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mercoledì 28 settembre 2011

Il paradosso del comma 29

"Il paradosso del comma 29" verrà presentato domani, presso la Libreria "Bavaglio Erotico" in Via Censori, Roma, con la presenza del suo autore, Giuseppe Infernatore (pseu- donimo che è un omaggio al grande scrittore di Comma 22). Questo instant book ha il pregio di spiegare quasi in diretta come funzionerà la censura online in Italia nei prossimi tempi e, soprattutto, quali saranno i vantaggi della stessa.
«Il paradosso di cui si parla nel libro è semplice: non deve essere affermato qualcosa che in realtà non può essere detto. Molti parlano di censura, ma forse a sproposito: siamo nell'ambito del metalinguaggio, che con il tempo verrà codificato, aprendo la porta ad un nuovo modo di fare opinione o informazione. In futuro basterà cambiare i nomi dei diretti interessati per raggiungere la radice ontologica di qualsiasi discorso, tornando così ad usare il logos puro, che può dare una visione molto più precisa e filosofica della realtà», argomenta Giuseppe in modo arzigogolato.
«In parole povere, scrivere Belluscone al posto di un nome a caso garantirà una maggiore libertà di espressione a tutti grazie all'uso della metafora e degli pseudonimi in ogni mo- mento. Forse nel resto del mondo rideranno di noi, ma a lungo andare l'Italia tornerà ad essere il paese della creatività a partire già dal linguaggio. Spero che il paese non perderà questa occasione!».
Cosa avranno fatto di male, i blog, per ucciderli?
«Facendo il verso ad una brillante analisi psicopolitica sull'Italia, che poteva essere letta in queste pagine proprio ieri, l'obiettivo finale di queste norme liberticide è creare una vera e propria schizofrenia online da blogger, ovvero una dissociazione delle persone che scrivono (per i motivi più vari) da quello che scrivono. L'eventuale danno economico provocato al povero blogger (attraverso multe, pignoramen- ti Equitalia o ius primae noctis Soris) non si potrà mai para- gonare al dolore lancinante che sente una persona allo scrivere la propria opinione su un tema per poi doversela rimangiare», confessa Demo Crazia, un paladino del con- fronto democratico online con un'aria visibilmente affranta, ma con il classico piglio di chi non si darà mai per vinto, mentre prepara un intervento molto polemico per la presentazione di domani.

lunedì 13 giugno 2011

Rapito il cane blogger contro il regime berlusconiano

Misos (μίσος), il cane blogger più famoso d'Italia, nonché simbolo di tutti i cani gay del mondo (compreso Sparky) è stato rapito poche ore fa, ma stavolta è tutto vero (non come il rapimento-farsa della blogger siriana Amina Araf). Dopo anni di scritti antiberlusconiani, puntuali ogni giorno dopo l'immancabile passeggiata mattutina, ieri il blog uncanecontroberlusconi.blogpsot.com ha iniziato, come d'incanto, a tacere. «Forse sto diventando paranoico, ma penso che qualcuno voglia eliminarmi», scriveva Misos nel suo ultimo post del 12 giugno, «mi piacerebbe proprio riuscire a fare gli auguri di buon onomastico domani al mio padrone».
Creando scritti antibelrusconiani
«Misos viveva ormai da solo da anni nella dependance della mia villa», scrive Antonio, il suo padrone.
«Adorava scrivere un "pezzo" al giorno per criticare, censurare e condannare con poca o quasi nulla onestà intellettuale l'operato dell'attuale premier, anche perché era convinto che scrivere contro Berlusconi fosse il metodo migliore per ricevere tante visite e diventare così un blogger famoso».
«Il rapimento va preso sul serio: è già arrivata la richiesta di riscatto, cioè restituire il quorum appena ottenuto agli ultimi referendum per riavere indietro il cane vivo con l'hard disk esterno che contiene i suoi preziosi articoli», ci comunica il webmaster di siepersouncane.it, che, pur avendo avuto un primo contatto con i rapitori, spera che la solidarietà internazionale ed un paio di appelli online riescano a risolvere la situazione.
«È l'ennesima bufala! La conferma indiretta è data dalla pubblicazione della notizia del rapimento da parte dei più grandi giornali internazionali: il bisogno di eroi liberi, che propugnino idee libere in oscuri regimi dittatoriali (come quello italiano), crea automaticamente bufale a cui le persone vogliono credere per indignarsi e così sentirsi meglio», segnala Tom MacMaster.
«Potrebbe essere una trovata per vendere un nuovo cibo per cani, non lo sappiamo ancora. Per ora, sul profilo di Facebook di Misos, Cane Antiberlusconiano, si possono leggere appelli ed illazioni in uguale misura: forse non è un labrador, ma un'adorabile yorkshire terrier eterosessuale, dice qualcuno; non è un cane, ma una tartaruga ninja ribelle che viveva nell'acquario di Minzolini e che ora si sta vendicando dileggiando le trovate estemporanee del padrone del suo ex padrone, scrivono altri», ci spiega il nostro esperto di viral marketing, l'immancabile Professor Brainstorming.

domenica 27 marzo 2011

I bloggers incroceranno le braccia

L'agitazione costante nel mondo dei bloggers, causata soprattutto dalle loro pessime condizioni di lavoro e dallo scarso riconoscimento per il loro grande apporto al progresso dell'umanità, è sfociata nella dichiarazione dello sciopero mondiale per il 31 aprile 2011.
Bloggers al potere... forse...

«Le rivendicazioni dei bloggers sono chiarissime: tutti avranno diritto ad avere come minimo cinquemila lettori al giorno, che sua sponte scriveranno un sacco di bei commenti brillanti per alimentare dibattiti significativi per la crescita culturale di tutti gli esseri umani del pianeta. Ovviamente, tale capacità di stimolo intellettuale verrà premiata con lauti contratti a tempo indeterminato presso le migliori radio, case discografiche, case di produzione e distribuzione cinematografica, giornali, riviste specializzate ed addirittura si parla di Focus», dichiara il leader indiscusso dei blogger italiani, L'intruso.
«Vi spiego le modalità dello sciopero: durante la giornata tutti i bloggers si accerteranno che non sia stato scritto nemmeno un post. A partire dalle cinque del pomeriggio, quando il successo dell'iniziativa potrebbe sembrare chiaro, tutti i blog del mondo pubblicheranno un post con la speranza segreta di essere gli unici a pubblicare qualcosa per captare così la maggior parte possibile di audience online. Ci sarà, quindi, una produzione record di post a livello mondiale proprio il giorno in cui non si dovrebbe scrivere neanche una linea», afferma circospetto il webmaster di www.therealblogger.com