sabato 27 agosto 2011

Numeri e contronumeri

In occasione dell'ennesimo controesodo vacanziero italiano, Piergiorgio Odifreddi, celebre matematico molto amato tra le gerarchie ecclesiastiche, ha deciso di pubblicare un instant book (scritto ieri, sarà pubblicato domani) dal suggestivo titolo "Numeri Contro-Numeri". È proprio l'autore a parlarcene un po' in un'intervista esclusiva (per un'altra testata giornalistica più importante, ma noi eravamo a due passi con un bel registratore portatile: pubblicando online, come per magia, questa intervista diventa una vera esclusiva, per noi).
Lui i numeri li crea dal nulla
«In questi giorni si parla di controesodo, come se si trattasse di un evento messianico e ciò mi ha portato a pensare all'Esodo, il secondo libro non solo della Bibbia ma anche della Torah».
«Si tratta del libro scritto, come vuole la tradizione, da Mosè, che libera gli ebrei dalla schiavitù in Egitto, portandoli fino al Monte Sinai dove verranno ricevuti i Dieci Comandamenti: da uno studio dell'Università di Salerno-Reggio  Calabria risulta che il villeggiante italiano, imbottigliato in una coda di più di venti chilometri, sarebbe disposto non solo ad osservarli tutti, i comandamenti, ma anche a crearne di nuovi pur di venire fuori dall'inferno di un ingorgo autostradale. Anche l'opzione Mosè nel Mar Rosso risulta molto gettonata: consisterebbe nell'accodarsi rapidamente dietro ad un veicolo d'emergenza che così "aprirebbe le acque" di un traffico altrimenti insuperabile».
«Oltre a queste giocose considerazioni esegetiche ho pensato agli altri quattro libri del Pentateuco per trovare il titolo del libro (il cui acquisto darà diritto ad essere scomunicato da ogni ecclesiastico che ve lo vedrà leggere): Genesi, Levitico, Numeri e Deuteronomio. L'unico che si sposava bene con la parola "contro" era il Libro dei Numeri, per cui è stato facile scartare gli altri».
«Parlerò di numeri, numeri arabi, quelli che si utilizzano su tutto il pianeta, una grande eredità del mondo orientale (quindi, non ci sono stati dati dal dio cristiano): i contronumeri sono esattamente quello che manca alle società occidentali, cioè degli strumenti per non fare calcoli e per vivere tutti più tranquilli: se lo dice un matematico (vilipendiato da Larussa), c'è da fidarsi. Il mio libro non parlerà, quindi, di niente, ma sarà "contro", posizione ideologica gratuita che aiuta a vendere nell'epoca di indignazione in cui viviamo», conclude il divulgatore.
«Sono contento della pubblicazione di questo libro: se io dicessi le stesse cose (e le dico, ma nessuno lo viene a sapere), sarei messo alla gogna. Il fatto di non essere famoso, come Odifreddi o Michel Onfray, ad esempio, mi impedisce di far arrivare le mie valide idee in quel posto in cui si vuole negare l'esistenza di Dio, pur non avendone gli strumenti ermeneutici, per cui ci si accontenta di semplici ed ingenue bestemmie», sottolinea affranto il nostro epistemologo del cuore, A. Teo Bestemmione.
«Numero! Non va», avrebbe commentato Sandro Piccinini quando è venuto a sapere del libro in questione.

5 commenti:

  1. dobbiamo proporrre un nuovo premio nobel alla commissione di oslo e farlo spudoratamente , visto che sì spudorato a gabbare il mondo è stato persino l'abbronzato più bush di bush: far consegnare la nuova statuetta alla nuda verità , messa in scena ogni giorno dall'antigiornalista deliberato nella "socializzazione" dei numeri primi

    (*_*)
    bacione
    ro

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  2. al solito contribuisco alla causa :)

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  3. @Rò: che esagerata che sei! ^_^
    @Anch3Basta: non so se hai notato, ma non si può più contribuire... ora si può "solo" leggere"...

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  4. Maz, da quello che hai potuto leggere, ti sarai reso conto del fatto che A. Teo Bestemmione è un po' giù di corda... un po' di affetto non potrà che fargli bene...

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