2011

Riapre la caccia ai delfini

Con una decisione storica, l'IWC (International Whaling Commission, ossia l'organismo internazionale che regola la protezione di poveri cetacei come balene e delfini) ha autorizzato la caccia al delfino nel territorio italiano.
Ti è piaciuto fare il delfino?
La probabile investitura dell'attuale e rispettato Ministro della Giustizia, Angelino Alfano, come delfino alla guida del Popolo della Libertà (anche se smentite di varia indole non si sono fatte aspettare troppo) ha allarmato tutta, ma proprio tutta la comunità internazionale.
«La caccia al delfino in Italia sarà obbligatoria. Manderemo dei balenieri mutanti giapponesi di Fukushima, che riescono a cacciare delfini di qualsiasi tipo grazie alle loro quattro braccia (sarà anche un modo per stimolare gli italiani al voto nel referendum sul nucleare, quello di vedere le conseguenze di un disastro in una centrale)», dichiara il Presidente Rio Mare Daiichi.
Numerose ed incongruenti le reazioni nell'acquario della politica italiana:  mentre "passera di mare" Nicole Minetti dichiara di non «avere niente da temere, visto che le sue qualità saranno alla portata di qualsiasi pesce che succeda a Berlusconi (forse non sapendo che il delfino è un mammifero, NdR)», "trota" Renzo Bossi afferma «Nomen omen, c'è chi è trota e chi è delfino». Ancora più sconcertanti sono state le dichiarazioni dello "squalo" Marina Berlusconi, che ha ricordato come lei, i delfini , se li mangia (visto che, in spregio della moratoria sulla caccia ai cetacei del 1986, si fa arrivare carne di balena e delfino tutti i giorni per «mangiare sempre qualcosa di esotico»), mentre lo "scorfano" Larussa si è limitato a confidare: «Mi piacciono i delfini, però, di più, "me gusta la gasolina"».

mercoledì 13 aprile 2011

Codice Penale: per molti, ma non per tutti

«Oggi, in Parlamento, si è consumata l'ennesima violenza sullo "Stato di Diritto", che in nessun momento ha dimostrato di essere consenziente», ci spiega il Prof. De Iure Condendo, consulente del PD in materia di Giustizia (è l'uomo responsabile del fatto che tutti i leader del Partito Democratico non sappiano quasi niente sulla materia, perché non ha ancora deciso quale dovrebbe essere la linea da seguire).
Se no, Alfano non lo capisce
Con un colpo di coda all'ultima votazione sono stati introdotti nuovi reati nel Codice Penale.
Con l'introduzione del Titolo IX-bis del Libro II del Codice Penale,  la cui rubrica sarà "Dei delitti in cui il buon costume è un optional", sono stati creati tre nuovi reati:
1) Violenza sessuale democratica: quando si consumi un rapporto sessuale con la Democrazia o la Giustizia al fine di fare i propri comodi con una o entrambe;
2) Atti osceni nella televisione pubblica: quando in una rete RAI venga trasmesso un programma che fa dell'oggettività un inutile orpello con il solo fine di dare una visione distorta e filogovernativa della realtà;
3) Bacio della morte: atto libidinoso volto a creare rapporti di intimità che ingenerano l'aspettativa di un lavoro in tv.
Ovviamente, tali reati sono stati subito inseriti nella nuova disciplina della "precrizione breve", per cui essere incensurato sarà una garanzia quasi certa d'impunità.
Il ministro Alfano si dimostra soddisfatto per questa grande riforma processuale "a tutto vantaggio della legalità": «Oggi ho anche scoperto che il Codice Penale è chiamato Codice Rocco in onore del suo ideatore e non come omaggio al grande Siffredi, però da oggi sarà conosciuto come "Codice Rocco e i suoi fratelli", vista la necessità di rapporti da famiglia allargata per ottenere benefici in questo paese».