domenica 31 luglio 2011

Dittatori Panini

In attesa dell'album delle figurine della Serie A 2011/2012 la Panini ha deciso di lanciare una brillantissima iniziativa editoriale, che racchiuderà in un unico album l'intera storia dell'umanità attraverso la collezione delle immagini di tutti i dittatori di qualsiasi epoca.
Ce ne sarà sempre uno nuovo
«I bambini ne sanno veramente poco della storia», spiega Celò Tutte (battezzato così da un grande amante di album dei calciatori: doveva diventare un esperto di figurine).
«Grazie agli adesivi raffiguranti gli uomini più cattivi del passato si capisce qualcosa di più su cosa voglia dire essere un dittatore presente o futuro: fare collezione di Hitler e Stalin non è divertente, tutti sanno come va a finire. Tra l'altro, le nuove figurine, oltre ad essere raccolte in un classico album, potranno essere utilizzate anche in un gioco di ruolo allo stile delle carte Magic: i vecchi dittatori hanno poteri magici di attacco e di difesa, che risultano inferiori a quelli attuali».
«Sono proprio le figurine con i dittatori nuovi quelle più difficili da trovare senza contare una serie lunga di immagini di statisti che vengono considerati dittatori a seconda di vari fattori: Berlusconi formalmente non lo è, ma qualcuno già chiede che venga incluso nella collezione (non si saprebbe ancora, però, quale tipo di potere assegnargli)».
«Per i dittatori in bilico (per problemi di salute come Fidel Castro e Chavez o per problemi di scarso attaccamento del popolo nei loro confronti come Gheddafi) è stato pensato un sistema veramente innovativo: i loro poteri variano a seconda delle notizie di tg e giornali».
«Il valore di una figurina cresce esponenzialmente nel caso in cui il dittatore nella vita reale si dimostri sanguinario: la figurina di Bashar al-Asad va per la maggiore in questo momento, visto che sta assumendo un potere di distruzione disumano», ci dà un taglio Celò, correndo via non si sa bene dove, agitando le carte, gli adesivi ed i dadi che ha tra le mani.

Mondiali di calcio 2026

Dopo i sorteggi per la fase di qualificazione al Mondiale di calcio di Brasile 2014 ed i trionfi delle candidature di Russia 2018 e Qatar 2022, è già iniziata la rincorsa per la sede del Mondiale FIFA 2026. La prima candidatura trapelata è quelle della Ricconia, un paese che verrà fondato solo ed esclusivamente a seguito dell'assegnazione della rassegna iridata. Ce ne parla il portavoce, Eurito Van Sfondatissen de Solden.
Chi avrà i soldi per vincerla?
«Se li hanno dati a Russia e Qatar, non capisco perché non si dovrebbe darli anche a noi, i noti Ricconi, popolazione che dà lustro alla Terra da secoli», illustra Eurito.
«Grazie all'appoggio di onlus come l'FMI e di alcuni hedge funds solidali compreremo terreni nei punti più strategici del pianeta per costruirci gli stadi, gli aeroporti, gli hotel e tutte le altre cose per fare una manifestazione sportiva di grande livello. Avendo il territorio, saremo in possesso del primo elemento per fondare il nuovo stato (gli altri due elementi, popolo e sovranità, risultano piuttosto inutili): così avremo polizia ed esercito per garantire l'ordine, anche se in un paese liberale come il nostro non ci saranno né leggi né Costituzione, visto che ogni persona con il portafogli pieno sarà benvenuta e libera di fare quello che vuole. I poveri facinorosi non avranno così diritti e sarà più facile il discorso dell'ordine pubblico».
«La partita inaugurale sarà alle isole Cayman, la finale sarà ad Arcore».
«Visto che saremo il paese ospitante, dovremo anche approntare una nazionale all'altezza: l'allenatore sarà ovviamente Silvio Berlusconi, qualificato non solo grazie al suo patrimonio, ma anche a causa della sua esperienza in campo calcistico (fa la formazione del Milan da anni con risultati vincenti). I calciatori li otterremo grazie ad un procedimento di nazionalizzazione ad hoc: pagandoli fior di quattrini, saranno disposti a rinunciare al loro passaporto ed entreranno a far parte a pieno titolo della popolazione riccona. Il nostro DSS (Direttore Strategie Sotterranee) sarà Luciano Moggi. Il Mondiale non è solo un evento da organizzare, ma anche da vincere, mica siamo il Sudafrica».
«Tra i nostri patrocinatori avremo evasori di lungo corso, mafie, narcotrafficanti, banchieri e tutti quelli che vogliano garantire un appoggio economico a quello che sarà il primo Mondiale di Calcio dove i soldi saranno evidentemente al di sopra di ogni altra cosa», conclude l'amabile De Solden.

sabato 30 luglio 2011

Non c'è tempo per i debiti

L'Obamageddon finanziario si avvicina, il default è alle porte: ciò che realmente manca ad Obama per risolvere questa spinosa situazione è il tempo, l'elemento necessario a mettere tutto a posto anche se "le temps détruit tout".
I suoi migliori consulenti in materia finanziaria, J. Nomoney e Q. Notime, coadiuvati dal Prof. K. Noproblems, stanno tirando fuori idee su idee per scongiurare il fallimento Usa.
In primo luogo, visti tutti gli aiuti dati alle banche, ora si pensa di ottenere finalmente qualcosa in cambio: il governo statunitense pensa di farsi restituire tutti i soldi investiti nei vari salvataggi di ogni tipo di banca privata, chiedendo al settore bancario di controllare tutte le banche del tempo per ottenere un numero considerevole di ore da reinvestire nelle trattative per innalzare per l'ennesima volta il "tetto legale del debito".
Il tempo si scioglie, diventando l'unico vero bene di lusso
Si è pensato anche a comprare orologi, clessidre e tutti gli altri strumenti di misurazione del tempo per far sí che nessuno sia più in grado di sapere che ora sia; anche se è allo studio la possibilità di impadronirsi delle stesse unità di misura del tempo (OreMinutiSecondi) per togliere qualsiasi punto di riferimento temporale agli esseri umani, che quindi continuerebbero ad indebitarsi indefinitamente per il solo fatto dell'inesistenza del tempo (in una riedizione infinita della favola della cicala e della formica nella versione di Jean de la Fontaine).
In ultima istanza, si pensa anche all'instaurazione della legge marziale per obbligare tutti i cittadini Usa a "regalare" un bel numero di ore (che tecnicamente verrebbero requisite) della loro vita al Governo federale.
"Sento che non c'è tempo e allora un po' più in fretta farò, cercando di non lasciarmi prendere dalla solita ansia, bloccarsi non si può, cerco un nuovo contatto un po' più di controllo su quel che sto vivendo, è il  presente che mi sfugge dalle mani, ma io non mi sottraggo o almeno ci sto provando", è quello che canticchia Barack da giorni, quasi ossessionato, ripetendo "Cerco tiempo e nun ce ne sta...".

venerdì 29 luglio 2011

Patente da vero italiano

Entra in vigore (forse) il famoso Accordo di integrazione tra lo straniero e lo stato, approvato ieri dal Consiglio dei Ministri, che introduce finalmente il celebre permesso di soggiorno a punti. Ci sono state alcune piccole modifiche che ci illustrerà bene Nigra Manderlay, la consulente di immigrazione e modernità del Governo.
La patente sarà in bianco e nero
«Abbiamo deciso di introdurre permessi di soggiorno di diverse tipologie, così come avviene per la patente di guida, che tra l'altro ha in fondo lo stesso meccanismo di fondo, cioè ricevere qualcosa con la promessa di togliertela se non fai come ti dico io (o se non rispetti la legge)», spiega Nigra.
«La differenza tra donne ed uomini, giovani ed adulti, belli e brutti, vengono riflesse in modo fedele nei vari tipi di patente da vero italiano, così come è facile riscontrare quanto sia diverso guidare uno scooter ed un camion».
«La Patente Giovane, ad esempio, è un documento indirizzato ai futuri italiani: l'esame da sostenere si baserà su due materie, ossia i reality (dimostrando di muoversi come quelli di Uomini e Donne, di conoscere le gesta di tutti i partecipanti del Grande Fratello e di essere fan di Amici ed ogni altro talent show) ed il linguaggio giovanile (evidenziata dal fatto di scrivere "che" con la forma già riconosciuta nei migliori forum, ossia "ke", senza considerare altri must come "ci 6", "cmq", "nn", "xò" e tanti altri ancora: riprodurre il linguaggio sms sarà presto la chiave per comunicare con un cittadino italiano dai 13 ai 32 anni, anche se non è un bimbominkia)».
«La Patente Bar Sport sarà il documento standard per i giovani uomini, che devono saper snocciolare i nomi di tutti i calciatori della Serie A con i moduli delle rispettive squadre. L'abc per discutere di calcio va integrato da cori da stadio (possibilmente offensivi e/o razzisti) e dall'avere un account attivo sulla Gazzetta dello Sport, fondamentale per dare la propria opinione, anche online, su qualsiasi tipo di sport, anche uno qualsiasi di cui non si sa assolutamente niente (metti il curling). In ogni caso, per ottenere il prezioso documento sarà di aiuto una certa somiglianza con Eto'o o Robinho».«»
«La Patente Bella Topa, infine, sarà alla portata di tutte le giovani immigrate che vogliono risiedere stabilmente in Italia, dando solo il meglio di se stesse a tutti i cittadini italiani in grado di permetterselo», conclude la Manderlay.

giovedì 28 luglio 2011

Enlarge your trial

Domani sarà discusso in Senato il DDL 2567, che originariamente era una modifica del Codice di Procedura Penale (che avrebbe dovuto marcare l'inapplicabilità del giudizio abbreviato a tutti i delitti puniti con la pena dell'ergastolo), che si è trasformata in qualcosa di più dopo le modifiche alla Camera, che sono state sottolineate dal fatto che il Governo ha posto la fiducia sulla votazione di domani mattina. In termini tecnici, si vuole riscrivere l'articolo 190 C.P.P. nel senso di dare una maggiore libertà all'imputato (ed al suo avvocato difensore) quando si tratta di introdurre le prove nel processo penale (con la possibilità, addirittura, di interrogare da solo i testimoni o l'eventuale persona offesa dal reato); in parole povere, si vuole dare la possibilità di allungare una lista testi ad libitum, trasformando un processo in un iter quasi infinito.
Dopo mesi parlando di processo breve, ora si parla di processo lungo: ciò è dovuto all'arrivo di un prodotto che ha sconvolto la vita di molti parlamentari, "Enlarge your Trial".
Orsacchiotti allungando cose
«È una vera chicca, un prodotto speciale per l'Italia», illustra Willy Largerprick.
«Nel vostro paese è veramente importante la lungaggine, che tutto sia tirato per le lunghe, che il rotolo di carta igienica o di carta da cucina sia infinitamente lungo: ho solo sfruttato una necessità latente ed inventato un prodotto in grado allungare qualsiasi processo, iter, procedimento o prassi con un risultato garantito nel 100% dei casi».
«Da quando ho iniziato a mandare e-mail al Parlamento italiano, poi, si è scatenata una vera ridda di voci su questo prodotto nelle alte sfere dei salotti romani: forse il fatto di non leggere almeno il titolo dell'email, confondendo la parola inglese trial (processo) con la parola inglese penis (termine di difficile traduzione), ha causato grandi aspettative. Ora tutti vogliono allungare tutto, ma non si sa bene come: in fondo, il mio "Allungaprocesso" è come quella legge ad personam che ognuno di noi ha sempre voluto per se stesso».
In una vera casta servono segni di riconoscimento
«Per i primi cento che inviano un assegno in bianco a wl@enlargeyourtrial.com c'è in omaggio anche una bella copertunica, un nuovo articolo che permette di sentirsi come uno della casta (vestito come un appartenente ad una setta colorata), ma con l'eleganza di una tunica ed il calduccio di una coperta», avvisa Willy.

mercoledì 27 luglio 2011

Bikini oro nero

Il Giornale del Lusso riporta l'attenzione sulla moda mare 2011, pubblicando un'inchiesta estiva del Dr. Bling-Bling, cattedratico dell'Università del Lusso, sulle nuove tendenze in materia dei più bei bikini. Argent Alapage, celebre stilista francese, ha creato un originale due pezzi (alla portata di pochissime tasche), fatto esclusivamente di petrolio, che è stato presentato proprio in una sfilata presso la facoltà diretta dal Dr. Bling-Bling, il prestigioso dipartimento di Soldologia e Sboronologia Applicata.
All'ultimo grido... dell'ambiente
«L'oro nero risalta alla perfezione sui corpi abbronzati delle belle e giovani donne da cui bisogna sempre farsi accompagnare», illustra Argent.
«Questo prodotto di alta moda, vera haute couture da spiaggia, questo bene di lusso esasperato non avrà un prezzo standard, che invece dipenderà dalle oscillazioni del valore del barile di greggio, nonché dall'ispirazione dello stilista nel disegnare gli schizzi che poi dovranno essere applicati dalla cliente».
«Il petrolio doveva sbarcare prima o poi nel mondo della moda per il suo valore come materia prima. Bisogna poi ricordare che non c'è niente di più esclusivo di inquinare spiagge paradisiache, mai toccate da plebei sversamenti di greggio, sprecato sulle coste di una località marittima qualsiasi, quando potrebbe decorare il corpo di una jolie gonzesse presque gratuite», chiosano Argent e Bling-Bling.

Disco App per Björk

Dopo la notizia dell'uscita del brano Crystalline e del prossimo album Biophilia di Björk come app a pagamento con la quale gli utenti ed i fan potranno giochicchiare con la musica dell'originale artista islandese (scomponendo e ricomponendone i pezzi mentre si "viaggia" attraverso suggestive immagini tridmensionali) una grande firma dell'intrattenimento online, la prestigiosa Fankazzescion Entertainment (piccola società tutta italiana dietro la quale si nasconde un immenso genio factotum, Picci Azzeccato: il soprannome è il tenero diminutivo di Pierluigi, ma anche un ossequio all'abbreviazione di personal computer) ha deciso di prendere la palla al balzo per lanciare un po' di app creative.
Il tipico caos di Björk, fatto app
«Eh, già, non, qua, va, ma sono solo alcuni dei monosillabi di cui si compongono spesso le canzoni di Vasco Rossi», spiega Picci.
«Con la nuova Vasco App-Ez-Zi ogni fan può comporre il pezzo che avrebbe sempre voluto sentire, aggiungendo un bel riff di chitarra a caso per dare alla proprio canzone una parvenza rock».
«A partire da domani, oltre all'app del Blasco, sarà disponibile anche un prodotto ancora più creativo. Si chiamerà Italian Pop App-osta e permetterà di mischiare, ad esempio, le vocali nasali di Eros Ramazzotti, parole incomprensibili pronunciate a caso da Tiziano Ferro e l'evidente sigmatismo di Jovanotti per far sì che ogni utente possa riscrivere la storia della musica leggere italiana al modico prezzo di 3,99 euro», conclude il piccolo geek con un grande fiuto per gli affari (la metà del suo mostruoso patrimonio viene dalla sua prima app, quella che trasformava un iPad in uno skateboard).

martedì 26 luglio 2011

Reconquista criminale

A European Declaration of Independence - 2083 non è l'unico memorial scritto da Anders Behring Breivik, visto che un testo ben più pericoloso è stato ritrovato ed occultato dagli inquirenti per evitare ripercussioni a livello mondiale. Si tratta di Brand New Reconquista, una sorta di vademecum elaborato dal serial killer biondo a partire da qualche frase sconclusionata di Borghezio, che a sua volta ha forse rielaborato alcuni dogmi della Jeune Europe. La nostra spia internazionale, nome in codice Hans Vos Tricazzen, ce ne ha procurato una copia, per cui non si poteva fare a meno di pubblicare alcuni estratti, ça va sans dire. La carriera politica del parlamentare europeo leghista ha ispirato molti passaggi.
C'è qualcosa che li accomuna?
«L'Europa ha bisogno di un ordine nuovo e con tanta gente che si diverte ad alimentare il caos insano della socialdemocrazia sarà complicato rifondare la società moderna dalle fondamenta: mi sembra a dir poco ovvio che le brillanti idee dell'eugenetica rapprensentino un cammino troppo lungo da percorrere (anche se, essendo alto e biondo, sarei stato obbligato ad accoppiarmi con molte belle scandinave, alte, bionde, formose e gratuite), per cui l'unica opzione possibile è lo sterminio sistematico del diverso».
«La definizione di "diverso" è semplice: chi non è un bel biondone cristiano. Da questa profonda premessa ideologica è facile capire quale sia la vera missione da portare a termine: la reconquista dei territori finiti nelle perfide mani dei non biondi».
«Le tinture per capelli non saranno un ostacolo: la ricrescita potrà solo ritardare lo sterminio sistematico dei nemici di una società pulita, cristiana, piena di valori ed armi. Non sarà una crociata: sarà costruire la società  sulla base degli orientamenti del Ritorno a Pompei della Nothomb, senza più stati, né nemici, un solo genere umano omogeneo grazie alla precedente pulizia: sopravvivranno solo i più forti, i più biondi, i più cristiani (essere castano chiaro ed andare sempre a messa potrebbe non essere sufficiente, se non si dispone di un buon capitale, di molte armi, di qualche organizzazione criminale e di un altra serie di eccezioni che elaborerò quando avrò meno da fare: la palestra e la chiesa mi sottraggono tempo ed energia)».
«Ciò che realmente mi sta a cuore è che in futuro tutti possano andare in giro con polo Lacoste, i cui colori sobri sono difficili da abbinare con una pelle che non sia bianca. È da escludere anche che un capo di abbigliamento così fine e caro possa piacere alla sciatta gente di sinistra (motivo in più per includerla nell'insieme dei soggetti da eliminare)».
Vista la citazione della Nothomb, abbiamo deciso di passarle il testo per avere un suo parere. «Fi», ci ha fatto sapere Amélie.

lunedì 25 luglio 2011

Si può puffare di più

Dopo la minaccia di Lady Gaga ed Hello Kitty un nuovo pericolo incombe sull'umanità: la nuova alleanza tra Katy Perry e Puffetta. Pubblichiamo in anteprima l'editoriale di Vittoria Pagata Liberata, la direttrice di Libero con la condizionale (voci di corridoio affermano che sia l'alter ego femminile di Vittorio Feltri, ma sembra a dir poco offensivo accusare di travestitismo il direttore di un giornale serio come Libero: in realtà, si tratta di un progetto editoriale collegato con Libero con lo scopo di rappresentare l'aspetto più mondano di questo paradigma del giornalismo italiano), che ci spiega i legami tra gli adorabili esserini blu ed i "giovani incapaci di reagire".
Puffi 3D, molto 3D, anche troppo
«Molto presto nelle sale cinematografiche di tutto il mondo ci saranno i Puffi in 3D, le egualitarie creature blu, che tanto male hanno fatto alla più sana, virtuosa e viva ideologia liberista».
«Questi mostriciattoli comunisti torneranno ad invadere l'immaginario collettivo, mettendo a rischio l'integrità delle nuove generazioni: i giovani grazie al ritorno delle creazioni di Pejo potrebbero convertirsi in egoisti incapaci di reagire, pervasi dall'egotismo e dalla piu totale mancanza di solidarietà e spirito di sacrificio per gli altri pur di salvarsi dal Gargamella di turno o dalle grinfie di Birba. Riconoscendo che l'unione fa la forza, l'attitudine passiva dei Puffi, la perenne fuga dai pericoli, l'incapacità di sacrificare un Puffo Quattrocchi ed un Puffo Vanitoso (sicuramente i più antipatici) per salvaguardare l'intera specie fa di questi cartoni animati (o fumetti, o qualsiasi cosa essi siano) l'archetipo dei rammolliti pacifisti di sinistra, che in realtà vogliono arrivare alla salvezza senza mai essere propositivi nel senso di organizzare ed attaccare prima di essere colpiti dal nemico (sia esso un serial killer in una carneficina, un fantomatico terrorista o stato canaglia, un insieme di poveri, etc.)».
«Il fatto che una star internazionale come Katy Perry partecipi ad una nuova diffusione di questa annosa piaga vetero-marxista indica che vi è un piano per conquistare le nuove generazioni e far sì che si innamorino di un sistema comunitario, pressoché sovietico, che dovrebbe riportare l'attenzione sulla necessità di "fare comunità", come se un essere umano, purché ricco, non fosse capace da solo di sbrigarsela e di decidere il proprio destino, comprando sempre e comunque le "cose" semplicemente più care».
«Se tanto mi dà tanto, la doppiatrice italiana di Puffetta sarà la Serracchiani».

domenica 24 luglio 2011

Il vero deficit italiano

Domani, sulle pagine dell'Independiente, il più prestigioso quotidiano sudamericano, appariranno (forse) i risultati di un'inchiesta, corredata da contestuali sondaggi, condotta dalla Sticaxissocietà specializzata in sondaggi, exit polls ed altri studi di dubbi credibilità, creata solo due anni fa dallo spagnolo José María Jesús Sondeos e dallo statunitense canadese Joseph Mary Jesus Polls, grandi specialisti in materia di analisi sociali di paesi altrui.
Onesta intellettuale... o no?
«In Italia, sì, manca l'onesta intellettuale, il paese ne è totalmente sprovvisto», racconta José, anticipando i temi più complessi dell'inchiesta, «alla domanda "Pensi che il mondo sarebbe un posto migliore se tutti gli altri esseri umani fossero come te?", il 100% degli intervistati ha risposto di sì. È un risultato impressionante anche e soprattutto perché il campione su cui è stata condotta l'indagine è dato da un bacino di ben 50.000 persone di tutte le estrazioni sociali (abbiamo incluso nel nostro sondaggio non solo tutti i parlamentari italiani nonché altri esponenti politici di grande rilievo nazionale o locale, ma anche molti integranti della popolazione carceraria: abbiamo avuto seri problemi con i dati ottenuti, perché a volte si sovrapponevano soggetti di ceti e classi che, in un primo momento, dovevano essere separati)».
«Visto la situazione del Bel paese, non ce l'aspettavamo: si capisce che il partito al governo voglia ripulire la sua immagine, proclamandosi "Partito degli Onesti", fa parte della retorica politica, ma in nessun momento ci si attendeva che la quasi totalità della popolazione italiana non sappia riconoscere che c'è qualcosa che non va nel paese, nelle persone, nelle relazioni interpersonali, negli ambienti di lavoro, etc.», conclude un angosciato Joseph.

Abbasso il Club 27

La morte di Amy Winehouse ha sconvolto tutte le persone che sentono la musica invece di ascoltarla. Ovviamente entrerà a far parte di pieno diritto del celebre Forever Club 27, l'insieme di grandi artisti musicali deceduti all'età di 27 anni, tutti in strane circostanze. Si unisce, suo malgrado, alla maledizione che ha colpito artisti del calibro di Jim Morrison, Kurt Cobain, Janis Joplin, Jimi Hendrix e Brian Jones
Chi ha fatto fuori la povera Amy?
«Oggi si è deciso di investigare sul serio», dichiara il Colonnello Sgamotutto, chiamato ormai ogni volta che c'è da scoprire una verità  molto ma molto scomoda, che sarà stavolta a capo di una vitale operazione di contrasto al decesso di artisti ventisettenni, Abbasso il Club 27.
«Ci sono due filoni investigativi, che riconducono a due diverse associazioni segrete: l'ASTA e la RIAA», ci spiega l'ufficiale specializzato nello scoprire cosa ci sia dietro ai complotti, «l'ASTA (Artisti Senza Talento Alcuno) è un'antica associazione che tutela gli interessi di cantanti e musicisti, che riescono ad affermarsi grazie a cause estranee al loro valore artistico (alcuni indizi ci portano ad affermare che sia dietro i talent show di tutto il mondo). Tale inutile combriccola ucciderebbe ogni tanto qualche artista che non ha voluto associarsi all'ASTA, semplicemente perché dotato di talento. L'invidia ed il bieco calcolo (fare fuori un artista talentuoso e maledetto restituisce l'affetto della gente ad artisti un po' più mainstream) sono i principali moventi. Nonostante non si abbiano prove certe dell'esistenza dell'ASTA, almeno si hanno indizi probanti come la lunga carriera di Vasco Rossi».
«Per quanto riguarda la fantomatica RIAA (Ricottari dell'Industria musicale Associati agli Amanti della brutta musica) avremo chiaro il movente: vendere Best of con canzoni inedite, cover, duetti (anche virtuali) ed ogni altro tipo di registrazione con qualsiasi valore musicale di un artista deceduto: il mercato del feticismo musicale non è mai troppo in crisi, come quello del lusso».
«In ogni caso, R.I.P. Amy: cercheremo di proteggere la sua erede naturale, Selah Sue, che attualmente ha già 22 anni», chiosa Sgamotutto.

sabato 23 luglio 2011

Barbie orfana

È morto il papà della Barbie. Ne danno il triste annuncio la figlia Barbara Millicent Roberts, il genero Ken (Carson), una serie infinite di bambole imparentate con Barbie e tanti altri giocattoi Mattel. Anche se il suo cognome potrebbe suggerire una personalità da maneggino maneggione manesco dalle mani lunghe, un po' alla Joe Jackson per capirci, Barbie ha voluto sfatare questo mito in una breve intervista.
Bella famiglia di plastica
«Mi mancherà quasi come un vero padre: un uomo lungimirante come lui nasce ogni cent'anni», afferma la bambola bionda.
«Mi ha suggerito un bel po' di mestieri e grazie a lui ed alla mia intelligenza (anche se non bisogna dimenticare la mia avvenenza) sono riuscita a farli tutti, guadagnandomi la vita onestamente: ora non so proprio cosa ne sarà di me».
«Pochi minuti fa, però, ho ricevuto una telefonata: un tale Belluscone (non so se ho capito bene il suo nome) mi ha proposto di andare in Italia per svolgere tante nuove attività come Barbie meretrice, Barbie velina, Barbie deputata, Barbie giornalista de Il Giornale, Barbie ministro, ma la lista sarebbe ancora lunghissima».
«Dovrò elaborare il lutto prima: penso che mi dedicherò al piano Barbie Killer che avevano pensato per me Elliot e Ruth, papà e mamma, cioè eliminare una volta per tutte, le Bratz, che hanno portato ad una vera decadenza dei costumi tra le bambine di tutto il mondo in spregio dei valori che io promuovo da decenni come una certa predilezione per la convivenza a scapito del matrimonio,  un attaccamento morboso alle cose materiali, uno spietato consumismo ed una volubilità sociale da fare invidia ad un CEO di una qualsiasi multinazionale, banca d'affari o agenzia di rating».

venerdì 22 luglio 2011

Pianissimo Marshall

Proprio ieri i leader d'Europa hanno deciso di salvare (definitivamente?) la Grecia con un massiccio piano di aiuti, paragonabile al mitico E.R.P., che ha risollevato il Vecchio Continente dopo la Seconda Guerra Mondiale. Ovviamente le banche (e tutti gli altri tipi di entità private) interverranno solo volontariamente nelle operazioni di salvataggio, mentre il fondo salva-Stati interverrà per salvare gli stati che stanno per toccare il fondo, prospettando quella che sarà la futura agenzia europea del debito. La musica è la stessa di sempre, ma finalmente si autorizza ognuno a cantarsela e suonarsela da solo, come vuole.
Come salvare un paese dai debiti
«Questo non è un vero piano Marshall, è un pianissimo», ci spiega un esperto di economia e musica, il Prof. MWR (Money With Rhythm
«Un'analisi monetaria economica e dinamica indica il movimento dei capitali come se fosse una musica che viene ascoltata quasi sempre dalle stesse persone. Il ritmo e l'intensità con i quali il denaro ritorna alle tasche dei cittadini è proprio pp ("pianissimo")».
«Ormai la sinfonia del mondo è quella dei registratori di cassa che le persone comuni non riescono nemmeno ad udire: si parla di soldi come se fossero note musicali di una canzone inaudibile. Visto che non sono alla portata dell'udito umano, si può dedurre che queste monete-note musicali diano come risultato una melodia che non esiste per tutti», conclude fischiettando il Prof, «il flusso della musica, quella mainstream (quella che dovrebbe piacere a tutti, perché sì) andrà sempre nella direzione migliore per la sopravvivenza della stessa a prescindere dai suoi poveri ascoltatori».

giovedì 21 luglio 2011

Sciopero generale sui generis

Presto ci saranno gli scioperi dei trasporti, gli scioperi dei benzinai e gli scioperi dei politici (la definizione di sciopero è chiara, si tratta di un'astensione collettiva dal lavoro allo scopo di rivendicare qualcosa, ossia quello che fanno quasi quotidianamente gli esponenti della politica italiana) , ma si annunciano ulteriori e variegati scioperi nel prossimo autunno caldissimo che si avvicina. Si prospettano grandi manifestazioni autunnali da parte di collettivi inattesi, però comunque stufi del ruolo che hanno nella società (sono già stati proclamati lo sciopero delle mamme, lo sciopero degli animali abbandonati e lo sciopero degli adolescenti).
Si chiude tutto per protesta?
«In realtà, gli scioperi settoriali in Italia non servono veramente a niente», commenta un esperto mondiale di cortei, scioperi, marce e manifestazioni non sempre politicizzate o sindacali, il noto John Doe Walkout«sono come veri e propri boomerang che attivano bestemmie e meccanismi di rivalsa tra categorie e strati della società».
«In Italia c'è bisogno di quello che nel mio ultimo libro chiamo "Sciopero in Generale": tutti si devono rifiutare di fare quello che sanno fare (o ciò per cui vengono pagati senza alcun merito, o ancora più semplicemente ciò per cui si è pagati poco, male e niente), anche se si tratta semplicemente del proprio ruolo. I giovani devono smettere di fare i giovani, i detenuti devono smettere di esserlo (qualcosa di molto facile se anche il personale della Polizia Penitenziaria aderisse a questo tipo di sciopero), i ricchi devono rinunciare al loro status (o almeno evitare di dare tanto nell'occhio) e così via. È auspicabile un ritorno all'antico Système D del Maggio francese», conclude John.
«Serve uno sciopero quanto più generale possibile: a questo scopo creeremo un apposito gruppo, attivo e fattivo, facebook.com/ScioperoGeneralissimo (non vi è nessun riferimento al franchismo, ma alla necessaria partecipazione di tutto il popolo italiano)», annuncia orgoglioso Demo Crazia, la persona che ne sa veramente più di tutti di democrazia online, anche se in molti criticano i suoi metodi o la sua mancanza di purismo.

mercoledì 20 luglio 2011

Foutez-vous-en

Foutez-vous-en (con un eufemismo si può tradurre come Abbiate poco interesse per le cose, ma i più volgari lo chiameranno Fottetevene) sarà il prossimo best seller che potrete trovare in tutte le librerie a partire dal 31 settembre, circostanza che darà l'opportunità di augurare a tutti un buon autunno caldo con un bel regalo, un libro che tutti dovranno leggere. Rital Bassecaste ha voluto scriverlo come risposta ai due capolavori di Stéphane Hessel, gli ormai celebri Indignez-vous ed Engagez-vous (si potrebbe dire Indignatevi ed Impegnatevi).
Lo dice anche il Capitan Ovvio
«Le mini bibbie per rivoluzionari moderni, cioè i testi di Hessel, sono dei veri e propri bignami in cui si discute di indignazione nel senso del tipico sentimento da bar, una valvola di sfogo per le frustrazioni della vita quotidiana», spiega Rital.
«Indignarsi rappresenta solo la frustrazione per non essere in grado di godere dei privilegi di cui godono altri "fortunati" (a questa parola può essere sostituita con politici, mafiosi, vip, etc.). Bisogna tornare alla mancanza di interesse verso ogni tema, tipica dell'Italia, ovvero alla cura del proprio giardino del Candido di Voltaire».
«Sono francese, ma di chiarissime origini italiane: non posso non sottolineare le peculiarità italiane, cioè quelle di un popolo che ha inventato un modo dire come "chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni". Tale forma mentis non può essere stravolta da questa specie di strana moda (sicuramente passeggera) dell'indignazione. Sappiamo benissimo che in Italia l'impegno è guardato sempre con grande sospetto, per cui il mio libro vuole solo ricordare al popolo italiano che la sua principale caratteristica è fottersene».

Fatti i cazzi tuoi finché puoi
«Non si può e non si deve dimenticare che il sottotitolo del libro è "il buono fotte e se ne fotte"», conclude Rital, «per ricordare il classico culto italiano dedicato a tutti i protagonisti della vita pubblica capaci di approfittarsi del prossimo senza sentire il minimo rimorso, anzi magari vantandosene al bar (che non deve essere assolutamente lo stesso al quale va la plebe)».

martedì 19 luglio 2011

Nuovissima casta

Un nuovo esempio di politica 2.0 è quello che stiamo vivendo con l'ormai celeberrimo blog dei segreti della casta, ma sicuramente sarà ancora più sorprendente ciò che si potrà leggere nel sito che sarà pubblicato a giorni da StoneTruth, isegretideisegretidellacasta.it, una sorta di spin-off che va molto oltre l'originale.
La Nuovissima Casta combatterà
«Ho lavorato come ghostwriter nei primi due giorni di vita del blog di SpiderTruman, personaggio della cui identità non sono al corrente», confessa Stone.
«Il modello era quello del telelavoro più spinto: redigevo i miei post sulla base delle note che mi venivano inviate ed il prezzo del post era di 7 euro fino a quando non abbiamo montato l'adsense (dietro ci sono le mie lamentele), però dopo siamo arrivati comunque a 12 euro. Tenendo in considerazione che facevo anche da social media manager e community manager (gestivo i commenti del blog, Twitter e gli infiniti account di Facebook), mi sono sentito sfruttato e sottopagato».
«In molti penseranno, quindi, che sono andato via solo per motivi economici e che ora aprirò un nuovo blog per vendicarmi. In realtà, c'è un motivo politico alle spalle: l'obiettivo dell'iniziativa online che mi sono lasciato alle spalle è fondare una Nuova Casta, che sostituisca quella attuale, gestendo i rapporti con i cittadini con un soft power basato su internet».
«Chi c'è dietro la Nuova Casta? Non lo so. I soldi che ricevevo per scrivere mi venivano inviati in una busta chiusa che mi veniva portata da un fattorino. Allora, chi c'è dietro il nuovo sito che sto per avviare? Non lo so, ma mi hanno fatto capire di essere la Nuovissima Casta (per quel che ne so potrebbe anche essere la vecchia Casta che ha solo cambiato nome), che mi paga la bellezza di 20 euro al post (più il diritto ad una escort di lusso al mese)».
«L'unica cosa che posso garantire è che presto tutti questi fenomeni online si cristallizzeranno in fenomeni politici sul territorio, veri e propri partiti, che riprenderanno a fare ciò che vogliono della res publica. Vi prometto, inoltre, che nel prossimo blog non ci saranno tanti errori di ortografia e strafalcioni sgrammaticati (che si iniziano a notare nel blog di SpiderTruman da quando me ne sono andato)».

lunedì 18 luglio 2011

I segreti di Travian

C'è qualcosa di molto più preoccupante del blogger del presunto precario di Montecitorio, che, licenziato dopo 15 anni, ha deciso di rivelare i segreti della casta. Presto sarà online isegretiditravian.it, un sito gestito dal vero ed unico ideatore di Travian, il browser game più avvincente, Romano Teutongallo (ecco spiegato il nome delle tribù). Romano è stato licenziato da poco ed ha deciso di vuotare il sacco. «"Perché la guerra sia solo un gioco" presto smetterà di essere uno dei motti del gioco», rivela angosciato.
Travian: Guerra Mondiale?
«Da pochissimo sono iniziati gli europei di Travian: tale evento sarà il casus belli di qualcosa di realmente grande», rivela il geek Romano.
«In spregio di ogni regola del gioco è stata sviluppata una parte subliminale, che stimolerà l'aggressività dei giocatori, alterando le loro sinapsi e trasformandoli così in piccoli soldati in lotta per il dominio del mondo: sarà il principio dell'Apocalisse, il prologo alla Terza Guerra Mondiale».
«Anni ed anni di studio della migliore strategia militare fanno di qualsiasi travianista una pericolosa macchina da guerra: un giovane gallo, un astuto romano o un poderoso teutone, se liberi nella vita reale, possono scatenare un conflitto europeo a grande scala in men che non si dica».
«Fin dall'inizio, Travian ha cercato di risvegliare le ancestrali rivalità delle popolazioni europee, sopite a seguito della Seconda Guerra Mondiale: l'ho scoperto grazie alle rivelazioni del Dottor Strangegame, figlio dell'ex gerarca nazista Doktor Seltsamspiele, che ha partecipato alla creazione di Travian per trasformarlo in un'arma contro le nuove generazioni da scatenare il 28 luglio 2011: il tutto per celebrare il novantesimo anniversario della nomina a presidente del NSDAP di Adolf Hitler il 28 luglio 1921».
«Faccio, però, affidamento sui travianisti, anche i più niubbi: la natura di un MMOG sta nella sua definizione, cioè unire milioni di giocatori con un solo obiettivo, che è quello di comunicare e divertirsi in massa. L'amore per la propria alleanza o per il proprio villo va oltre l'odio per il prossimo, anche se straniero e ludicamente nemico. I travianisti sono abbastanza intelligenti da sventare questo piano malefico che vuole riportare il caos e la distruzione sulla Terra».

domenica 17 luglio 2011

Social Italian Change

Dopo la primavera spagnola si avvicina il turno di una stagione (a caso) italiana? Sembrerebbe di sì: a causa della polemica innescata da una manovra finanziaria brutale, che ricade esclusivamente sui meno abbienti, e dai costi della politica, in Italia c'è aria di rivoluzione, vera rivoluzione, come si deduce dalla proliferazione dei gruppi Facebook in materia.
Sarà il vero cambio italiano?
«Ho creato un nuovo gruppo FB Non c'è da cambiare l'Italia, ma la casta, un gruppo rivoluzionario e del tutto differente dagli altri», afferma Mimmo Scilipoti.
«Il cambio in Italia va guidato, non si può pretendere che un popolo abituato da secoli a subire ogni tipo di soprusi si trasformi in una massa rivoluzionaria: basterà dare piccoli ritocchi al concetto di casta per far sì che gli italiani tornino a guardare la loro classe politica con occhi diversi. Tutti, se lo vogliono, potranno entrare a far parte della casta, usufruendo dei suoi privilegi: basterà unirsi al gruppo!».
«Dietro a tutti questi gruppi Facebook si nasconde qualcosa di losco», confessa preoccupato Demo Crazia, il nostro esperto di politica in rete e di rete in politica, «è incredibile che si moltiplichino così velocemente, c'è qualcosa che non va».
Italia nel baratro? Facciamo gruppo
«Siamo di fronte ad un nuovo complotto del mondo politico ai danni dei cittadini, ma stavolta nelle reti sociali?» si domanda Demo.
«In molti rideranno di una così strana teoria, immaginando che l'incapacità dei vecchi politici di utilizzare i nuovi media (ma anche solo di spiegarli) sia tale da impedire una strategia in stile anonymous da parte loro. In realtà, i gruppi FB hanno un potere immenso: puoi scaricarci la tua rabbia e, nel mentre, cliccare su di un banner che ti vende un massaggio di un'ora ai piedi per soli 7 euro, il diversivo perfetto per smettere di pensare nella disastrosa situazione politica italiana. Se la religione è l'oppio dei popoli, il gruppo Facebook sarà la cocaina del popolo italiano: dà una sensazione di potere, accelerando il metabolismo, ma poi ti lascia com'eri prima (o anche peggio, a volte). L'estate italiana 2011 sarà così: tutti a proporre online, qualcuno a prendere le mazzate dal vivo, mentre il Bel paese cade inesorabilmente nel baratro», conclude Demo in un tenero afflato dall'infinita tristezza contemporanea.

sabato 16 luglio 2011

Ticket contro l'Obamageddon

Obama è alle strette, visto che si avvicina per la sua amministrazione il momento del default, che proprio in questi giorni non ha esitato a definire come un Armageddon, una vera e propria fine del mondo. La grande idea della reintroduzione dei ticket sembra, però, potersi trasformare nell'asso nella manica del presidente Usa.
Ha vinto un Nobel, saprà fare soldi?





«Dall'altro ieri è allo studio la possibilità di creare una specie di rimborso una tantum delle spese militari dei poveri Stati Uniti d'America, il Freedom Ticket, un ticket internazionale che tutti dovranno pagare agli USA per mantenere intatti i valori della comunità internazionale che gli Usa difendono da anni con le armi che producono, facendo guerre a destra e a manca», commenta Moneymaker Threemountains, il miglior consulente del presidente in materia economica, «abbiamo preso ispirazione dall'ultima manovra italiana e dall'operato del brillante Ministro Tremonti».
«Ogni volta che bombardiamo un paese nemico, governato da dittatori nemici, che forse ospita terroristi nemici (ovviamente il concetto di nemico va contestualizzato a seconda dell'epoca in cui si vive), tutti i paesi della NATO dovranno darci 100 milioni di dollari ciascuno, visto che il nostro intervento garantisce la loro libertà. Da domani iniziamo con gli arretrati, così potremmo raccogliere i soldi per ripianare il debito Usa e magari invadere buona parte dell'Asia», conclude Threemountains.
«Non bisogna accettare questo ricatto! Anni di cattiva gestione dei soldi pubblici non devono essere risanati dall'intervento delle vittime della stessa. Interverremo facendo saltare il sistema informatico con il quale tutti gli stati cercheranno di pagare attraverso Western Union o PayPal», si può leggere in una pagina criptata di Wikileaks e/o Anonymous.

Spasso da manichini

La vicenda dei manichini umani alla Coin sembra essere terminata con una netta vittoria dei sindacati: non ci saranno più modelle e modelli nelle vetrine di Piazza Cinque Giornate a Milano. Sembrerebbe un finale a lieto fine se non ci fosse da raccontare anche la storia di Manu, il manichino licenziato e sostituito da persone vere. Manu, una bella biondina di plastica, ha deciso di aprire il suo cuore (di plastica).
Manu, a spasso ai Sanfermines
«Pensavo che non avrei mai perso il mio lavoro alla Coin, ma quando ho visto una bellissima ragazza che portava il mio stesso bikini, avvicinandosi alla vetrina, ho capito che tutto stava per cambiare», confessa Manu.
«Mi sono rifatta una vita, sono appena stata ai Sanfermines a Pamplona, dove ho conosciuto un ragazzo che mi piace veramente (a lui, invece, piace il film Grandezza naturale del grande regista spagnolo Berlanga, non so perché). I sindacati mi hanno appena comunicato che posso ritornare sul posto di lavoro, perché sono stata reintegrata: non so davvero cosa fare. Pensavo di poter vivere una vita normale, da persona vera, da giovane disoccupata ed invece ho scoperto che la mia vita da persona di plastica sarà sempre in vetrina».
«I manichini hanno bisogno del loro spazio, della loro libertà. Faremo di tutto per liberarli dalla tirannia delle vetrine dei negozi di abbigliamento alla moda. E non voglio aggiungere niente sulla situazione scandalosa che vivono le povere bambole gonfiabili», dichiara José Liberador Cabezas Huecas, il ragazzo di Manu, nonché leader dell'ALMA (Associazione per la Liberazione dei Manichini Autonomi, Asociación para la Liberación de los Maniquíes Autónomos), un gruppo simile al FLNJ, che ha come scopo un'equiparazione tra persone finte, o manichini, e persone vere, o esseri umani, sulla base della semplice considerazione per la quale ci sono molti manichini che hanno più cervello di un essere umano.