giovedì 29 settembre 2011

Case chiuse, chiese chiuse

Dopo le polemiche roventi degli ultimi giorni tra esponenti di spicco della Chiesa, che evidenziavano il clima immorale della politica italiana, e qualche politico, che forse, sentitosi chiamato in causa, ha deciso di rispondere per le rime, non stupisce il progetto di legge presentato oggi dall'On. Accia Donn (come sempre aiutata dal suo consulente spirituale, Don Cazziemazzi, fratello di un famoso esperto di marke- ting politico, anche lui consulente di molti politici), che punta a modificare la L. 58/75 (meglio conosciuta come Legge Merlin).
«Basta con le ingerenze della Chiesa, la chiudiamo. O forse è più corretto dire che in Italia si dovrà richiudere su se stessa, perdendo il proprio peso politico. Non si può tollerare che leader spirituali (normalmente amici, ma si sa com'è, forse pensano che vinceranno quegli altri alle prossime elezioni) critichino leader politici: di questo passo, ci daranno consigli anche su quale squadra di calcio tifare», afferma indignata la procace deputata del Gruppo Misto Responsabile Amico di Tutti.
Ricorda la Minetti: si potrà vedere in una chiesa chiusa
«Aggiungendo l'articolo 16 al corpo della legge, si creerà l'istituto della "chiesa chiusa" (non ci si riferisce alla sua storica mancanza di apertura verso il progresso). In una chiesa chiusa il personale religioso potrà svolgere tutte le sue solite attività (comprese quelle con i più giovani) senza aprirsi al mondo esterno: nessuno potrà dare più opinioni su di loro, ma la religione non potrà più dare opinioni sulla vita politica e sociale del paese. Così imparano a sparare a zero, parlando di aria impura in Italia. Ora la purezza passerà ad essere un interesse di uno Stato laico, che saprà purificare tutto quello di cui c'è bisogno per soddisfare i cittadini. La norma di chiusura dell'art. 15 farà sì che questa legge si imponga su ogni altro tipo di normativa, abolendola. Ovviamente si parla solo di opinioni, i fatti saranno ben altro: in questo paese la parola censura non dovrebbe neanche essere pronunciata», conclude soddisfatta la Donn con un atteggiamento censuratore.

mercoledì 28 settembre 2011

Il paradosso del comma 29

"Il paradosso del comma 29" verrà presentato domani, presso la Libreria "Bavaglio Erotico" in Via Censori, Roma, con la presenza del suo autore, Giuseppe Infernatore (pseu- donimo che è un omaggio al grande scrittore di Comma 22). Questo instant book ha il pregio di spiegare quasi in diretta come funzionerà la censura online in Italia nei prossimi tempi e, soprattutto, quali saranno i vantaggi della stessa.
«Il paradosso di cui si parla nel libro è semplice: non deve essere affermato qualcosa che in realtà non può essere detto. Molti parlano di censura, ma forse a sproposito: siamo nell'ambito del metalinguaggio, che con il tempo verrà codificato, aprendo la porta ad un nuovo modo di fare opinione o informazione. In futuro basterà cambiare i nomi dei diretti interessati per raggiungere la radice ontologica di qualsiasi discorso, tornando così ad usare il logos puro, che può dare una visione molto più precisa e filosofica della realtà», argomenta Giuseppe in modo arzigogolato.
«In parole povere, scrivere Belluscone al posto di un nome a caso garantirà una maggiore libertà di espressione a tutti grazie all'uso della metafora e degli pseudonimi in ogni mo- mento. Forse nel resto del mondo rideranno di noi, ma a lungo andare l'Italia tornerà ad essere il paese della creatività a partire già dal linguaggio. Spero che il paese non perderà questa occasione!».
Cosa avranno fatto di male, i blog, per ucciderli?
«Facendo il verso ad una brillante analisi psicopolitica sull'Italia, che poteva essere letta in queste pagine proprio ieri, l'obiettivo finale di queste norme liberticide è creare una vera e propria schizofrenia online da blogger, ovvero una dissociazione delle persone che scrivono (per i motivi più vari) da quello che scrivono. L'eventuale danno economico provocato al povero blogger (attraverso multe, pignoramen- ti Equitalia o ius primae noctis Soris) non si potrà mai para- gonare al dolore lancinante che sente una persona allo scrivere la propria opinione su un tema per poi doversela rimangiare», confessa Demo Crazia, un paladino del con- fronto democratico online con un'aria visibilmente affranta, ma con il classico piglio di chi non si darà mai per vinto, mentre prepara un intervento molto polemico per la presentazione di domani.

martedì 27 settembre 2011

Dove ha male l'Italia

Torna la rubrica "L'angolo De Mente", in cui il Prof. De Mente darà il meglio di sé, dimostrando quanto ne sa in materia di psicopolitica, visto che si è il liberato il posto di Alberoni al CorSera.
«L'Italia ha un problema di natura meramente psicologica: è affetta, infatti, dalla Sindrome di Cotard, un disturbo psi- chico, forse previsto anche dal DSM-IV-TR, che consiste nella convinzione del paziente di essere morto. Nota anche con la definizione di delirio di negazione, rappresenta al meglio la situazione del paese: l'Italia si crede morta, ma è un problema di testa. In realtà non lo è, ma la depressione è talmente forte che non si vede nessuna via d'uscita alla crisi in cui è impelagata da troppi anni. Ci sono le energie mate- riali e mentali per venirne fuori, ma prima deve sbloccarsi».
«Gli italiani sono, invece, affetti dalla Sindrome di Charles Bonnet, un disordine psichiatrico che consiste in una serie di allucinazioni a causa delle quali il soggetto malato vede persone minuscole, a volte quasi ectoplasmi. I politici italiani si distinguono, infatti, per la taglia ridotta (fisica o morale) o per la poca consistenza (da fantasmi o da creature ancor più fantastiche), per cui gli italiani sono condannati a non vedere niente di meglio. Molti diagnosticano questo disturbo, negando la realtà del paese».
L'Italia si sente così: nega la sua esistenza, come morta
«Senza dubbio, la malattia più rilevante per una corretta analisi psicopolitica dell'Italia è la Sindrome di Capgras, un disturbo che consiste nella convinzione da parte di chi ne è affetto che le persone (più o meno) care, o che comunque fanno parte della propria sfera vitale, siano sostituite da cloni, alieni, replicanti o semplici truffatori esperti nell'arte del camuffamento. In molti pensano che non sia possibile di essere circondati da un insieme di persone così inutili, che tra l'altro hanno ottenuto dalla vita molto di più di quello che meritiamo: devono essere impostori! Fortunatamente tale disturbo si può sussumere in una sfumatura caratteriale, tipica in Italia: l'invidia cosmica (che normalmente non è mai accompagnata da nessun altro tipo di qualità)», conclude il Prof. mentre apre sul suo smartphone il sito corriere.it per trovare qualcuno a cui mandare un'email con curriculum allegato.

lunedì 26 settembre 2011

Lancio sedia Ikea per Travaglio

L'ultima apparizione tv di Marco Travaglio a Che tempo che fa ha come sempre accaparrato l'attenzione di milioni di telespettatori assetati di buona informazione con un tocco d'ironia. Il dettaglio più importante della sua performance non è passato inosservato agli occhi dei creativi Ikea: Travaglio era seduto su un bel pouf bianco, che già si è convertito in un oggetto di studio degli esperti. 
Stol Bord, a capo del Dipartimento di idee accattivanti Ikea per l'Europa, ci spiega quale sarà la strategia della sua azienda in merito agli elementi di arredo che vorranno avere perlomeno tutti i lettori del Fatto Quotidiano.
«Abbiamo in rampa di lancio un nuovo prodotto: il Travaglianstad, che potete vedere rappresentato qui sotto, il pouf per tutti quelli che vogliono avere sempre Travaglio come ispirazione anche nel salone di casa propria. Sarà un best seller di questo autunno: la gente si è resa conto del fatto che essere seduti in una posizione relativamente scomoda, senza uno schienale su cui appoggiarsi, favorisce la concentrazione, visto che è un rimedio naturale contro l'eccesso di rilassamento», sottolinea Stol con un perfetto italiano.
«Un declamatore di invettive non può stare rilassato, ma deve avere la giusta tensione per poter essere arguto ed ingenioso in ogni momento per informare ed intrattenere il pubblico: lo schienadrittismo è il sale dell'infotainment».
Sarà un pouf a risvegliare lo spirito critico degli italiani?
«Per tutti i primi 12.000 acquirenti di questo innovativo articolo di design, che farà furore nei migliori salotti (in cui non si disprezzano né i buoni argomenti, né una piacevole decorazione d'interni), ci sarà un regalo da non perdere: l'opera omnia di Travaglio, rilegata in betulla svedese ed autentica simil-pelle di renna, oltre ad una razione di dieci chili di Köttbullar, le famose polpette svedesi con il gusto speziato che può essere ritrovato in qualsiasi intervento travagliesco», dichiara in anteprima Bord.

domenica 25 settembre 2011

Il gioco della sfiducia

A grande richiesta torna "L'angolo De Mente", la rubrica nella quale si analizzano aspetti dell'attualità dal punto di vista delle più interessanti e recenti teorie della psicologia moderna.
Il Prof. De Mente torna da un lungo soggiorno all'estero in cui ha studiato i meccanismi della fiducia tra le tribù dei Kisifida delle foreste Bonga Bonga, conosciuti già tra gli studiosi per una loro peculiarità: non appena un membro della tribù si china, un altro membro è subito pronto ad abusarne "da dietro".
«Grazie all'interazione con gli indigeni allupati ho potuto verificare i meccanismi della sfiducia, un sentimento umano inversamente proporzionale al livello di attenzione: se si è sempre attenti, ci si può fidare di tutti quelli che sono intorno a noi», spiega il Prof.
«Quando Berlusconi afferma che andrà via solo quando sarà sfiduciato, quello che vuole dire in realtà è che il governo cadrà quando il suo livello di attenzione scenderà sotto soglie che lo preoccupano: tenere sotto controllo un contesto emotivo così complicato (dato dalla compene- trazione di diversi fattori come l'amore a pagamento, la politica a pagamento, le relazioni umane a pagamento e dalla circostanza ingrata della negazione di un numero conside- revole di soggetti di questo sistema di piaggieria e clientelismo a pagamento) potrebbe sfiancare chiunque, si ha bisogno di un livello di attenzione sovrumano. Senza dubbio, se continuano ad aprirsi tanti fronti, è difficile controllare tutto e la sfiducia negli altri sarebbe in agguato: il premier senza fiducia, ossia un Berlusconi sfiduciato, sarebbe già un premier perculato».
La fiducia si guadagna goccia a goccia, ma si perde a litri
«Nell'ottica di quanto già affermato, ho preparato un conve- gno dall'argomento suggestivo "Fidarsi è bene, sfidarsi è meglio", in cui si cercherà di analizzare il rapporto tra sfiducia altrui e sfiducia in se stesso: sfiducia non vuol dire solo mancanza di fiducia da parte degli altri, ma anche la sensazione di non essere più all'altezza (o forse di non esserlo mai stato). È così che la sfiducia si trasforma in sfida: nessuno ha il diritto di toglierci la fiducia, fin quando ci sentiremo in grado di fare quello che vogliamo fare. La fiducia (e la sfiducia) alla fin fine ce l'ha chi la vuole avere, sono meri atteggiamenti psicologici, anche in politica.
Il gioco della sfiducia sarà la dimostrazione pratica di questa teoria: tutti i partecipanti al convegno potranno lanciare il proprio portafogli in un fossato pieno di politici, legandolo, però, ad un filo, che attiverà un doppio meccanismo. Se il politico si china a prenderlo, il portafogli potrà essere leggermente allontanato, tirando il filo. Ovvia- mente il politico avrà il riflesso per lanciarsi in posizione quasi prona: in quel momento verrà fuori dal nulla un indigeno dei Kisifida, che darà una bella lezione sulla fiducia allo sventurato ed avido uomo politico (potrebbe essere chiunque, il sindaco della tua città, un membro del governo o addirittura uno che potrebbe far parte dell'ormai famosa lista dell'outing)», conclude il Prof.

sabato 24 settembre 2011

Autostrada dell'intelligenza

Visto che già esiste un lungo tunnel che collega l'Italia e la Svizzera, costato solo 45 milioni di euro, il MIUR sta pen- sando seriamente di prendersi cura delle grandi opere di cui il paese ha bisogno.
«La ricerca non va avanti da sola, i finanziamenti del ministero sono importanti, ma servono anche le infrastrut- ture, opere pubbliche che favoriscano la circolazione delle idee», dichiara l'Ing. Gransasso, brillante consulente del Dr. Cern Obil, a sua volta consulente del Ministero della Ricer- ca (nonché amico dei migliori neutrini in circolazione).
«Ora che l'Italia detiene i diritti sulla scoperta della nuova alta velocità (quella dei neutrini più veloci della luce) serve un'opera pubblica, una grande opera, per sfruttarla: sarà l'Autostrada dell'Intelligenza, che sfrutterà anche alcuni tratti del tunnel dei neutrini».
Le idee circoleranno alla velocità dei neutrini in Italia
«Questa strada a percorrenza rapida permetterà spostamenti più sicuri e quasi immediati a qualsiasi buona idea. Ovviamente una tecnologia così sperimentale avrà un prezzo che non sarà alla portata di tutti (anche perché la sperimentazione sarà affidata a scienziati e militari con i primi incaricati di mettere a disposizione le idee, che non avranno mai i secondi). Il comune cittadino sarà costretto alla solita procedura se avrà una buona idea: pubblicarla su internet ed aspettare che si muova per inerzia o grazie all'influsso di una qualsiasi intellighenzia», sostiene il Dr. Cern Obil.

venerdì 23 settembre 2011

Tante altre liste da fare

Oggi, in Italia, è giorno di liste, si sa. La lista della spesa dei politici gay omofobi ha scatenato un vespaio di polemiche in attesa di essere ulteriormente aggiornata. In una giornata di outing (sebbene tutto da verificare) è importante sapere che nel nostro paese si può tirare fuori veramente tutto, purché la gente ne sia interessata.
La nuova creazione del webmaster Cris I. Maledetta, www.listafuoritutto.it, si ripromette di cavalcare l'onda lunga delle liste di persone da segnalare a causa di peculiarità fisiche o morali (ma anche di gusti o di hobbies), che possano risvegliare la curiosità dei consumatori di fenomeni culturali da baraccone.
«Il nostro sito garantirà liste di tutti i tipi», spiega Cris, «con lo scopo di calunniare gratuitamente personaggi famosi (senza alcun merito) e non. La prossima lista che pubblicheremo sarà quella dei politici che amano troppo gli animali (in senso biblico); poi verrà il turno della lista degli asessuali (individui che scandalosamente non hanno alcun interesse per il sesso, grave handicap in politica); succes- sivamente quella dei "politici che predicano bene e razzo- lano male"; ed infine quella dei leghisti musulmani e/o meridionali».
Presto tutti faremo parte di una qualsiasi lista, forse nera
«Stiamo lavorando a tanti altri vari tipi di liste, tra cui spicca una lista di politici intelligenti che fingono di non esserlo: al momento, ne abbiamo due, non so se questa riusciremo mai a pubblicarla. Stanno arrivando molte calunnie per email, visto che sono in molti a sostenere che esistano anche politici intelligenti tout court per farne una lista», termina Cris, immerso tra decine e decine di segnalazioni anonime, che assegnano vari vip alle liste più svariate.

giovedì 22 settembre 2011

Il Gabibbo al TG4

Visto il decadimento fisico e morale di Emilio Fede, a Me- diaset si sta pensando seriamente ad un avvicendamento nella direzione e nella presentazione del TG4. Si pensa ad un buen retiro per il giornalista, stante la sua recente specia- lizzazione nelle giurie che eleggono miss: Donald Trump starebbe pensando a lui per gestire una nuova fascia da assegnare nell'ambito di Miss Universo: Miss Political Hot Chick (Miss Bella Gnocca Politica, che dovrebbe rap- presentare la capacità delle belle ragazze di entrare in po- litica, anche a livello internazionale, grazie alla loro avve- nenza). Per sostituirlo si fa il nome del Gabibbo.
«Belandi, sono orgoglioso di poter avere un tg tutto mio», dichiara il celebre pupazzo genovese.
«L'importante è recuperare la credibilità che negli anni ha un po' perso il TG4, ma la mia esperienza a Striscia la notizia sarà importante. Potrò piazzare un sacco di ex-veline per fare le previsioni del tempo, per dare le notizie sportive, per fare le inviate speciali: il pubblico sarà attratto da un tg giovane in cui non si lesina la gnagna, che sarà sempre e comunque al centro del tg, tant'è vero che le nostre inviate conse- gneranno la "Gnagna d'Oro" a tutti i protagonisti della vita politica e sociale italiana, che si comportino in modo riprovevole».
Il presente ed il futuro del TG4: l'informazione è al centro
«In ogni caso, passo da Striscia ad un tg che striscia: dubito di poter peggiorarlo. Riuscirò a fare infotainment come nessuno ha mai fatto prima in Italia, sperando che Juliana Moreira accetti di copresentare le edizioni del TG4 Sprint in cui faremmo vedere le papere più belli dei politici nostrani», conclude il Gabibbo.

mercoledì 21 settembre 2011

In media stat culpa

Libreria di fronte alla Mondadori - Domani, alle ore 19.30, a Milano, in Via dall'Italia 71, si celebrerà la presentazione del libro "In media stat culpa", con la presenza prestigiosa del suo autore, il Prof. Latín Noes de Izquierda, il più grande latinista ed esperto di storia antica del pianeta.
«Il rapporto tra media e politica è stato preoccupante fin dall'antichità: dall'analisi di alcuni antichi brocardi latini ci si può facilmente rendere conto: Media tutissimus ibis, diceva Ovidio nelle Metamorfosi, ossia "andrai sul sicuro, stando con i media"», narra il professore in un fluente italiano.
«O ancora, In media res, faceva notare Orazio nell'Ars Poetica, volendo dire che "ci sono molte cose nei media", cose oscure che tendono a controllare la realtà. D'altronde, Orazio è anche il poeta della celebre aurea mediacritas, cioè il magico potere d'oro attribuito ai media di condizionare la vita pubblica di un paese».
Questo volantino sarà un omaggio per tutti i presenti
«Senza dubbio, però, la mia locuzione latina preferita è quella di Petronio nel SatyriconQuum olla male fervet, amici de media, che si può tradurre con un "Quando bolle qualcosa di nocivo in pentola, è meglio parlarne con gli amici dei media". Fin dall'epoca romana, quindi, si dava per scontato che i media sapessero sempre qualcosa in più rispetto non solo ai comuni cittadini, ma anche ai loro indifesi rappresentanti politici, tutti vittime di una realtà manipolata dai mezzi d'informazione. 
La lezione della storia romana è chiara: bisogna controllare il maggior numero possibile di media per godersi una serena vita politica. Tale lezione è alla portata di tutti i giovani, che vorranno comprare questo libro, che contiene piccoli in- centivi come le versioni di latino degli esami di maturità fino al 2014 grazie al patrocinio del MIUR».

martedì 20 settembre 2011

Anni luce di bottiglie

Terra di Crisi - Nelle Filippine si sta facendo largo una nuova tecnologia, un nuovo tipo di lampadina che sta illuminando molte case senza elettricità: è una bottiglia, piena di acqua e candeggina, che sviluppa una potenza di 55 watt. Con molta immaginazione si parla di un litro di luce
«Sulla base di questa idea così originale abbiamo fondato unchilodipatonza.it, il sito che garantisce soluzioni alternative per tutte le famiglie che non arrivano a fine mese», narra Cris I. Maledetta, webmaster esperto in crisi.
Se una bottiglia fa luce, una patata può fare molto di più
«Se un litro di acqua e candeggina può sviluppare tanta energia (elettrica), la patonza ha un potenziale ancora maggiore. Indossando una normale maglietta con la scritta "Senza t-shirt sono ancora meglio", si può trasformare una famiglia di ceto medio-basso in una veramente abbiente, rinunciando alla propria figlia (più o meno maggiorenne), che verrà destinata alla politica, allo show business o, più in generale al triste jet-set italiano, generando così un reddito di migliaia di euro mensili», conclude Cris, facendo un classico esempio di sfruttamento positivo della patata (cioè prostituzione da ricchi).

lunedì 19 settembre 2011

Partito degli Scaricatori

Covo degli Scaricatori - Dopo il grande successo del Par- tito dei Pirati, Piratenpartei,  in Germania (alle ultime ele- zioni per il Parlamento della città-Stato di Berlino), che già aveva avuto buoni risultati in Svezia (dove è origina- riamente nato con il nome di Piratpartiet grazie a Rickard Falkvinge), in Italia si muove qualcosa. Dopo la nascita del Partito Pirata italiano (non pubblichiamo il link perché non si capisce bene quale sia quello vero), un gruppo su Facebook sta promuovendo un partito molto più consono alla per- sonalità del cittadino medio italiano: il Partito degli Scaricatori.
«Il nostro partito è veramente democratico», racconta Libera Download, nickname di Anonymous della fondatrice anonima del partito, «può partecipare chiunque voglia scaricare o lo abbia già fatto: scaricare non vuol dire solo abbandonare il/la proprio/a partner (per uno/a più giovane e piacente), ma neanche svuotare le stive delle barche. Oggi scaricare deve diventare il nuovo italian way of life: scaricare responsabilità, scaricare musica e suonerie, scaricare film, scaricare barile devono diventare un modo di fare politica dove non c'è più nessuno che ti dia niente per niente, a meno che non si sia pronti ad essere esa- geratamente disonesti».
«Scaricare vuol dire avere cultura gratis: il nostro partito farà paura ai più per questo motivo, anche se poi per captare il voto giovane ci limiteremo a garantire il download gratuito della musica (?!?) degli ultimi tipi che vengono fuori da Amici o le partite gratis in HD nel monitor di tutti i nostri simpatizzanti».
Il peso della politica deve ricadere sulle spalle dei cittadini
«Ovviamente questo partito avrà molto più successo di quello dei pirati: l'Italia è un paese di connivenza diffusa, di complicità latente, di omertà ubiqua e sui generis: a tutti piace scaricare o vedere le partite senza pagare, ma senza sapere assolutamente chi infrange le regole per metterci tanto materiale online, un vero ben di Dio per tutti gli utenti poveri (e meno) del web. I pirati saranno sempre visti con sospetto, in quanto detentori del know-how», ci spiega Demo Crazia, grande esperto di politica online.

domenica 18 settembre 2011

Buffet libero di Obama

Obamalandia - Obama ha deciso: presenterà una legge che aumenterà le tasse per i più ricchi, ispirata dalle parole del mitico Warren Buffett (da cui prenderà anche il nome questo provvedimento, "Buffett Rule"), il secondo uomo più ricco degli Usa (dopo Bill Gates). Oltre alla scontata e naturale opposizione dei repubblicani, il Premio Nobel per la Pace 2009 dovrà superare anche le remore della maggior parte degli economisti del pianeta
«Non so come mai non ci abbiamo pensato prima: i ricchi pagano poche tasse (anche in relazione all'evasione già perpetrata). Ci voleva un multimilionario per farci capire che forse è arrivato il momento di fargliela pagare, una tassa, intendo, magari una minimum tax comunque una tantum, o forse no», suggerisce con le idee chiare come sempre il Prof. Nomoney, consulente economico di Obama, pagato a cottimo per ogni buona idea che ha.
Finalmente tutti saranno costretti ad andare alla Caritas
«È incredibile questo accanimento, questa "Legge del Buffet Libero" invita i più poveri a sedersi alla tavola dei più ricchi, anche se non sono stati invitati. Bisogna ricordare che esiste la Caritas per tutti quelli che vogliono mangiare pur essendo poveri», dichiara la Dr.ssa Lagrana Quattrini, dell'Università di Nashville, portavoce dell'ELI (Economisti Liberi... dall'IVA, gruppo indipendente di gente che sa un sacco di cose di economia come quelli che hanno portato il sistema economico attuale sull'orlo del baratro, ma sponsorizzati da Fitch, Moody's e Standar & Poor's).

sabato 17 settembre 2011

Pauperismo à la carte

Palazzi del Potere - Le dichiarazioni di Castelli sul politico povero hanno fatto scalpore ed hanno portato a ripensare il sistema fiscale per questi soggetti sfortunati, che danno la loro vita per la politica con il loro conseguente impove- rimento. Nella finanziaria si vuole introdurre una dispo- sizione speciale per innalzare la soglia di povertà per tutti i politici italiani di spicco, che guadagnino solo più di 130.000 euro all'anno (dichiarandoli, addirittura).
Questi poveri bambini sono figli di politici italiani
«Per i politici poveri sono già pronte una serie di sovvenzioni che garantiranno alcuni dei diritti fondamentali per i nostri rappresentanti parlamentari: un'escort (o trans, a seconda dei gusti) al giorno ed una raccomandazione per un impiego in una struttura pubblica a settimana. Per i politici che dichiarano una cifra che sia al di sotto di almeno il 50% della nuova soglia di povertà si è pensato ad una semplice esclusione dalle successive elezioni, perché si tratta di veri morti di fame che probabilmente non si sono mai dissetati di Veuve Clicquot, sparso sui seni turgidi di una giovane e disponibile donna, disposta a dare piacere in cambio di riceverne almeno uno, motivo più che sufficiente per non essere considerati degni di sedere in Parlamento», annuncia il Dr. Spendispandieffendi, esperto consulente del Mini- stero delle Finanze, che ha ricoperto già svariate cariche politiche, per cui rientrerebbe in questa nuova disciplina normativa.
«Oltre al voto di fiducia, abbiamo intenzione di fare una piccola modifica costituzionale che introduca anche il voto di povertà, unico strumento utile per far capire ai cittadini che in Parlamento siede una casta, quella dei veri paria italiani, i dalit parlamentari, troppo poveri per essere veri», dichiara il politico leghista Castelli.

venerdì 16 settembre 2011

Creatività abolita

In sede europea si cerca di arginare in tutti i modi la crisi che attanaglia i paesi dell'Unione. L'ultimo escamotage è stato suggerito dall'astuto Trots Van Der Maloren, Commis- sario per gli Affari Europei Vari ed Eventuali, che tanto sta facendo dal punto di vista politico per arginare questa eterna recessione economica. Si sta discutendo la Direttiva 2011/29cAz, con la quale verrebbe abolita la creatività su tutto il territorio UE.
Sarà una delle ultime idee?
«La classica arte di arrangiarsi non è più di aiuto nella situa- zione disperata in cui ci troviamo, anzi, ser- vono soluzioni serie», dichiara Trots.
«La creatività, che da molti punti di vista continua ad essere un valore aggiunto, sta portando l'Europa al collasso. Se non si inventassero tante soluzioni alternative a problemi piuttosto normali, saremmo già venuti a capo di una situazione dif- ficile ma in fondo semplice. Il disprezzo per il Rasoio di Occam è incomprensibile».
«Abolendo la creatività, eviteremo la gestazione di milioni di idee che avranno destini diversi: quelle più assurde ser- viranno per guidare intere nazioni, mentre quelle più brillanti cadranno nel dimenticatoio di un blog qualsiasi. Anche in politica la mancanza di creatività si farà sentire: ci saranno meno proposte strampalate, per cui si favorirà la leadership seria per qualsiasi paese».
«La produzione di idee sarà assegnata ad un organismo ad hoc: il think tank "Palate di Idee", sponsorizzato da Endemol. Finalmente le grandi idee saranno prodotte, dietro lauto compenso, da grandi professionisti».
«Forse hanno ragione i tecnocrati di Bruxelles: ci sono troppe idee in giro, il tessuto sociale è saturo, vista la loro inutilità: tanto vale che qualcuno pensi per noi, magari mettendoci un po' di serietà» avvisa Cris I. Maledetta, webmaster di troppocreativi.it, un sito che si occupa di capire quante idee brillanti ci siano in giro (le statistiche delle buone idee mainstream del 14 settembre 2011 in Italia sono tanto desolanti quanto indicative: nemmeno un'idea degna di nota in tutto il Bel Paese).

giovedì 15 settembre 2011

Prostituzione in appalto

Palazzi del Potere - Dopo la pubblicazione della lista infinita delle donne che presuntamente si sarebbero prostituite con il Presidente del Consiglio si è deciso di correre ai ripari. Visto che il Premier Berlusconi sembra troppo sensibile al fascino delle escort, si pensa di creare un'apposita procedura di appalto, del tutto legale, per procurare signorine disponibili nel pieno rispetto della legge.
La prossima domenica verrà pubblicata la nuova Gazzetta Ufficiale, 6ª Serie Speciale, A.A. (Appalti Amici) in cui verranno stabiliti i requisiti per la partecipazione a tale procedimento amministrativo in un decreto legge che verrà approvato domani (grazie alla questione di fiducia posta su una questione di mutanda).
Ecco la copertina della prossima Gazzetta Ufficiale
Tinto Brass, prossimamente nominato Ministro della Gnocca (Ministero senza Portafogli, ma anche senza Vestiti), ha dichiarato: «Al contrario di tutti gli altri appalti e concorsi pubblici essere stranieri (brasiliana, cubana, etc.) darà più punti in graduatoria. In realtà, come in ogni concorso pubblico in Italia si sa già dal momento del bando chi vincerà, ma almeno così ci si potrà tutelare da tutti i moralisti (nonché giustilzialisti e legalisti) che amano troppo la legge e troppo poco la purchiacca».

mercoledì 14 settembre 2011

Bric-à-brac finanziario

São Paulo Bovespa - È proprio di oggi la notizia secondo la quale i paesi emergenti, i c.d. BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), vorrebbero dare una mano dal punto di vista economico ai paesi dell'Unione Europea in perenne crisi economica in un gesto di estrema generosità verso i paesi che li hanno colonizzati durante secoli.
Il futuro della finanza internazionale
La maggioranza dei paesi europei non l'ha presa benissimo, visto che si tratte- rebbe di un gesto un po' umiliante da par- te di ex-colonie.
I paesi BRAC (Bel- gio, Regno Unito, Austria e Cipro, che in realtà nasconde- rebbero dietro questi nomi di fantasia i paesi meglio conosciuti con la sigla PIGS o PIIGS, tra cui brilla l'Italia) non amano i paesi BRIC, o forse li hanno amati fino a quando non si sono del tutto emancipati.
Il loro portavoce, Trots Van Der Maloren, Commissario per gli Affari Europei Vari ed Eventuali, ha aperto uno spiraglio, dettando le proprie condizioni: «Il nostro è un piccolo comitato a carattere extra-ufficiale, il BRAC, che però ben rappresenta l'opinione orgogliosa dei paesi più sviluppati (a chiacchiere) del pianeta. Non potremo mai accettare aiuti economici di paesi più poveri (sarebbero le solite cianfrusaglie e collanine di conchiglie, mi fanno sapere i nostri esperti di commercio internazionale), una sorta di novello Bric-à-Brac (dopo anni di Brac à Bric, totalmente simulato, ma utile per appropriarsi delle risorse dei paesi più poveri, magari fomentando guerre civili a casaccio), ma potremmo comunque mettere in atto una fictio: invece di chiamarli aiuti, li chiameremo tributi. In realtà, un accenno di neocolonialismo sarebbe molto più importante dei soldi ricevuti (anche se non si possono rifiutare le ricchezze delle colonie, soprattutto se avvengono attraverso Western Union o Paypal): il Vecchio Continente tornerebbe a sentirsi al centro del mondo come quando razziava, uccideva ed evangelizzava a destra e a manca».