martedì 31 maggio 2011

TV Sorrisi ed Elezioni

Domani uscirà un numero speciale di una famosa rivista della Mondadori, "TV Sorrisi ed Elezioni", dedicato ai retroscena ed alle analisi più interessanti sulle recenti elezioni amministrative e sui ballottaggi.
Un bel sorriso quando si vince
«La foto in copertina la potete  vedere qui a fianco», dice Alfonso Signorini.
«È la celebre e poco simpatica "scrutatrice triste" che Berlusconi aveva invitato in più occasioni a provare a sorridere di più, non sapendo che un sorriso della ragazza avrebbe segnato la sua rovina».
«Quel sorriso appena abbozzato è stato il colpo di grazia per il nostro presidente» racconta Bondi, poco dopo le sue dimissioni da coordinatore nazionale del PdL, «Silvio mi ha confessato di avere un momento di vuoto immediatamente successivo alla consegna della scheda elettorale: il fatto di non aver fatto colpo sulla ragazza gli ha annebbiato la vista, tanto da non essere sicuro di aver votato per la Moratti; anzi, a dire il vero, pensa di aver votato per Pisapia, visto che il suo cognome che termina per la vocale "a" lo ha portato a pensare che fosse una nuova bella ragazza da conquistare. Questa è stata la grande sconfitta del centrodestra: aver perso il sorriso delle ragazze semplici».
«Ridere in faccia al potere, a denti stretti quando sia il caso, è un segno dei tempi. La morale di questa vicenda è che un bel sorriso, naturale e spontaneo, antitesi della politica e del suo narcisismo, può cambiare le cose: "un sorriso vi rifiuterà", parafrasando la citazione bakuniniana del maggio francese», argomenta Leonardo Nascimento de Araújo, nuova firma della rivista, in un editoriale dai toni vagamente critici. 
«Dobbiamo intervenire contro smiley ed emoticon prima che sia troppo tardi: il paese è troppo allegro, è quasi euforico, questo stato d'animo non è mai un buon segno per la gente che governa», afferma un politologo della taglia di Mortimer Alutto, «tenendo in conto che l'entusiasmo dei giovani ed il loro impegno in politica potrebbe portare ad un sovvertimento dello status quo: non possiamo permettere che i giovani siano liberi e felici grazie alle infinite possibilità della comunicazione dei nostri tempi. Di questo passo, presto, vivremo in una democrazia».

lunedì 30 maggio 2011

Potere d'abuso

L'iscrizione al registro degli indagati di Berlusconi, Minzolini e De Scalzi per il reato di abuso d'ufficio ex art. 323 c.p. per l'occupazione televisiva del 20 maggio è la vera notizia del giorno, che va al di là della pesante sconfitta elettorale del PdL nelle elezioni amministrative. Potere ed abuso saranno le parole chiave della reazione della coalizione di governo alla débacle odierna.
Il cambio che ci si aspetta grazie alle ultime elezioni potrebbe essere compromesso, guardandolo nell'ottica dell'abuso di potere tipico del berlusconismo? Stavolta si andrà oltre: sarà "potere d'abuso", l'innovativo approccio politico per riportare il popolo sotto l'egida della libertà.
Di che tipo di cambio si parla?
«Abusare di tutto e di tutti, comprese le leggi: sarà la chiave del nuovo potere berlusconiano.
Se il sindaco di una città ha il cognome che inizia con il nome di un'altra città (Pisapia, Pisa-pia), sarà privato del suo incarico a causa della sua incoerenza.
Se il sindaco di una città ha il cognome di un famoso scopritore di continenti (Colombo come la vincitrice delle comunali ad Arcore), sarà esiliato verso lidi lontani.
Se il sindado di una città, è un ex-magistrato, la sua sorte sarà segnata: allontanato dal suo incarico, sarà sottoposto a processo», sono queste le idee che circolano a Via dell'Umiltà. «Basterà inventare norme sempre più autoritarie ed assurde per riconquistare il potere in qualsiasi roccaforte comunista».
«La grande offensiva berlusconiana è alle porte, sarebbe stato meglio non vincere le elezioni amministrative del 2011», ci fa sapere Viola Grillina, il capo della resistenza a Berlusconi nel 2027. È appena arrivata nella nostra epoca, dopo un viaggio dal futuro, con una missione: impedire all'elettorato di dare la vittoria ai ballottaggi del 30 maggio ai partiti dell'opposizione e del centrosinistra. Ormai, è troppo tardi...

domenica 29 maggio 2011

Calcio e religione Barça

Il Barcellona ha vinto per la terza volta in sei anni la Champions League e già si parla di culto. Ovviamente il Barça è già diventato una vera e propia religione con Messi come piccolo dio del calcio, Guardiola come gran sacerdote ed il tiqui-taca come nuovo testo sacro della tattica calcistica. Il Barcellona è tanto importante da aver causato lo sgombero a manganellate dei manifestanti spagnoli che occupano la centralissima Plaça Catalunya, che si trova a fianco di Canaletes, il luogo sacro dove si festaggiano i titoli culé.
Credi: ecco il tuo nuovo dio!
«Ora il Barcellona è sul tetto del mondo, creando un vero culto mistico del tiqui-taca, ma presto inizieranno a fioccare gli scandali come in qualsiasi altra religione», vaticina lo storico laico del calcio José Balompié.
«Arriverà prima la scomunica del catenaccio da parte del fondatore del barcellonismo, Johan Cruiff, con la conseguente pesante persecuzione dei "liberi"; poi sarà il turno delle crociate nei confronti di tutti i centrocampisti centrali di contenimento: in questa fase nessuno oserà opporsi all'egemonia religiosa del Barça».
«Ovviamente, poi, arriverà la fase degli scandali: un calciatore omosessuale in rosa, violenze sessuali sui "pulcini" della Masía, riciclaggio di capitali sporchi di dubbia provenienza attraverso gli sponsor».
«Il tracollo della religione barcellonista porterà all'estinzione del calcio: dopo anni ed anni di successi calcistici, facendo il miglior calcio possibile, non potrà non succedere. Il declino di Messi comporterà un affievolimento del concetto di divinità: finalmente tutti capiranno che suonare Bach ha qualcosa di sacro, mentre fare tre palleggi con il pallone è solamente un'attività sportiva».
«Da questo panorama futuro potrebbe apprendere qualcosa la Chiesa: per combattere la crisi delle vocazioni basterebbe praticare un po' il fair play per continuare a credere che ci sia bisogno di credere», arguisce Don Balompié.

sabato 28 maggio 2011

Non abbiamo bisogno di soldi

Finalmente Google si è deciso: non ci serviranno né il portafogli, né la carta di credito per andare a fare shopping, ci basterà avere un Wallet. Il Google Wallet è il nuovo metodo di pagamento, che grazie al chip Nfc (acronimo di "Non fare cazzate") ci permetterà di pagare tutto con il cellulare in un futuro prossimo (sarà presto disponibile negli States).
Con il cellulare puoi avere tutto
«In realtà, noi non vogliamo facilitare i pagamenti, vogliamo aiutare il consumatore a dirci tutto sui suoi gusti» afferma J. C. Ordinateur, il tizio che presenta quasi tutte le grandi novità Google (come Chromebook), ma senza lo charme di Steve Jobs.
«Immagina la scena: sei sulla Tuscolana e vuoi comprare una bambola gonfiabile. Google Maps ti trova il più vicino sexy shop (magari il Cobra) con i consigli e le recensioni di tutti gli altri utenti; dopodiché paghi il tuo acquisto con Google Wallet; infine, Google ti avviserà ogni volta che ti avvicino ad un sexy shop, magari con un'offerta di Google Offers per avere un 3x2 sui lubrificanti intimi a gusto vaniglia».
«È ovvio che ti serviranno sempre i soldi (tanti) per comprarti lo smartphone più tecnologico, nonché per alimentare il tuo conto in banca, però sarà dolcissima la sensazione di lasciarsi trasportare in una spirale di consumismo in puro stile Google», conclude J.C.
«Diciamo che è una sorta di crowd funding di informazioni personali in cui tutti i dati vanno sempre a finire a Mountain View», ribadisce il Dr. Smanettoni, esperto di shopping online, «ma è facile scorgere un futuro migliore in cui se ti rubano il cellulare, sarai veramente perduto».

venerdì 27 maggio 2011

Politica 2.0, o wikicrazia

Dopo il recente E-G8 (o EG8), la riunione organizzata da Sarkozy tra i governi del G8 (che hanno appena finito di riunirsi un po' a Daeuville) con i maggiori esponenti dell'informazione e di internet a livello mondiale, interessa realmente sapere quale sia il nesso tra il potere politico e la rete con le sue infinite possibilità di trasmettere grandi quantità di informazioni. Tornano di moda dei termini un po' geek come wikicrazia o governo user generated.: ma quali sono i rapporti tra democrazia ed internet? Esiste la politica 2.0? Può essere una modalità per ricreare un legame tra i cittadini (in particolare, i giovani) e la politica lato sensu?
Democrazia a portata di click
«I giovani sono ormai lontani dalla politica? Ma dove sono?» si domanda  turbato Otto Faccialibro, webmaster del miglior sito di politica dell'anno in Italia, www.bismarck.it, la piattaforma (o social network) che permette a chiunque di fare le veci di un politico, anche se in un mondo in stile Habbo.  
«La risposta è ovvia: in un social network qualsiasi o in un MMORPG, in linea di massima».
«Bisogna andare oltre il voto elettonico e sfruttare al meglio internet per mettere la democrazia in un click: Travian può essere un laboratorio politico per imparare tutto sul concetto di alleanza; o ancora, si può reinterpretare il concetto di referendum come strumento di democrazia diretta in stile wiki: basta provare ad immaginare di poter far riscrivere i quesiti referendari a tutti gli utenti, che poi li controllano, li modificano e li votano grazie ad una netiquette ben precisa, come se si trattasse della pagina wikipedia di Beppe Grillo».
«Manca la connessione, governo wiki», sarà il motto di questa nuova tendenza, parafrasando la celebre frase "piove, governo ladro", secondo un webmaster esperto in materia di politica ed informatica come Demo Crazia.

giovedì 26 maggio 2011

Declassato il rating mentale italiano

Ass & Brains' (società fondata quest'anno per analizzare l'andamento mentale del pianeta grazie al contributo dell'OMS e dell'FMI), ossia l'equivalente in campo mentale di Standard & Poor's, ha abbassato il rating cerebrale dell'Italia.
Il rating cerebrale di uno Stato (o di una società, o di qualsiasi altro tipo di ente) è un metodo utilizzato per classificare il livello di demenza dello stesso.

Lo stato mentale dell'Italia
«Studiando le ultime vicende italiane, cioè quelle relative alle campagne elettorali in corso ed alle assurde esternazioni del suo premier, siamo stati costretti a declassare l'Italia all'ultimo livello possibile», ci spiega il Prof. Pinky, uno dei massimi responsabili di questa agenzia indipendente. 
«Se è vero che la metà degli elettori italiani è senza cervello, l'unica soluzione è prevedere un progressivo impoverimento mentale del Paese; se fosse vero il contrario, sarebbero il premier, i suoi scagnozzi e tutte le persone che (in buona o mala fede) lo appoggiano a portare l'intera nazione sul viale della demenza».
«Le conseguenze a livello internazionale sono prevedibili: un abitante di un qualsiasi altro paese del mondo potrà dire ad un italiano di essere un "Forrest Gump" senza incorrere in nessun tipo di sanzione», conclude il simpatico Prof.
«L'Italia è molto prossima all'encefalogramma piatto, sono pochissimi i sussulti delle poche intelligenze indipendenti e critiche. Se continua così, tutti gli impegni presi dall'Italia a livello internazionale si ridurranno a farfugliare cose a caso ad un presidente di un altro paese, possibilmente con l'aiuto di una traduttrice» assevera un neurologo internazionale della fama di J. Dumb Mindless.

mercoledì 25 maggio 2011

Un partito dei seggi vuoti

La poltronite è la grande malattia della politica italiana? Il poltronismo porta a vedere un incarico politico come un obiettivo da raggiungere e, quindi, non come un mezzo per fare il bene pubblico? Ti aspetti che Natuzzi parli di poltrone e divani, ma non vorresti che i politici sentissero un interesse esclusivo per quei posti a sedere? La soluzione la si può trovare nel sito seggivuoti.it, la nuova frontiera della politica.
Svuotare il Parlamento, votando
«Per ora si tratta di organizzarci» afferma il webmaster Demo Crazia (il signor Crazia padre ha avuto da sempre un debole per la politica), «ma in futuro formeremo un vero partito politico con uno scopo ben preciso: canalizzare i voti che si perdono a causa delle schede bianche, delle schede nulle e dell'astensionismo».
«Le maggioranze che si formano a seguito di una tornata elettorale con il 40% di astensione e con un bel numero di schede nulle (in cui normalmente il voto va ad un calciatore famoso o ad una bella gnocca; a volte si opta anche per il classico "Vergogna!") sono assolutamente artificiali» argomenta Demo, «noi vogliamo essere eletti per poi garantire che i nostri seggi nei consigli comunali come in Parlamento saranno vuoti. E no, non vogliamo emolumenti e pensioni, a cui rinunceremo non appena eletti. Vogliamo dare un segnale forte rispetto al tema della rappresentanza diretta nella democrazia: è bello immaginare il Parlamento in seduta comune come se fosse il 2 agosto con un paio di pianisti sparsi in aula». «Vogliamo che la politica si renda conto che si può fare a meno dei politici, soprattutto a quei prezzi», conclude Demo.
«Questi hanno proprio intenzione di toglierci il posto: essere un parlamentare assenteista non può diventare una posizione ideologica, ci vuole talento e costanza per farlo, ma non cervello», dichiara allarmato l'onorevole Antonio Gaglione.

martedì 24 maggio 2011

Uno pseudobiblium ci salverà

Il caso Madalon ha risvegliato la voglia di vera letteratura. Repubblica lancerà per l'occasione una Collana di scrittori emergenti che si chiamerà Ghostwriter.
Scrivere è inutile, leggere anche
«Uno pseudobiblium ha sempre dato luogo a letteratura con la L maiuscola», afferma il curatore dell'iniziativa editoriale, ma anche noto scrittore Abdul Alhazred.
«Con "l'introduzione di" personaggi famosi nel mondo della cultura come Antonella Clerici, Roberto Saviano, Uan di Bim Bum Bam ed il Massone di Guzzanti, nessuno noterà che i libri sono in realtà vuoti».
«Scriveremo a cottimo tutti i libri della collana» ci raccontano i giovani ed immaturi scrittori del collettivo ectoplasmaletterario.it«con una direttiva chiarissima: non sforzarsi di dare un contenuto a nessuna opera, visto che il grosso del lavoro lo faranno quelli del marketing».
Opere prime come "Nessuno sa perché, ma qua muoriamo di fame" di Pep L'Africano o "L'importanza di esserci" di P.R. Discopub saranno pubblicate al modico prezzo di un euro in allegato agli allegati degli allegati quinquennali del secondo giornale d'Italia, sperando così di alimentare il mercato dei libri di seconda mano o almeno quello dell'antiquariato.
«Ad Amazon siamo interessati al ghostwriting, soprattutto per quanto riguarda gli e-book», ci aggiorna Adso da Melk «quando abbiamo un titolo figo da libro in mente, lo pubblichiamo sul sito, facendo pubblicità a tappeto. Se la gente inizia a comprarlo poi lo facciamo scrivere dalla scimmia instancabile del teorema di Borel».

lunedì 23 maggio 2011

Risse e gelosie in politica

Dopo gli interventi odierni del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ("politici gelosi") e del Presidente della CEI, Cardinal Angelo Bagnasco ("politici rissosi"), il Prof. De Mente ha deciso di dare un nuovo saggio di bravura nella sua rubrica "L'angolo De Mente", tracciando un profilo psicologico del tipico politico italiano.
Risse e gelosie: quanta passione!
«La gelosia ha sempre portato a risse senza importanza» ricorda il prof. Otello (il nome di battesimo del De Mente), «anche se i delitti d'onore sono già stati abrogati da tempo nel codice penale italiano».
«La rissosità in politica è, quindi, una conseguenza della gelosia, ossia di quel sentimento di incertezza  che un uomo politico nutre nei confronti di un altro uomo politico, che si può riassumere nel timore di perderlo, perché piace ad altri o perché gli piacciono altri simili (questa circostanza, nel centrodestra, non implica nessuna forma di omosessualità, cosa che non si può garantire nel centrosinistra)». 
«Ovviamente sarà l'interesse reciproco a stabilire i livelli di gelosia».
Luca con il fantasma della tranquillità
«L'intervento odierno di Luca Cordero di Montezemolo poi mi è sembrato un segno dei tempi: c'è bisogno di stigmatizzare i toni della politica per poi magari entrarci».
«È, quindi, la vera passione (compendio dei bassi istinti) a guidare la politica in ogni sua forma, almeno in Italia», conclude il De Mente.
Ultim'ora sulle pesanti multe comminate dall'AGCOM per l'occupazione dei TG da parte del premier in data 20 maggio 2011: se la Moratti vince il ballotaggio, saranno annullate, nel caso dei soggetti residenti a Milano.

domenica 22 maggio 2011

Mitosi Ministeriale

Spostare i ministeri a Milano, o semplicemente allontanarli da Roma, non è impossibile, ma si va incontro ad inconvenienti che potrebbero rivelarsi imbarazzanti. Ovviamente qualsiasi città italiana vorrà un ministero qualsiasi, tutto per sé, arrivando a situazioni che avranno del paradossale: si calcola che in Italia potrebbero già esserci 47 Ministeri degli Interni prima del 2012.
Tutti vogliono un ministero
«L'unica soluzione è quella di un delicato esperimento genetico per riprodurre "cellule di potere", che così possono prontamente essere piazzate in qualsiasi coltura (o cultura): la mitosi ministeriale», prova a spiegarci il politologo scienziato J. Poltrone.
«Il nostro è stato il primo laboratorio al mondo in grado di clonare una poltrona a partire da una cellula delle natiche di un politico italiano di livello nazionale. Per noi non sarà un problema riprodurre copie e cloni dei ministeri uguali in tutto e per tutto all'originale: sarà poi molto facile impiantare una copia nel tessuto di qualsiasi territorio che lo voglia a fini esclusivamente elettorali».
«Siamo pronti a fare copie della Farnesina in pochi giorni (per poco più di 300 euro)», annuncia il webmaster di www.falsipeltutti.com, «così anche un comune di 15 abitanti potrà avere un ministero in cui non si fa assolutamente niente, come in quelli originali. Se proprio si desiderasse che nei nuovi ministeri fervesse un po' di attività (finalizzata al nulla, in questo non si possono superare gli originali) si può offrire anche personale cinese, che dà sempre e comunque la sensazione di essere iperattivo, visto che l'orario di lavoro è di 35 ore al giorno».

sabato 21 maggio 2011

Occupatio televisiva

La figura retorica dell'occupatio consiste nello stratagemma dell'oratore di prevenire una qualsiasi possibile obiezione dell'avversario, anticipandola tra i propri argomenti. L'occupazione catodica di Silvio Berlusconi riflette più o meno lo stesso meccanismo: mi prendo tutti i TG d'Italia, così posso dire quello che voglio, prevenendo le reazioni degli avversari politici (risulta preoccupante che dopo alcuni giorni di silenzio berlusconiano il messaggio partorito sia stato così monotono e povero di argomentazioni, anche se trasmesso a reti unificate: zingaropoli, moschee, No-Expo sono temi un po' tristi per vincere delle elezioni).
Berlusconi: ubiquità catodica
«Dal punto di vista giuridico è piuttosto strano», afferma Lex Terminator I, il vero ed unico giurista di casa Terminator.
«L'occupazione è un modo di acquisizione della proprietà, ma se sei già proprietario non c'è bisogno di occupare qualcosa di tuo, se non nell'ottica di una rivendicazione dell'esercizio del diritto di proprietà (della televisione, nel caso di specie)», ribadisce Lex, « e comunque excusatio non petita, par condicio manifesta».
«Il tasso di occupazione della tv, pubblica e privata, da parte del premier è inversamente proporzionale al tasso di occupazione della popolazione giovane in Italia», spiega il nostro giuslavorista Jimmy Andatealavorare.

venerdì 20 maggio 2011

Facebook: quando taggare è di qualcuno

Il giornalismo contemporaneo si è ormai quasi del tutto convertito nell'arte della marchetta. Dopo la spiegazione di ieri sugli hashtags di Twitter, non potevamo non rendere omaggio anche a Facebook, che oggi ha definitivamente acquisito tutti i diritti sul "taggare foto", avendo ottenuto il brevetto corrispondente.
Taggare è roba di Facebook
«Sì, le tag sono solo nostre», dice Giangi Zuckerberg, cugino del più famoso Mark.
«Ora, quando tagghi qualcuno, stai sicuro che solo Facebook ne diventa il proprietario. Una leggenda indiana dei veri ed originali Indiani d'America narra che le foto rubano l'anima: Facebook potrà impadronirsi di tutte le anime attraverso il nuovo brevetto per poi rivenderle a qualsiasi multinazionale che le riutilizzerà poi per farne pubblicità, carpendo i desideri più intimi di ogni uomo-consumatore in un infinito circolo vizioso da social network».
«Anche se la parola "Taggare" in italiano non esiste, questa circostanza non mi ha salvato dalle foto in cui compaio "nudo e taggato" nel profilo Facebook di un'amica transessuale», fa sapere il nostro amico dell'Accademia della Crusca, Lapo Elkazz. «"Tag" verrà, quindi, introdotto nel prossimo vocabolario della lingua italiana come "diavoleria dei computer per far scoprire la tua privata a chicchessia"».

giovedì 19 maggio 2011

La guerra degli Hashtags

Non è il titolo di un nuovo colossal hollywodiano in costume, né vi è alcun riferimento a qualche prossimo intervento militare a difesa della libertà contro nuovi e pericolosi terroristi dal nome esotico. Un hashtag (#, o cancelletto) è il semplice strumento per creare tags su Twitter così da seguire meglio il flusso di notizie su di un determinato argomento (a proposito, #notiziedelfuturo esisterà?).
È lui: il "cancelletto" al potere
«È lo strumento più rivoluzionario degli ultimi anni in materia di comunicazione», ci spiega il webmaster di tetter.com, un social network incentrato sull'attualità e sui seni.
«Si mettono insieme, infatti, più cose che riguardano la stessa cosa, come in un libro o in un'enciclopedia, però per giovani».
«Questa parola così strana, hashtag, si può leggere ora anche sui giornali in relazione alla cosiddetta primavera spagnola, che sta favorendo il proliferare di tante chiavi di ricerca che includono a loro volta la parola rivoluzione (#spanishrevolution, #italianrevolution, etc.)», ci racconta un redivivo Dr. Smanettoni, esperto di relazioni sociali ed amorose su internet. «Tali "chiavi di lettura" sono in realtà in lotta tra di loro al fine di captare l'attenzione del classico lettore online, che normalmente ha un livello di attenzione che comporterebbe l'uso del Ritalin in altri paesi del mondo. Gli hashtags sono contenitori vuoti, che andrebbero riempiti di contenuto, essendo in realtà utilizzati per vincolare il maggior numero possibile di visite a mo' di spam, che è il grande problema del nostro secolo, anche a livello di relazioni interpersonali. Ormai non frequentiamo più persone: le conosciamo attraverso hashtags per poi riempirci a vicenda le nostre vite di spam. È la guerra quotidiana degli #hashtags», conclude Smanettoni.

mercoledì 18 maggio 2011

Primavera spagnola

Da qualche ora i mass media nazionali ed internazionali hanno iniziato a parlare dell'ondata di proteste in Spagna, le cui città sono ora al centro di una piccola rivoluzione democratica e non violenta contro gli abusi dei poteri forti e dei politici corretti.
Democrazia, pueblo unido, etc.
«È il bel tempo che spinge molti giovani a bivaccare in piazza», fanno sapere le fonti governative.
«Quando si avvicina l'estate, si tirano fuori tende e sacco a pelo, è un classico.
Non si riesce a capire, però, quale sia il collegamento tra l'occupazione del suolo pubblico e la voglia di democrazia reale», conclude il Ministro degli Interni, Alfredo Péres PegaChavales.
«Gli amici italiani mi dicono che in Spagna c'è la democrazia reale, visto che c'è il re, un bel re, ma forse non hanno capito bene il senso della nostra protesta», dichiara uno degli organizzatori di democraciaparatodos.es, José Perroflauta.
«L'influenza spagnola, agli inizi del secolo scorso, sterminò milioni di persone in tutto il mondo. Speriamo che questa volta non ci sia una grande influenza e che in Italia nessuno si contagi con questa voglia di democrazie reale», dichiara la pasionaria Santanchè.

martedì 17 maggio 2011

Sull'estinzione dei giovani

Il CENSIS ha appena dato i risultati di un'analisi relativa alla popolazione giovane dell'Italia secondo la quale i giovani italiani sono destinati ad estinguersi nei prossimi dieci anni, per cui urge una riflessione sulle cause della prossima estinzione del giovane homo sapiens italicus e sulle eventuali soluzioni.
Che fine faranno i giovani?
«La teoria meno falsa dal mero punto di vista scientifico è quella del probabile impatto di un grande meteorite in Italia nei prossimi anni.
Il gran corpo celeste conterrebbe sostanze in grado di debellare la "speranza", l'unica vera risorsa che resta ai virgulti italici», sostiene un sociologo, archeologo, paleontologo e scienziato di spessore internazionale come Gyro Gearloose.
«In realtà, sarà il darwinismo a sterminare i giovani: la teoria evolutiva, applicata fino alle sue ultime conseguenze, fa sì che l'unico scenario plausibile del futuro consista in un'Italia assolutamente gerontocratica, in cui anche l'ultimo dei professori universitari o dei sottosegretari avrà come minimo 82 anni», è l'opinione del giuslavorista Jimmy Andatealavorare, «co.pro., co.co.co. e co.co.pro. faranno tutto il lavoro sporco».
«Penso che la politica avrà un ruolo chiave in questa vicenda», fa sapere un anonimo parlamentare e primo ministro settantacinquenne.
«La mancanza di giovani ci obbligherà ad importare giovani gnocche dall'estero», si può leggere in uno scherzoso comunicato stampa della Farnesina.

lunedì 16 maggio 2011

Ispirazione per una prefica

Le fotografie della controversa artista visuale Laurel Nakadate (che ha voluto fotografare le sue lacrime, giorno dopo giorno, durante tutto il 2010) stanno facendo scalpore. Sembra essere tornata di moda la figura della prefica, ovvero della persona che piange a comando, per combattere il dominio della felicità obbligata da social network.
Lacrime a comando?
«Piangere è una forma piuttosto naturale per esprimere i sentimenti di dolore, rabbia o frustrazione. 
L'esempio tipico è quando perde la tua squadra di calcio. 
Senz'ombra di dubbio, rappresenta anche un modo per scongiurare probabili sconfitte (si chiama pianto scaramantico)», assevera il Prof. De Mente, lo psicologo di notiziedelfuturo.
«Le prefiche saranno la nuova tendenza nel 2011», annuncia T.V. (non ha mai rivelato cosa significa la sigla del suo nome), il famoso massmediologo di fiducia di notiziedelfuturo, «dopo anni di pianti in tv con motivazioni perlopiù apparenti, è arrivato il turno del "pianto in sé": in determinate situazioni una prefica darà un tono all'ambiente, stabilendo se c'è da piangere o meno».
«La forza di piangere tutti i giorni l'ha tratta dal pensiero che Pisapia potesse vincere le elezioni contro la Moratti», ci fanno sapere i bene informati dopo i risultati delle elezioni di Milano a proposito dei motivi per i quali Laurel avrebbe pianto per un anno.

domenica 15 maggio 2011

Fino in Fondo, DSK

Dominique Strauss-Kahn, per gli amici DNK, arrestato la notte del 14 maggio 2011, per tentata violenza sessuale, è al centro delle polemiche non solo in Francia, ma anche nel resto del mondo.
Direttore Generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI), nonché probabile candidato alle prossime elezioni presidenziali in Francia (fino ad oggi, almeno), dovrà ora subire la gogna pubblica.
DSK braccato come tutti
«Prima di andare a dormire, ho detto ad una mia assistente che saremmo andati "fino in fondo". Non sospettavo di essere preso alla lettera: mi sono ritrovato una cameriera sexy con le gambe aperte in camera mia. Non c'è bisogno di spiegare altro», avrebbe detto DSK, secondo i bene informati.  
«L'orgoglio delle cameriere a stelle e strisce dipende da noi», fa sapere Katelyn Faber (nome da cercare in Google), leader dell'ACAVV (Associazione delle Cameriere d'Albergo Violentate da Vip).
«Essere affamati di soldi e potere va bene, tanto la povera gente non si rende conto di quanto a fondo sappia andare il Fondo, ma andare a fondo nelle vagine e negli ani potrebbe essere controproducente», afferma un preoccupatissimo rappresentante del potente FMI, il dottore commercialista Rockerduck Cuordipietra Famedoro.
«Sono stati i magistrati pauperisti di New York ad incastrarlo. Si tratta di PM legati agli ambienti altermondisti, che vogliono eliminare il capo dell'FMI con spregevoli attacchi della giustizia, visto che non avrebbero mai potuto contrastare i soldoni dell'FMI con i debiti dei paesi poveri del pianeta: i soldi sono più potenti anche dei magistrati abituati alle calunnie», argomenta la portavoce di DSK, Danielle Saint-Aussì, che conclude «ovviamente potrebbe anche essere un complotto dell'opposizione, che ha in mano tutta la giustizia e la stampa internazionale».

sabato 14 maggio 2011

Italian Sims

The Sims favoriscono l'omosessualità? Sembrerebbe di sì, viste le dichiarazioni di molti politici con una fervente attività politica.
Videogiochi con brutte idee
«Abbiamo pensato ad una nuova versione, più gay-friendly e più tollerante, dell'atteso prossimo The Sims IV, in esclusiva per l'Italia», dice turbato il Dr. Jack Videogayme, artista del pixel.  
«È semplice: quando crei il personaggio dei tuoi sogni e scegli di essere omosessuale, automaticamente si passa a giocare a The Sims II come forma di castigo (e senza diritto alla patente di guida, ma con il diritto di arredare la propria casa solo con mobili Ikea).
Nella versione italiana del gioco le donne avranno un ruolo secondario, che si potrebbe riassumere con la locuzione "soddisfare l'uomo in ogni sua voglia". Gli uomini avranno un ruolo più definito, ossia quello di calpestare i propri simili al fine di ottenere potere, soldi e belle donne. La predilezione per il sesso debole , se apparente, potrà essere compensata dalla frequentazione compulsiva di trans brasiliani (con lo sconto se si è politici, la carriera che garantisce più soldi e più tempo libero)», conclude isterico lo sviluppatore di giochi per bambini aperti e tolleranti.

venerdì 13 maggio 2011

Amore e Capitalismo

Inizia oggi la rubrica "L'angolo De Mente" dell'ormai celebre Prof. De Mente (famoso per essere stato cacciato dagli Ordini degli Psicologi di più di 12 paesi del mondo).
Il capitalismo aiuta a capire
«Che cos'è l'amore?» è la domanda di oggi.
«L'amore è come il capitalismo», dice il De Mente, che si lancia, quindi, in un magico monologo.
«La scelta del partner riflette il meccanismo di ricerca e selezione di qualsiasi altro bene di consumo, che si vede condizionato dai desideri e dalle capacità di ciascuno di noi: se sono un "cesso" (termine psicologico che indica una donna con un piccolo complesso di inferiorità in relazione al proprio aspetto fisico), non potrò mai adescare un calciatore di Serie A, tranne il caso in cui sia particolarmente ricca, magari dirigendo la squadra in cui il mio obiettivo sta giocando.
L'attrazione per un'altra persona è, quindi, come andare al supermercato: si compra quello che ci piace di più, tenendo in considerazione quello che si ha a disposizione nelle proprie tasche. Sicuramente vi avranno raccontato che l'amore dipende da fattori chimici ed ormonali, oltre a quelli sociali, che scatenerebbero la suddetta attrazione. Potrebbe anche essere vero, se ci limitiamo a prendere in considerazione luoghi comuni da posta del cuore, ma la cruda verità è che il nostro subconscio è in grado di calcolare rapidamente la relazione qualità-prezzo di qualsiasi rapporto sentimentale, prendendo la decisione che è più vantaggiosa dal punto di vista economico-amoroso.
Ovviamente non si parla di soldi, ma solo della capacità del partner di soddisfare le proprie esigenze: se si amano le scarpe da 400 euro al paio, si cercherà sempre un partner ricco; se si ama ascoltare, si cercherà un partner logorroico, magari che faccia radio; se si ama il potere, si cercherà un partner politico (o mafioso).
La redazione di notiziedelfuturo si dissocia, lo so, ma io sono costretto a dire le cose come stanno: non sono uno psicologo sensazionalista, che cerca la frase ad effetto con la speranza segreta di fare una comparsata in tv o di avere una rubrica su un giornale a tiratura nazionale o anche solo locale», conclude il nostro psicologo preferito.

Demolizione in politica

Una sentenza shock in materia di abusivismo avalla l'ultima dichiarazione di Berlusconi in relazione alla moratoria delle demolizioni delle case abusive per tutta la durata del 2011. Il Tribunale di Lido Edificabile (che si trova in un edificio abusivo degli anni '80, costruito su una spiaggia), nella persona del Giudice Monocratico Dr. Unamanolavalaltra, ha dettato l'applicabilità della causa di esclusione del reato dello "stato di necessità", di cui all'articolo 54 del Codice Penale, nel caso in cui la costruzione abusiva sia stata effettuata nell'ambito di uno scambio di favori: se il voto della persona aiuta il politico di turno ad essere eletto, è poi normale che questi chiuda un occhio su di un'eventuale abitazione abusiva. In parole povere, chi vota "bene" alla elezioni comunali, può costruire quello che gli pare: l'abusivismo è, quindi, un concetto astratto, che va verificato nella logica del "caso per caso".
¡No pasarán!
«Visto che a breve ci sarà un importante test politico nazionale come le elezioni locali, le amministrative, in realtà me l'aspettavo», afferma il Sig. Tribuno Edilizio con in volto segnata l'espressione tipica da imputato assolto nel caso di specie.
«Votare bene per poi costruire liberamente è un'attitudine che denota il medesimo disegno: non c'è nessun reato se tutti sono d'accordo nella violazione della norma di legge. L'invocato "stato di necessità" risiede nel bisogno di affermare l'unica legge plausibile, la "legge del più forte": se hai amici al Comune, non ledi i suoi interessi in materia edilizia», ci spiega un grande giurista come Lex Terminator II, il fratello del famoso costituzionalista.
«È una sentenza davvero rivoluzionaria, non verranno più penalizzate le persone che costruiscono le loro abitazioni, dimenticando in modo del tutto involontario le norme sull'urbanistica», dichiara il Responsabile dell'Ufficio Tecnico del Comune interessato, firmando una concessione edilizia per la costruzione di un grattacielo-palafitta (visto che non c'è più spazio in spiaggia) con un volantino annesso, recante le opportune indicazioni di voto per le elezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011.

mercoledì 11 maggio 2011

Memoria tra le nuvole

Google sa fare tutto e lo sa fare meglio di chiunque altro. Il lancio odierno del nuovo sistema operativo Chrome OS e dei cosiddetti Chromebooks conferma sicuramente questa teoria.
Il primo uomo tra le nuvole
«Ora finalmente si potrà fare tutto online, come se si vivesse su di una nuvola», ci spiega Jean Cloud Ordinateur, uno degli ideatori di questa novità informatica.
«Quando vi diranno che avete proprio la testa fra le nuvole, sarà lecito rispondere cose del tipo "grazie, altrettanto" oppure "anche l'ultimo documento che ho redatto", visto che sarà il miglior complimento che potranno farvi.
L'unica cosa è che, quando il cielo sarà coperto, forse il "cloud computing" non funzionerà.
Vi lascio con un vero scoop: Nuvole rapide dei Subsonica, in realtà, è stata scritta da Google quando già pensava a questa svolta tecnologica».

martedì 10 maggio 2011

Ci va di lusso

Oggi è partita una grande iniziativa editoriale de Il Giornale con l'inaugurazione del sito internet de Il Giornale del Lusso.
Mai, mai più senza
«Perché il lusso è una realtà che ancora è capace di farci sognare, a dispetto di tutto, a costo zero», si può leggere nell'articolo di presentazione del sito a firma del tal Davide Passoni.
«Si tratta pur sempre dell'ultimo segmento a entrare in crisi e il primo a uscirne», afferma il presidente di Fondazione Altagamma, Santo Versace.
È evidente, allora, che vanno analizzati i motivi alla base di questa presunta necessità dell'essere umano, che non potrebbe fare a meno di beni che non sono esattamente di prima necessità.
Raccoglieremo opinioni su temi scottanti come "Alta Orologeria", "Design@Home", "Lusso Hi-Tech" o "Motori&Stile" (categorie scelte a caso tra quelle trattate da "Il Giornale del Lusso").
Cose che interessano a tutti
«Il lusso è un fattore scatenante di molti comportamenti umani», ci spiega bene il nostro psicologo preferito, il Prof. De Mente.
«La maggioranza degli esseri umani farebbe di tutto per avere un po' di lusso, che infatti miete molte, ma molte più vittime dell'asfissia autoerotica. Si deve, inoltre, segnalare che il lusso è una sublimazione della famosa gara "a chi ce l'ha più lungo"».
«In realtà, il lusso è quel sentimento che ci spinge a prenotare due settimane di vacanza in Costa Smeralda, chiedendo un finanziamento per poi mangiare fagioli durante mesi per poter pagare il debito», conclude il Dr. Bling-Bling, cattedratico dell'Università del Lusso.

lunedì 9 maggio 2011

Oncologia legale

La magistratura è un cancro da estirpare dal corpo dello Stato, secondo Berlusconi, mentre la Bocassini assurge già a metastasi della democrazia, secondo la Santanchè.
Attenti, forse sono infette!
«È già pronta una gran bella soluzione», ci fanno sapere dal Miur.
«A partire dall'anno accademico 2011/2012 sarà istituita la prima Facoltà di Oncologia Legale, in cui ci si occuperà di formare i migliori giovani del Paese al fine di trasformarli in futuri professionisti con la missione di liberare la società italiana dai poveri magistrati convertiti in escrescenze tumorali.
La sede ufficiale sarà presso l'Università della Sacra Gnocca di Milano 2, mentre altre due sedi distaccate sono previste nell'Ateneo MariaStella di Giurisprudenza per Tutti e nell'ospedale FateBeneQuandoViConviene per garantire la totale interdisciplinarietà. Verranno insegnati tutti i segreti di questa specializzazione della medicina forense, che consiste nel minacciare vagamente di sopprimere organi con funzioni giurisdizionali che formano parte dello Stato grazie a riforme legislative o ad appositi manifesti», dichiara orgoglioso il futuro rettore, il Dr. Strozzagiudici.
«Abbiamo pensato anche ad una maratona tv, TeleStronc, per raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro della democrazia. Sarà una lunga trasmissione, piena di laureate come la Tommasi, la Carfagna, la Santanchè e la Gelmini, che ci spiegheranno perché vanno eliminate la magistratura e la pelle a buccia d'arancia per migliorare la vita politica ed il clima democratico in Italia», dicono a Mediaset.

domenica 8 maggio 2011

È un'invasione

Dopo le dichiarazioni di Borghezio su Napoli e l'immondizia, si è trovata la soluzione ideale per risolvere questo annoso problema di ordine pubblico: invadere la città partenopea militarmente.
Operazione di pulizia militare
«I nostri uomini sono abituati a scenari di guerra come quelli vissuti a Kandahar, Nassiriya o presso il Tribunale di Milano quando ci sono i processi del premier, per cui una missione come questa non ci spaventa», narra il Generale Spaccaculi (che non precisa dove cade l'accento nel suo cognome).
«L'operazione si chiamerà "Munnezza al Tramonto" e consisterà nello sterminare i sacchetti di spazzatura con ogni arma disponibile. Presto arriverà anche una risoluzione ONU per dare un alone di legalità internazionale alla missione, evitando che le varie associazioni a tutela dei diritti dei rifiuti ci impediscano di intervenire», precisa il Generale della U.S. Army Breakassholes, che sarà il Comandante Internazionale della missione.