venerdì 20 maggio 2011

Facebook: quando taggare è di qualcuno

Il giornalismo contemporaneo si è ormai quasi del tutto convertito nell'arte della marchetta. Dopo la spiegazione di ieri sugli hashtags di Twitter, non potevamo non rendere omaggio anche a Facebook, che oggi ha definitivamente acquisito tutti i diritti sul "taggare foto", avendo ottenuto il brevetto corrispondente.
Taggare è roba di Facebook
«Sì, le tag sono solo nostre», dice Giangi Zuckerberg, cugino del più famoso Mark.
«Ora, quando tagghi qualcuno, stai sicuro che solo Facebook ne diventa il proprietario. Una leggenda indiana dei veri ed originali Indiani d'America narra che le foto rubano l'anima: Facebook potrà impadronirsi di tutte le anime attraverso il nuovo brevetto per poi rivenderle a qualsiasi multinazionale che le riutilizzerà poi per farne pubblicità, carpendo i desideri più intimi di ogni uomo-consumatore in un infinito circolo vizioso da social network».
«Anche se la parola "Taggare" in italiano non esiste, questa circostanza non mi ha salvato dalle foto in cui compaio "nudo e taggato" nel profilo Facebook di un'amica transessuale», fa sapere il nostro amico dell'Accademia della Crusca, Lapo Elkazz. «"Tag" verrà, quindi, introdotto nel prossimo vocabolario della lingua italiana come "diavoleria dei computer per far scoprire la tua privata a chicchessia"».

10 commenti:

  1. Vale per ogni foto caricata...o solo quelle con il tag? E se si eliminano c'è la possibilità di recuperare la nostra anima o ormai è perduta....Io non ho foto scandalose et similia ma non mi piace comunque questa cosa..

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  2. eh eh eh!
    "Lapo Elkazz" lo vedrei bene all'Accademia della Crusca...

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  3. Beh, per quel po' che mi può servire, io non ho, perché mi sono sempre rifiutato di averla, la mia pagina di feisbuc: posso e so farne a meno.

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  4. @Artemisia: taggare è perdere l'anima, non so se staggando si può recuperarla... bisognerebbe chiedere a Giangi...
    @Litsius: è già un accademico... si tratta del nostro aggancio nella Crusca...
    @River: mi domando perché ogni volta che si parla di social networks, il tutto si converte in un dibattito "ce l'ho"-"non ce l'ho"...

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  5. il problema grave è che anche se sei sempre stato lontano dalla logica dei recinti extra o dentro rete, falsamente chiasmati sociali, ti rubano ugualmente .

    Se qualcuno mette la mia " immagine " o i miei dati o i miei pensieri ,in uno qualunque di questi recinti riccamente premiati in borsa ( non solo dei dati , ma proprio tecnicamente a wall street) , anche se io non li ho mai condivisi, abitati o solo temporaneamente silenziosa per capire di che razza di illusioni si fanno gli umani, ne sono comunque contaminata senza alcuna garanzia che non abitandoli ,ne sia completamente esclusa come voglio o meglio vorrei.

    per fortuna sono sufficinetemente vecchia, ma anche per natura sempre ribelle quindi giovane, da essermene sempre sufficientementefregata altamente delel logiche eterne da quando è nato l'uomo, delle dinamiche del "villaggio" , in cui anche se ti poni estraneo alle logiche ladrone che lo governano perltro non solo dei capi ma pe rmano degli stessi pecore delle basi,che non hanno preso mai le distanze dalle gabbie via via vendute sempre meglio come gavbbie dorate, ecco anche con tutta questa estraneità ,ti fregano lo stesso ..in questo caso o analogo al mio , siamo fregati non tanto dai vari capibastone dietro le quinte, ma dalle stesse pecore, gli stessi fratelli che ti vanno vivere ( prima in un modo ora sembra solo virtualmente) dentro sistemi che hai scelto di non abitare ,anche perchè come dimostra la letteratura a riguardo e anche questo post, possono far fessi solo quelli che credono di abitare determinati mondi( o piattaforme o sistemi o socialfessnet) e che invece come tutti gli umani, al massimo possono abitare liberi solo il proprio mondo interiore in cui essere completamente autonomi,indipedenti, e dunque se si è rimasti UOMO, fraternamente sociali

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  6. La tua posizione sui social network, ro., è sempre più chiara...

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  7. "mi domando perché ogni volta che si parla di social networks, il tutto si converte in un dibattito "ce l'ho"-"non ce l'ho"..."

    Perché ogni volta che si parla di social network si va a toccare l' argomento privacy e cazzialtruiingenerale, quindi, giustamente, uno dice "beh io per evitare tutti sti cazzi a Fb non mi registro, che riesco ugualmente a sopravvivere".
    Perché è chiaro che se sei sul Facebook, tu vuoi farti i fatti altrui e vuoi in egual misura che gli altri si facciano i fatti TUOI, per questo quotidianamente vi si trovano frasi da dementi del tipo: "uff, oggi sono stanco ed arrabbiato ora esco e mi ubriaco" o "aaaaahhhh! mondo di merda non ne posso più" per attirare l'attenzione, per sentirti una specie di Vip nella vana speranza che a qualcuno importi la monotonia delle tue attività e dei tuoi pensieri, ma poi, cazzo rompi i coglioni se ti taggano in "foto scomode" se te la vai a cercare?

    Scusa la lunghezza.

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  8. @Andrea: non sei stato per niente lungo, hai solo chiarito la tua posizione... e sei stato molto chiaro... ;)

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  9. Intendiamoci, se le multinazionali capiscono qualcosa della mia anima spero che me la vengano a dire, e le ringrazio anche...

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  10. Maz, anch'io sto facendo di tutto per farmi spiegare qualcosa di me... io l'anima gliela regalo alle multinazionali se la vogliono... per quello che vale...

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