sabato 2 luglio 2011

Miracoli da disoccupati

L'Istat rivela che l'Italia è al massimo storico per quanto riguarda la disoccupazione giovanile. Stante la situazione disperata dei giovani nel Bel Paese, un gruppo di neolaureati ha deciso di fondare l'associazione Curriculum vitae mortis et miraculorum con lo scopo di dare consulenze gratuite a tutti coloro che stanno provando ad entrare nel mondo del lavoro.
Disoccupati a spasso sull'acqua
«Scrivere un CV è difficile», avvisa Dora Etlabora, giovane ma esperta in materia di prima disoccupazione spuria, disciplina che viene studiata senza volerlo in quasi tutte le facoltà italiane.
«Tutti sanno che il CV bisogna pomparlo un po' per trovare lavoro: l'esempio è la foto qui a fianco, che abbiamo già fatto allegare a decine di curriculum, in cui si riproduce un'allegra camminata sull'acqua di neolaureati in grado, quindi, di fare miracoli».
«Visto che il boom economico ed il miracolo italiano non esistono e non esisteranno mai più, ai miracoli ci dovremo pensare noi giovani, magari manipolando foto con il photoshop».
«Il fatto è che i giovani d'oggi non hanno voglia di lavorare: invece di studiare ed imparare lingue (magari anche morte per poi rimproverare il povero Matteo Salvini di ignorare il significato della locuzione latina casus belli), dovrebbero semplicemente fare i portaborse, un lavoro nobile che continuerà ad essere pagato bene, nonostante i ventilati tagli ai costi della politica, e che potrebbe sempre garantire un futuro in politica» argomenta il nostro adorabile giuslavorista Jimmy Andatealavorare.

7 commenti:

  1. E' cambiato il mondo. Anzi è sempre stato lo stesso. E' cambiato solo il numero di abitanti.
    Ci si è resi conto che la schiavitù del lavoro è quella predominante.
    Poi, come in tutte le cose, c'è chi riese a portare anche la croce con disinvoltura.
    Siamo in troppi sul pianeta!
    Troppi clienti per pochi padroni.
    Per cui il miglior mestiere è rubare. Ma anche lì ci vuole qualche abilità o una poderosa faccia di corna.

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  2. E perché non annoverare tra le lingue straniere pure il padano? Almeno, diventerà inutile studiare pure quella, per buona pace dei leghisti.

    Buona domenica

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  3. lo sapevo io che invece di studiare lingue e letterature moderne mi dovevo esercitare con la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Faccio mea culpa e e mi inginocchio sui ceci, come segno di espiazione e inizio di una nuova vita.

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  4. @Gianni: sottoscrivo la parte in cui parli della necessità di rubare...
    @Anch3Basta: tanta...
    @Johan: sì, ci stanno lavorando alla grande lingua padana...
    @preciseparole: le facoltà umanistiche non servono ad una beata mazza... detto da uno che ha una laurea di ambito umanistico...

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  5. eh caro mio...
    "abbiamo studiato, ci siamo fatti il mazzo per diventare persone serie, anche con un certo spessore, ma lettere non serve a un cazzo".

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  6. Vabbè, però ora non buttiamoci giù...

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