giovedì 19 maggio 2011

La guerra degli Hashtags

Non è il titolo di un nuovo colossal hollywodiano in costume, né vi è alcun riferimento a qualche prossimo intervento militare a difesa della libertà contro nuovi e pericolosi terroristi dal nome esotico. Un hashtag (#, o cancelletto) è il semplice strumento per creare tags su Twitter così da seguire meglio il flusso di notizie su di un determinato argomento (a proposito, #notiziedelfuturo esisterà?).
È lui: il "cancelletto" al potere
«È lo strumento più rivoluzionario degli ultimi anni in materia di comunicazione», ci spiega il webmaster di tetter.com, un social network incentrato sull'attualità e sui seni.
«Si mettono insieme, infatti, più cose che riguardano la stessa cosa, come in un libro o in un'enciclopedia, però per giovani».
«Questa parola così strana, hashtag, si può leggere ora anche sui giornali in relazione alla cosiddetta primavera spagnola, che sta favorendo il proliferare di tante chiavi di ricerca che includono a loro volta la parola rivoluzione (#spanishrevolution, #italianrevolution, etc.)», ci racconta un redivivo Dr. Smanettoni, esperto di relazioni sociali ed amorose su internet. «Tali "chiavi di lettura" sono in realtà in lotta tra di loro al fine di captare l'attenzione del classico lettore online, che normalmente ha un livello di attenzione che comporterebbe l'uso del Ritalin in altri paesi del mondo. Gli hashtags sono contenitori vuoti, che andrebbero riempiti di contenuto, essendo in realtà utilizzati per vincolare il maggior numero possibile di visite a mo' di spam, che è il grande problema del nostro secolo, anche a livello di relazioni interpersonali. Ormai non frequentiamo più persone: le conosciamo attraverso hashtags per poi riempirci a vicenda le nostre vite di spam. È la guerra quotidiana degli #hashtags», conclude Smanettoni.

10 commenti:

  1. tra le chiavi di ricerca la parola "spagnola" (che non ha nulla a che fare con la primavera o la rivoluzione) è quella che ha attirato di più la mia attenzione.

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  2. voglio ben sperare che tetter.com tratti anche dei coseni...

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  3. No, Maz, solo seni... ed attualità... però la cosa più importante è mostrare seni...

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  4. ...e'diventato uno spazio di riflessione tutto al maschile??.......e tu,INTRUSO, hai scatenato una guerra,ma non quella degli hashtags .. ;)

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  5. I seni sono un patrimonio dell'umanità... non sono qualcosa di maschile o femminile...

    Nessuna guerra... e cerchiamo di andare a lavorare...

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  6. Non lo conoscevo :-D

    Grazie mille per il commento, CIAO!!!

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  7. hai trovato la parola: ho smesso con fb (e mai iniziato con twitter) perchè mi riempiva la vita di spam.

    (in realtà ho un profilo dal nome tarocco, che apro raramente, con la bacheca vuota)

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  8. Guarda, Vale, che ti capisco... anche se in linea generale non rifiuto i social network, purché apportino "contenuti", dando loro una reale utilità...

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  9. io non avrei voluto pregiudizi sulla rete , la ritengo in teoria la piu libera forma di condivisione, peccato però che l'uomo rovina i suoi stessi mezzi, ergo non mi vedranno mai dentro un socialfessbuk, che sia twitter o facebook( ipermiliardario virtuale, ma non tanto, come dimostrano a livello borsa per creare un altro fenomeno wall street, peraltro piu che a ragion veduta visto che con..tiene..con..troll(s)a quell'ipermegasuper banca dati)

    ciao int e cia a tutti
    :-)

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