martedì 5 luglio 2011

Un quarto d'ora di anonimato

Anonymous è sotto scacco in Italia dopo gli arresti realizzati in data odierna dal CNAIPIC (Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche), l'incredibile unità specializzata della polizia postale e delle comunicazioni, nell'ambito dell'operazione Secure Italy. O così, almeno, vogliono farci credere (strana la coincidenza con le date della Notte della Rete e della famosa delibera Agcom sulla cancellazione di contenuti che non rispettino il copyright: sarà forse dovuta alla concezione piuttosto sempliciotta dei mezzi di comunicazione, che suddivide i consumatori in pirati e clienti a pagamento?). Dare un volto ad una minaccia è la prima mossa per debellarla, ma ormai siamo entrati nell'epoca dell'anonimato online.
Questi hacker non perdonano
«Oggi come oggi la celeberrima massima warholiana del quarto d'ora di notorietà alla portata di chiunque non è più valida», ci spiega il webmaster di www.bismarck.it, sito specializzato proprio in politica ed internet con un approccio 2.0, Otto Faccialibro.
«La fama è da sfigati, diciamoci la verità, visto che serve alla tipica gente che, utilizzando la dicotomia di Erich Fromm, vuole solo avere (non si sa poi bene cosa). Oggigiorno le tecnologie moderne consentono di agire nell'ombra: se nessuno conosce la tua faccia, saranno solo le tue idee a circolare; se nessuno conosce il tuo curriculum, non si potrà mai dubitare della tua abilità, ad esempio, informatica (anche se utilizzata in un primo momento per fini distruttivi, come nel caso in cui si mettano sottosopra siti delle autorità di mezzo mondo). In ogni caso, bisogna avere una mentalità iconoclasta: si fa tabula rasa per poi ricostruire il mondo sulle basi della vera libertà e della pura téchne. Non bisogna pensare che il risultato finale possa essere un mondo geek e secchione, visto che, come un novello Prometeo, l'hacker contemporaneo vuole ridare all'uomo solo le conoscenze per essere libero».
«Su internet non ci sono vip, ci sono meme: bisogna creare qualcosa di originale (qualcosa di originale) per  risvegliare l'interesse di un altro utente (anche se si tratta di foto di gattini alle prese con un computer mentre dicono frasi spiritose). La creatività, ovviamente, si basa anche sulla possibilità di elaborare contenuti già esistenti (testi, immagini, video), fonti d'ispirazione che hanno come punto di partenza un'opera sottoposta alla normativa del diritto d'autore. Il caso è che il risultato finale normalmente si discosta (e molto) dal prodotto utilizzato (si può definire prodotto anche una creazione artistica, che dia luogo a proprietà intellettuale, nel caso in cui abbia un prezzo)», argomenta il Dr. Smanettoni, il nostro opnionista tuttologo dei fenomeni online.
«In questo senso, la famosa delibera Agcom è il simbolo della volontà di distruggere la libertà online, che Anonymous vuole riconquistare mettendoci la faccia, ma solo in modo metaforico. Online non conta avere un nome, ma farselo. Tra l'altro, se non hai una faccia, non ti possono neanche mettere un bavaglio, pur facendo una legge apposita».

20 commenti:

  1. E dopo essersi fatti un nome online, occorre non addormentarsi incurva, sennò ti fai anche la fama!

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  2. Non so se l'anonimato salverà la libertà. Forse quella virtuale si, cioè voglio sperare che sia così, ma la libertà più concreta, più reale, no, quella passa anche per la nostra faccia. Bisogna metterci la faccia per lottare per i nostri diritti.
    In effetti, però, pensandoci, anche quando scendiamo in piazza e siamo tanti non siamo un nome e un cognome, ma un numero che fa massa, anzi popolo. Anche in mezzo a una piazza, anche in una manifestazione, in fondo siamo anonimi. Abbiamo solo un volto che però si confonde tra quelli degli altri. Va a finire che si, la lotta per la libertà passa per l'anonimato.

    Morale della favola? Non ho la più pallida idea di quale sia la risposta.

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  3. Che poi se nessuno ci mette la faccia, ci risparmiamo anche un po' di culi.

    Oddio, si potrà dire "culi" sul web fuori dalla fascia protetta???

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  4. Sono talmente anonimo in rete che mi sono hackerato da solo,poi ho invocato il diritto d'autore su quello che avevo scritto qualche anno prima e su cui avevo fatto copia incolla, spero che mi condannino prima della delibera dell'Agcom. Si a volta la fantasia assomiglia troppo alla realtà.

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  5. prove tecniche di censura totale... il mio blog è candidato alla chiusura.
    Resisteremo!

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  6. Non so se l'anonimato servirà alla libertà. E' un controsenso dire che si mette la faccia, rimanendo anonimi...
    Credo siano in tanti candidati alla chiusura :D

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  7. Grande!!!

    Grazie di cuore per il bel commento... e ti ho arricchito pure io :D

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  8. La Rete, in quanto luogo virtuale dove tutto si crea per poi evaporare, dove ogni cosa si confonde e si fonde, non può che essere "anonima" per definizione. Senza nome ma con infinite idee come scrivi tu. In fondo al "sistema" non spaventano i volti ma i "colti", coloro che tentano di mettersi in gioco raccogliendo e trasferendo nozioni, interagendo. Il potere ci vuole tutti marchiati, magari anonimi (senza nome) ma marchiati. E solo chi si espone (ci mette la faccia) rischia di infastidire il potere e di farsi marchiare. Ergo, è un rischio che correremo tutti e che vale la pena di correre.

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  9. gli arresti concomitanti alla "Notte della Rete" sono forse Coincidenze o prove tecniche di Censura globale?
    io credo sia una malparata, un avvertimento stile mafioso attraverso un ente di Stato: la Postale. stamattina ho fermato un video (per'altro chi di noi non sa tutte le torture applicate non ufficialmente sugli Animali e credo anvhe sull'Uomo, magari in Jail o in carcere psichiatrico, dove tutto possono fare ..) Ve lo riporto: SuperQuark 2011 - Il computer che legge il corpo - http://youtu.be/EsgHyR-O3U8 tramite youtube.com .. bene l'Anonimato che dovrebbe essere Sacro in Rete è un Sogno allora .. Noi Tutti non abbiamo un nome e cognome, ma un Nick .. io sono assolutamente del parere che attraverso il Nick dobbiamo raggiungere i bisogni Reali della gente ed aggregare, condividere, creare, organizzare .. .. .. dalle Piazze Virtuali alle Piazze Reali e VICEVERSA perdinci ! in Piazza siamo solo un numero, un volto .. ma anche una Moltitudine .. e comunque siamo identificabili dalle forze del disOrdine, quindi io credo che perchè sia possibile Anonimato in Rete, si devono educare i nostri figli a non fornire MAI i propri dati anagrafici, anzi falsificarli; non comprare Mai niente con Paypal o altro; insomma restare FUORI dal mercato che la Rete offre a bizzeffe, guarda ebay .. non credo che neanche la Postepay sia ormai sicura l'anonimato dunque .. per mia umile idea è un'Utopia .. Essì che non ha senso restare in Vita se non per trasformare l'UTOPIA in REALTA' .. az .. Ringrazio "intruso" per avermi fornito il linck su uno dei Blog che ho .. e da vecchio 'mbuto .. spammerò il link in ogni dove affinchè il dibattito non si fermi a quello di "Notte della Rete" ma trovi modo, luoghi e forme di manifestarsi PUBBLICAMENTE. l'esperienza di E.Di Frenna non ci ha portato in alcun luogo .. visto che si è risolta in un'ambizione personale con la Censura all'interno dello stesso sito "www.dirittoallarete.ning.com" ma resta sempre una possibilità ! uscendo da quelle esperienze ho creato p.es. un portale Utopico Drupal dove ogni Utente è Admin di se stesso e si amministra assieme al potere di amministrare il sito. l'idea credo sia buona purtroppo mi mancano le capacità informatiche .. Vi seguo con interesse .. cià francia

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  10. http://www.myspace.com/fb588/blog/543491284

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  11. Grazie per aver passato tra le strade della mia blogosfera e per avermi lasciato il link di questo post interessante. Passerò spesso da queste parti!

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  12. bello il passaggio sull'ispirazione, e lo sostengo con un esempio nell'arte: la morte di marat, dipinto da David, che riprende la deposizione nel sepolcro di caravaggio, che a sua volta riprendeva la pietà di michelangelo...

    ps. metil è un contatto di una mia amica: il mondo è piccolo, anche in rete. per questo è forte.

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  13. Vorrei ringraziare tutti per il piccolo dibattito che si è aperto...
    @river: la fama mai e poi mai...
    @FruFru: l'importante è rifletterci, mica uno può avere tutte le soluzioni...
    @preciseparole: sul mio blog si può dire tutto ed a qualsiasi ora...
    @ernest: strane, molto strane...
    @pollicino: fai un po' paura...
    @nino: è ovvio che resisteremo...
    @carolina: spero che sia un controsenso che aiuti a riflettere...
    @david: anonimi, senza marchio e trasmettendo "cultura", questa è la missione comune...
    @FranciaScar: il tuo intervento è geniale... credo che ci incontreremo spesso io e te...
    @Emy: passa quando buoi, sarai la benvenuta...
    @jitsu: ma grazie!!!
    @Marianna: visto che ti è piaciuto il passaggio sull'ispirazione, ho scritto una cosa curiosa qua http://metilparaben.blogspot.com/2011/07/passeggio-nella-notte-della-rete-con-wu.html (metil, metil sempre metil... il mondo è piccolo, hai ragione tu)...

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  14. Sono ripassata.. e seguo volentieri il tuo blog!

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  15. a volte me lo chiedo ancora: perchè ho cominciato a scrivere un blog? avevo qualcosa da dire. Adesso che ho un "pubblico" so che devo essere "accattivante" perchè solo così continueranno a leggermi, nel caso io abbia qualcosa da dire. Poi c'è tutto questo, essere parte di un tutto che nemmeno sapevo ci fosse. Essere parte, in un modo o nell'altro, anche solo da lettrice e ascoltatrice di quel flusso di idee che talvolta non trovavo più: massa critica. Sono nick, facce? Entrambe le cose. Il quarto d'ora di noterietà si sostituisce con il quarto d'ora di anonimato? O morirò di fama? Non lo so, ma finchè non ci succederà voglio poter continuare a dire ciò che ho da dire e a leggere quanto più ogni blogger avrà da scrivere.

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  16. @Emy: Grazie!
    @Serena: Il tuo blog è fantastico! (non a caso collabori con un quotidiano a tiratura nazionale) L'anonimato, in realtà, è una scusa: ciò che ci interessa veramente è la libertà...

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  17. Ciao, non amo molto l'anonimato, anzi - per dirla tutta - non mi piace per niente.

    Lo avrai sicuramente notato, nel lasciare il commento al post Censura su Internet: che cosa ha stabilito l'AGCOM?, quando, aprendo la finestra dei commenti, ti sono apparse le "istruzioni" per commentare, dove è scritto chiaramente: "Personalmente, firmo con nome e cognome, sempre, tutto, ovunque - persino le scritte sui muri - poiché credo che se una persona ha qualcosa da dire e dice quello che pensa, non può certo mancargli il coraggio delle sue idee, poiché senza quel coraggio, le sue idee non varrebbero nulla."

    A mio avviso, l'anonimato è giustificabile solo nei casi in cui si ha a che fare con la censura - quella vera, repressiva - come nel caso dei cinesi, degli iraniani, dei birmani, etc...

    In quei casi, sì, l'anonimato è più che giustificato, perché non solo salva la libertà di navigare in Internet, ma salva anche la libertà e l'incolumità fisica dell'internauta...

    Cordiali e civili saluti.

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  18. Caro Mario, avevo letto il tuo punto di vista sull'anonimato online... fortunatamente i blogger italiani sono facilmente rintracciabili per mail, perché la nostra censura è ovviamente diversa da quella cinese...

    In ogni caso, le nostre opinioni non hanno volto...

    ricambio i saluti con un livello di civiltà che spero equivalente

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