Visualizzazione post con etichetta finanza creativa. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta finanza creativa. Mostra tutti i post

sabato 17 settembre 2011

Pauperismo à la carte

Palazzi del Potere - Le dichiarazioni di Castelli sul politico povero hanno fatto scalpore ed hanno portato a ripensare il sistema fiscale per questi soggetti sfortunati, che danno la loro vita per la politica con il loro conseguente impove- rimento. Nella finanziaria si vuole introdurre una dispo- sizione speciale per innalzare la soglia di povertà per tutti i politici italiani di spicco, che guadagnino solo più di 130.000 euro all'anno (dichiarandoli, addirittura).
Questi poveri bambini sono figli di politici italiani
«Per i politici poveri sono già pronte una serie di sovvenzioni che garantiranno alcuni dei diritti fondamentali per i nostri rappresentanti parlamentari: un'escort (o trans, a seconda dei gusti) al giorno ed una raccomandazione per un impiego in una struttura pubblica a settimana. Per i politici che dichiarano una cifra che sia al di sotto di almeno il 50% della nuova soglia di povertà si è pensato ad una semplice esclusione dalle successive elezioni, perché si tratta di veri morti di fame che probabilmente non si sono mai dissetati di Veuve Clicquot, sparso sui seni turgidi di una giovane e disponibile donna, disposta a dare piacere in cambio di riceverne almeno uno, motivo più che sufficiente per non essere considerati degni di sedere in Parlamento», annuncia il Dr. Spendispandieffendi, esperto consulente del Mini- stero delle Finanze, che ha ricoperto già svariate cariche politiche, per cui rientrerebbe in questa nuova disciplina normativa.
«Oltre al voto di fiducia, abbiamo intenzione di fare una piccola modifica costituzionale che introduca anche il voto di povertà, unico strumento utile per far capire ai cittadini che in Parlamento siede una casta, quella dei veri paria italiani, i dalit parlamentari, troppo poveri per essere veri», dichiara il politico leghista Castelli.

mercoledì 14 settembre 2011

Bric-à-brac finanziario

São Paulo Bovespa - È proprio di oggi la notizia secondo la quale i paesi emergenti, i c.d. BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), vorrebbero dare una mano dal punto di vista economico ai paesi dell'Unione Europea in perenne crisi economica in un gesto di estrema generosità verso i paesi che li hanno colonizzati durante secoli.
Il futuro della finanza internazionale
La maggioranza dei paesi europei non l'ha presa benissimo, visto che si tratte- rebbe di un gesto un po' umiliante da par- te di ex-colonie.
I paesi BRAC (Bel- gio, Regno Unito, Austria e Cipro, che in realtà nasconde- rebbero dietro questi nomi di fantasia i paesi meglio conosciuti con la sigla PIGS o PIIGS, tra cui brilla l'Italia) non amano i paesi BRIC, o forse li hanno amati fino a quando non si sono del tutto emancipati.
Il loro portavoce, Trots Van Der Maloren, Commissario per gli Affari Europei Vari ed Eventuali, ha aperto uno spiraglio, dettando le proprie condizioni: «Il nostro è un piccolo comitato a carattere extra-ufficiale, il BRAC, che però ben rappresenta l'opinione orgogliosa dei paesi più sviluppati (a chiacchiere) del pianeta. Non potremo mai accettare aiuti economici di paesi più poveri (sarebbero le solite cianfrusaglie e collanine di conchiglie, mi fanno sapere i nostri esperti di commercio internazionale), una sorta di novello Bric-à-Brac (dopo anni di Brac à Bric, totalmente simulato, ma utile per appropriarsi delle risorse dei paesi più poveri, magari fomentando guerre civili a casaccio), ma potremmo comunque mettere in atto una fictio: invece di chiamarli aiuti, li chiameremo tributi. In realtà, un accenno di neocolonialismo sarebbe molto più importante dei soldi ricevuti (anche se non si possono rifiutare le ricchezze delle colonie, soprattutto se avvengono attraverso Western Union o Paypal): il Vecchio Continente tornerebbe a sentirsi al centro del mondo come quando razziava, uccideva ed evangelizzava a destra e a manca».

martedì 30 agosto 2011

Manovra Fake

La notizia rimbalzata oggi dall'Olanda ha dell'inverosimile: visto che nei Paesi Bassi non ci sono montagne, se ne costruiranno un po' di artificiali. L'idea della montagna artificiale (fake, direbbero negli States) ha scatenato la Dr.ssa Lagrana Quattrini, dell'Università di Cashville, che pensa di aver trovato la chiave di volta delle manovre finanziarie italiane. Ha deciso, quindi, di anticipare alcuni concetti che usciranno domani nell'editoriale del prestigioso Libero con la condizionale.
«L'uomo è in grado di creare cose dal nulla per soddisfare le proprie esigenze (anche le più impensabili o inverosimili, come le montagne in Olanda o le tasse sempre per i meno abbienti), cose che non dovrebbero esserci semplicemente perché non si dispone né del luogo né del momento adatto per metterle al mondo. È esattamente ciò che succede con le manovre finanziarie in Italia: i vertici di maggioranza ed i disegni di legge non sono leggi dello Stato, per cui non possono incidere sui diritti dei cittadini, ma se ne parla come se già fossero entrati in vigore non appena si partorisce una bozza di un qualsiasi provvedimento di natura economica».
«Se ne deduce che la tipica manovra finanziaria italiana è un fake, un falso di pessima fattura per tastare il polso di tutti gli individui capaci di azione sociale nel senso weberiano dell'espressione».
«Se si fa una manovra che ancora non è tale, in realtà, si parla di un argomento che non c'è: una finanziaria fake è il migliore esempio del fare politica all'italiana, visto che si tratta di introdurre soluzioni (per esempio, alla crisi) che saranno completamente diverse da quelle definitive (che, di sicuro, saranno anche più apocalittiche)».
Se la manovra non va alla montagna, creiamo la montagna
«D'altronde, è impossibile sapere a chi conviene realmente fare piaceri fino a quando gli attori sociali non esprimono le loro buone ragioni, lamentandosi del trattamento ricevuto in ogni nuovo provvedimento (il fatto che i sindacati si lamentino non vuole dire niente e non viene preso in considerazione, perché le lamentazioni sindacali sono previste nei loro statuti). La regola è semplice: una qualsiasi manovra ha bisogno di modifiche, se gli unici ad essere d'accordo sono Libero ed Il Giornale», ammonisce Lagrana, amica strettissima di Christine Lagarde, che forse le ha dato qualche dritta per scrivere qualcosa in materia di crisi economica in Italia (in particolare, in materia di "cose da non fare", del tipo "inventare manovre ogni due giorni con lo scopo di calmare i mercati, gli italiani, i ricchi, etc.").

lunedì 29 agosto 2011

Comuni ed articoli

L'odierno vertice di maggioranza ad Arcore ha avuto l'inestimabile pregio di salvare i comuni di meno di mille abitanti dalla scomparsa. La manovra finanziaria, però, non intendeva affatto cancellare località come Barolo o Portofino: c'era stato, infatti uno strano refuso, laddove l'espressione "i comuni", in realtà, si riferiva a "le comuni". Tali comunità autogestite, che fanno dell'autogoverno la bandiera dietro la quale nascondono la propria voglia di non fare niente per la società (tanto meno pagare le tasse), presto spariranno nel nulla dei loro assordanti colori psichedelici.
Visto che non c'è neanche una comune in Italia con più di mille abitanti, sarebbero state cancellate tutte con un colpo di spugna, apportando all'erario incommensurabili benefici come i raccolti di pomodori e zucchine dell'ultima estate, seminati da qualsiasi comunità autogestita italiana. Inoltre, tali cittadini italiani torneranno a vivere una "vita normale", convertendosi in ulteriori soggetti su cui esercitare una certa pressione fiscale (che, in ogni caso, dipende dal livello di ricchezza, e non ci si riferisce esattamente alla ricchezza spirituale).
Il consulente più in gamba del Ministero del Tesoro, il Dr. Spendispandieffendi, ci ha dato la sua lapidaria opinione.
Anche comuni così spariranno
«Tutti i comuni sanno creare ricchezza con lo scambio clientelare di voti e favori, le comuni non sanno neanche cosa sia la ricchezza: saranno soppresse per il brutto esempio che danno, non si può più permettere ai giorni nostri lo sfacelo della cultura comunitaria, hippie, del farsi le canne senza pagare con le piantine che hai seminato da solo», afferma il consulente esterno, che guadagnerà (magari in nero, forse con fattura o più semplicemente ottenendo una quota di un appartamento al centro) per questa frase qualunquista dai 1.300 ai 2.750 euro.

venerdì 5 agosto 2011

Crisi Last Minute

La crisi finanziaria sta fustigando buona parte del mondo occidentale: ogni giorno è più nero di quello precedente, i titoli di Stato affondano, le Borse annaspano bruciando miliardi di euro. La soluzione è lastestminute.it, il sito che non aggiorna in tempo reale i dettagli degli alti e bassi dell'economia mondiale, ma li anticipa. Il suo creatore, Cris I. Maledetta, ce ne illustra il funzionamento.
La crisi peggiore è sempre l'ultima
«Sul sito si possono trovare le ultimissime offerte in materia di crisi», dice Cris.
«Pochi principi della psicostoria ci aiutano a capire bene come funziona la società per poter anticiparne l'evoluzione. Tramite semplici equazioni possiamo calcolare la seguente crisi ed offrirla al miglior prezzo a tutti quelli che vogliono comprarla. Ma andiamo per ordine».
«La formula semplificata per capire il meccanismo di qualsiasi crisi è C = SxT/I (dove C sta per Crisi, S sta per Soldi, T sta per Tempo ed I per Ingordigia; quindi, la Crisi è uguale ai Soldi disponibili per il Tempo in cui ci troviamo, il tutto fratto l'Ingordigia della società in cui si vive). Laddove diminuiscano i Soldi o aumenti l'Ingordigia, la Crisi assume un valore più alto, che può arrivare anche all'infinito. Ovviamente ci sono tante altre variabili, che complicano l'equazione, ma fanno parte del nostro know how, che il mondo non è ancora pronto a conoscere: basti dire che la stessa Ingordigia è un parametro difficilmente calcolabile, visto che ci sono fin troppi soggetti coinvolti».
«Comprare la prossima crisi, poi, è possibile: una volta prevista, ci sono tanti possibili acquirenti come Stati, multinazionali, banche, speculatori e giornali di gossip, che hanno interesse ad ottenere l'anteprima sulla successiva crisi non solo per prevenirla, ma anche per ricattare tutti gli altri soggetti interessati alla stessa. Ad esempio, la previsione sulla prossima crisi del calcio italiano è stata venduta due giorni fa a Moggi, che però non ha voluto spiegare come la utilizzerà».
«Nel sito, in cui gira in loop una canzone dei Bluvertigo ("sto vivendo una crisi e una crisi c'è sempre ogni volta che qualcosa non va"), ci sono anche link a santoni ed ai vari siti dei Ministeri delle Finanze di tutto il mondo per tutti quelli che cerchino soluzioni meno scientifiche a qualsiasi tipo di crisi, senza considerare che tutte le nostre offerte sono molto più economiche per le tasche dei comuni cittadini: ognuno può permettersi di comprare la prossima crisi per affrontarla al meglio».

sabato 16 luglio 2011

Ticket contro l'Obamageddon

Obama è alle strette, visto che si avvicina per la sua amministrazione il momento del default, che proprio in questi giorni non ha esitato a definire come un Armageddon, una vera e propria fine del mondo. La grande idea della reintroduzione dei ticket sembra, però, potersi trasformare nell'asso nella manica del presidente Usa.
Ha vinto un Nobel, saprà fare soldi?





«Dall'altro ieri è allo studio la possibilità di creare una specie di rimborso una tantum delle spese militari dei poveri Stati Uniti d'America, il Freedom Ticket, un ticket internazionale che tutti dovranno pagare agli USA per mantenere intatti i valori della comunità internazionale che gli Usa difendono da anni con le armi che producono, facendo guerre a destra e a manca», commenta Moneymaker Threemountains, il miglior consulente del presidente in materia economica, «abbiamo preso ispirazione dall'ultima manovra italiana e dall'operato del brillante Ministro Tremonti».
«Ogni volta che bombardiamo un paese nemico, governato da dittatori nemici, che forse ospita terroristi nemici (ovviamente il concetto di nemico va contestualizzato a seconda dell'epoca in cui si vive), tutti i paesi della NATO dovranno darci 100 milioni di dollari ciascuno, visto che il nostro intervento garantisce la loro libertà. Da domani iniziamo con gli arretrati, così potremmo raccogliere i soldi per ripianare il debito Usa e magari invadere buona parte dell'Asia», conclude Threemountains.
«Non bisogna accettare questo ricatto! Anni di cattiva gestione dei soldi pubblici non devono essere risanati dall'intervento delle vittime della stessa. Interverremo facendo saltare il sistema informatico con il quale tutti gli stati cercheranno di pagare attraverso Western Union o PayPal», si può leggere in una pagina criptata di Wikileaks e/o Anonymous.

martedì 28 giugno 2011

Manovra economica per tutti

In questi giorni si è fatto un gran parlare della manovra economica, ma non era ancora venuta a galla la grande idea del ministro Tremonti.
L'offerta scade il 31 giugno 2011
«Pochi giorni fa ero a Palazzo Grazioli, dove c'erano alcuni colleghi di partito, ma anche membri del governo che erano davanti al monitor di un pc», racconta la solita fonte ben informata, riportando le parole di Tremonti, «per comprare online delle prostitute o, in mancanza, delle bambole gonfiabili».
«Cercando delle offerte, si sono imbattuti in uno dei tanti siti di acquisto collettivo o social shopping, in cui si possono ottenere grandissimi sconti su beni e servizi, purché le offerte siano sottoscritte da un determinato numero di utenti: mi si è accesa la lampadina».
«Ho contattato i responsabili di Groupon e Groupalia, i siti più importanti in Italia, per proporre loro un'offerta: comprare la finanziaria».
«I calcoli sono facili: la manovra dovrebbe essere da 47 miliardi di euro, mentre la popolazione italiana è di circa 60 milioni di abitanti, per cui basterà che ogni cittadino italiano compri una quota da 783,33 (periodico) euro per avere i privilegi della grande Offerta Italia».
«Tale offerta dà diritto a costruire 10 metri quadrati abusivi in qualsiasi territorio demaniale (più persone insieme possono costruire, quindi, parcheggi enormi o centri commerciali), ad un bonus di 10 punti della patente ed alla soppressione di un qualsiasi processo penale a carico (indipendentemente dal reato commesso) al sottoscrivere almeno dieci quote».
«In barba alla riforma fiscale, quello che può sembrare un prelievo fiscale una tantum è in realtà un modo per godere dei vantaggi di far parte di un grande paese come l'Italia, in cui la legalità viene reinventata ogni giorno al fine di far quadrare i conti».

sabato 7 maggio 2011

Tutto in vendita

È già pronto un ulteriore Decreto di (Sotto)Sviluppo, che darà un ulteriore dimostrazione di finanza creativa dopo la vendita in incognito delle spiagge italiane. 
Fittasi o vendesi, no?
«La concessione di beni demaniali presto sarà una moda in tutta Europa», dice un abate di Mont-Saint-Michel, che ci ha inviato un'email per provare a venderci l'isola.
«Abbiamo pensato al patrimonio culturale italiano, che all'estero ci invidiano in tanti, come risorsa da monetizzare grazie a parziali, indolori e piccole privatizzazioni», ci informa uno dei migliori esperti del Ministero del Tesoro, il Dr. Spendispandieffendi. 
«Tutte le più grandi opere della letteratura italiana, per esempio, ci sono già state chieste da Endemol per trasformarle in reality o in format televisivi dal successo mondiale, mentre le bellezze archeologiche di Pompei o Roma sono molto gettonate in Giappone, dove i giapponesi non vedono l'ora di risparmiarsi ore ed ore di aereo per fare una foto della fontana di Trevi nel cuore di Tokyo».