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martedì 30 agosto 2011

Manovra Fake

La notizia rimbalzata oggi dall'Olanda ha dell'inverosimile: visto che nei Paesi Bassi non ci sono montagne, se ne costruiranno un po' di artificiali. L'idea della montagna artificiale (fake, direbbero negli States) ha scatenato la Dr.ssa Lagrana Quattrini, dell'Università di Cashville, che pensa di aver trovato la chiave di volta delle manovre finanziarie italiane. Ha deciso, quindi, di anticipare alcuni concetti che usciranno domani nell'editoriale del prestigioso Libero con la condizionale.
«L'uomo è in grado di creare cose dal nulla per soddisfare le proprie esigenze (anche le più impensabili o inverosimili, come le montagne in Olanda o le tasse sempre per i meno abbienti), cose che non dovrebbero esserci semplicemente perché non si dispone né del luogo né del momento adatto per metterle al mondo. È esattamente ciò che succede con le manovre finanziarie in Italia: i vertici di maggioranza ed i disegni di legge non sono leggi dello Stato, per cui non possono incidere sui diritti dei cittadini, ma se ne parla come se già fossero entrati in vigore non appena si partorisce una bozza di un qualsiasi provvedimento di natura economica».
«Se ne deduce che la tipica manovra finanziaria italiana è un fake, un falso di pessima fattura per tastare il polso di tutti gli individui capaci di azione sociale nel senso weberiano dell'espressione».
«Se si fa una manovra che ancora non è tale, in realtà, si parla di un argomento che non c'è: una finanziaria fake è il migliore esempio del fare politica all'italiana, visto che si tratta di introdurre soluzioni (per esempio, alla crisi) che saranno completamente diverse da quelle definitive (che, di sicuro, saranno anche più apocalittiche)».
Se la manovra non va alla montagna, creiamo la montagna
«D'altronde, è impossibile sapere a chi conviene realmente fare piaceri fino a quando gli attori sociali non esprimono le loro buone ragioni, lamentandosi del trattamento ricevuto in ogni nuovo provvedimento (il fatto che i sindacati si lamentino non vuole dire niente e non viene preso in considerazione, perché le lamentazioni sindacali sono previste nei loro statuti). La regola è semplice: una qualsiasi manovra ha bisogno di modifiche, se gli unici ad essere d'accordo sono Libero ed Il Giornale», ammonisce Lagrana, amica strettissima di Christine Lagarde, che forse le ha dato qualche dritta per scrivere qualcosa in materia di crisi economica in Italia (in particolare, in materia di "cose da non fare", del tipo "inventare manovre ogni due giorni con lo scopo di calmare i mercati, gli italiani, i ricchi, etc.").

lunedì 25 luglio 2011

Si può puffare di più

Dopo la minaccia di Lady Gaga ed Hello Kitty un nuovo pericolo incombe sull'umanità: la nuova alleanza tra Katy Perry e Puffetta. Pubblichiamo in anteprima l'editoriale di Vittoria Pagata Liberata, la direttrice di Libero con la condizionale (voci di corridoio affermano che sia l'alter ego femminile di Vittorio Feltri, ma sembra a dir poco offensivo accusare di travestitismo il direttore di un giornale serio come Libero: in realtà, si tratta di un progetto editoriale collegato con Libero con lo scopo di rappresentare l'aspetto più mondano di questo paradigma del giornalismo italiano), che ci spiega i legami tra gli adorabili esserini blu ed i "giovani incapaci di reagire".
Puffi 3D, molto 3D, anche troppo
«Molto presto nelle sale cinematografiche di tutto il mondo ci saranno i Puffi in 3D, le egualitarie creature blu, che tanto male hanno fatto alla più sana, virtuosa e viva ideologia liberista».
«Questi mostriciattoli comunisti torneranno ad invadere l'immaginario collettivo, mettendo a rischio l'integrità delle nuove generazioni: i giovani grazie al ritorno delle creazioni di Pejo potrebbero convertirsi in egoisti incapaci di reagire, pervasi dall'egotismo e dalla piu totale mancanza di solidarietà e spirito di sacrificio per gli altri pur di salvarsi dal Gargamella di turno o dalle grinfie di Birba. Riconoscendo che l'unione fa la forza, l'attitudine passiva dei Puffi, la perenne fuga dai pericoli, l'incapacità di sacrificare un Puffo Quattrocchi ed un Puffo Vanitoso (sicuramente i più antipatici) per salvaguardare l'intera specie fa di questi cartoni animati (o fumetti, o qualsiasi cosa essi siano) l'archetipo dei rammolliti pacifisti di sinistra, che in realtà vogliono arrivare alla salvezza senza mai essere propositivi nel senso di organizzare ed attaccare prima di essere colpiti dal nemico (sia esso un serial killer in una carneficina, un fantomatico terrorista o stato canaglia, un insieme di poveri, etc.)».
«Il fatto che una star internazionale come Katy Perry partecipi ad una nuova diffusione di questa annosa piaga vetero-marxista indica che vi è un piano per conquistare le nuove generazioni e far sì che si innamorino di un sistema comunitario, pressoché sovietico, che dovrebbe riportare l'attenzione sulla necessità di "fare comunità", come se un essere umano, purché ricco, non fosse capace da solo di sbrigarsela e di decidere il proprio destino, comprando sempre e comunque le "cose" semplicemente più care».
«Se tanto mi dà tanto, la doppiatrice italiana di Puffetta sarà la Serracchiani».

sabato 25 giugno 2011

Niente di nuovo sulle notizie

La FNSI ha proclamato uno sciopero per lunedì 26 giugno 2011, per cui non usciranno tutti i giornali a tiratura nazionale per un motivo molto semplice che si può evincere dallo scarno comunicato stampa: non uscirà nessun quotidiano perché non c'è nessuna vera notizia.
Si aspettano notizie dal fronte
«Parlare malissimo di Berlusconi», sostiene Zio Mario, direttore del noto La Cosa di Tutti«ormai non fa più notizia, visto che ci sono i gruppi su Facebook che sanno farlo anche piuttosto meglio di noi, me lo hanno detto anche Massimo Giannini ed Eugenio Scalfari».
«La verità è che il giornalismo è sempre stato così, una sensazione di eterno deja vu, ma ciò non vuol dire che le notizie siano sempre le stesse: l'importante è riuscire a dire le cose che vuole sentirsi l'editore, ossia la persona che investe soldi per "fare" notizie», spiega Gaio Sospeso Sallustio, direttore de Il Diario del Padrone.
«Grandi temi politici non possono essere trattati, visto il livello della politica in Italia: parlare, ad esempio, di guerra in relazione alla sua valenza costituzionale è una presa in giro visto che il mondo è pieno di guerre con i nostri militari che vi partecipano», denuncia Concetto di Sinistra, direttore de L'Umiltà.
«Effettivamente un giornale serio come il nostro è stufo di parlare di prostitute, logge più o meno massoniche, droga, criminalità, spazzatura: ai miei giornalisti sembra spesso di scrivere pezzi rap in stile gangsta» assevera Ramuccio De Bossoli, direttore del Corriere della Droga della Sera.
«Noi stiamo pensando comunque di uscire, visto che spesso non pubblichiamo nessuna notizia, limitandoci a gossip, insulti e complotti», afferma Vittoria Pagata, direttore de Libero con la Condizionale.